E no, compagni radicali, così non va, non va proprio!
Non ci si può fare belli delle penne del pavone, soprattutto quando il pavone, a sua volta, le penne ce le ha ritinte, magari per un abbaglio!
Non si può inserire nel bucum dei Radicali Italiani l'articolo di Barbara Spinelli, come fosse un fregio, un avallo, un consenso a se stessi; perché la Barbarella, appunto perché parigina e lontana, ha preso un (mezzo) abbaglio.
E' infatti superevidente che la giornalista ha scritto il suo articolo su due elementi a) la conoscenza della mozione di Tirana e delle sue connessioni; b) la lettura di una affermazione di Capezzone nella quale lui - invece di insultare Agnoletto, Casarin, Verdurin, Ballardin o ogni altro no-global a portata di mano - tira la giacchetta, ma educatamente e non con la Spada di San Galgano (detta anche Excalibur, ma l'originale è a San Galgano, Toscana, Italy) in mano, come l'altra sera alla trasmissione di quel grande reazionario, antiilluminista, che è Socci (l'unico serio in circolazione, di quella fatta, che forse forse Bloy, Peguy, De Maistre, ecc....).
Troppo poco, e anche distorcente, vestirsi di quelle penne.. Perché la Barbara, da quei due documenti ed elementi trae la conclusione che i radicali, pur globalisti, mantengono aperto il dialogo con i no-global. No, Barbara, qui da Parigi non ci hai visto bene. Ma quale dialogo coi no-global, quale dialogo! (mi viene voglia di fare "striscia la notizia", intrecciare le mani sulla mia testa, e canterellare "e allora, e allora!".
Pannella può citare l'articolo, e invitare a leggerlo, in quanto evidente autore di quella splendida mozione di Tirana (l'ho detto in tempi non sospetti&) che è un monumento della e alla civiltà europea, su cui la attenta Spinelli ha gettato più di una occhiata (ma, guardate!, io ho aperto un thread invitando a commentarlo, quel documento, e non sono arrivate nemmeno quindici risposte, molte delle quali negative, il che è segno che il popolo radicale di quella roba lì se ne frega o non ne capisce una fava, preferendo scorticarsi sulle cazzate merekane, oggi persino smentite - sentivo da Firenze - da Della Vedova, smarrito lì a chiedersi come mai il Boche della Casa Bianca sia diventato così protezionista,... ma bastava che alla Bocconi distribuissero qualche copia del "Principe" di Machiavelli per capirlo - e, a proposito, andatevi a vedere la mostra sui Borgia, a Roma, dove c'è uno stupendo quadro che raffigura il Principe Valentino che ascolta, assorto, il Machiavelli mentre gli fa la lezione divino).
Sì, Pannella può citarlo, l'articolo della Barbarella, ma gli altri radicali no, non ne hanno molto diritto. Perché essi si riflettono in larghissima parte nella infelice uscita del segretario Capezzone (sorry, Daniè, ma è così infelice) che ha commentato a bruciapelo la manifestazione di Firenze affermando che era stata "militarmente" controllata dalla CGIL. E dàlli. Come se fosse quello, il succo politico di Firenze, Ed era, questo, solo l'ultimo episodio di una tambureggiante demonizzazione dei no-global, che dura da sempre, senza un attimo di riflessione, di dubbio, di attenzione verso le qualche (poche, ma serie, visto che le fa sue anche Geminello Alvi) cose giuste che escono da quella parte. No, niente no-global=merda, o quasi.
Con il bel risultato che oggi quel mezzomilione, o milione e passa di no-global fiorentini odiano noi radicali più di qualunque altro a destra. E dire che bastava tenersi saldi su quel concetto di "liberalizzazione dei mercati" che aveva consentito a Ernesto Rossi di fare grandi polemiche col PCI di Togliatti (mica di Casarin), invece di mitizzare quella parola, "globalaizesciun" che anche Boche, come abbiamo visto, ormai ha messo sotto naftalina, perché la POLITIKA ha ripreso il sopravvento, purtroppo con armi, bombe, gas etc., per fare fuori un tirannello di quarta categoria, armato di bombe-scorreggia, visto che i gas ormai - Mosca insegna - si comperano in farmacia.
Noi, no, noi duri e puri, daje al no-global! E ora persino Berlusconi ci scavalca a sinistra, pronunciandosi a favore della grazia a Sofri! Incredibile. Ma, perdiosantissimo e madonnabella, ci voleva molto, anche in un partito meno intellettuale dei radicali, capire che il nostro compito era, ed è, semmai, di distinguerci dalla destra "forcaiola" (Paolo Franchi, editoriale del "Corriere" di domenica) sbilanciandoci a "sinistra", per tentare di recuperare quell'area, o frammenti di quell'area? Ché, a recuperare i forcaioli anti-no-global ci pensano AN, la Lega, etc. In altri tempi, Pannella si sbilanciò offendendo anche allora le finissime narici dei liberalradicali, rivolgendosi alle BR come ai "fratelli assassini", ed era un gesto di coraggio e di intelligenza (ma di questi gesti altri ne potrei citare, come la richiesta di federazione delle abortiste tipo Faccio al Partito radicale, questione su cui si discusse una intera nottata a Via di Torre Argentina, con solo Cicciomessere e me a difendere l'indicazione, mentre il resto del partito, tutto liberalradical allateodori e C., obiettava sul sangue, sui feti, o su altre cazzate del genere; o come la richiesta di federazione, nel 1974, Milano, dei "froci" al Partito radicale, coi bolognesi - questa volta - che si sentivano offesi nella loro virilità da frequentatori di bordello). Oggi, invece, al di là del documento tiranese, nulla di tutto questo, con la gran maggioranza dei radicali che spinge a destra, a destra, a destra. Stupidamente, perché, appunto, non serve a nulla, e soprattutto non serve nemmeno a tenere in piedi questo governo, che - l'ho già detto, no? - deve essere messo in condizione di reggere l'intero quinquennio, con qualche contributo diverso...
Caro Capezzone, sorry, ma è ora di cambiare registro. Mica di 180^ gradi, solo di un pochettino, un pochettino. Un "attimino", insomma.
p.s. Sro ascoltando la prima replica della chiacchierata di Marco. Che difende Socci che, anche nella sua faziosità, non è "criminale" come fu santoro. Giusta la distinzione, e giusta anche la difesa della parzialità di Socci. Che va benissimo nella sua evidente faziosità... Ma, perdio, il problema è altro e cioè che ieri c'era Santoro, oggi c'è Socci, ma mai che in TV ci sia un laico, una lettura laica e LIBERALE degli eventi, ecc. A noi questo interessa, o dovrebbe interessare. Anche perché la destra era andata al potere per dare "libertà" e verità laica, non una faziosità all'inverso. Perché Socci sarà, non dubitiamone, sempre splendidamente fazioso. Auguri anche a lui, che criticheremo sperando di non essere "goebbesianalmente" demonizzati...
Modificato da - Angiolo Bandinelli il 11/11/2002 032921
un piccolo inciso: fare esempio e paragone tra il problema Vaticano e il problema Berlusconi, da parte di D'Alema, ne mette in evidenza, a mio avviso, la qualità modesta del politico del Pd ... oppure il suo inverso, cioè che Berlusconi è riconosciuto dal 'baffino' come elemento epocale di questa nazione
.
La "colpa" di Pannella è l'aver commentato l'articolo di Scalfari senza averlo letto: ha detto infatti che gli è stato riferito che Scalfari ha scritto che l'articolo 7 è stata una gran cosa.
Nella conversazione settimanale su Radio Radicale Pannella ha rimproverato a Eugenio Scalfari di aver espresso un giudizio positivo sull'articolo 7, ma in realtà mi pare che Scalfari non si sia sbilanciato, dicendo soltanto che non si trattò di un "inciucio".
Ha scritto:
www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-23/inciucio-scalfari/inciucio-scalfari.html
In un articolo di due anni fa, intitolato "Ahi Costantin, di quanto mal fu madre", Scalfari ha scritto:
www.repubblica.it/2007/07/sezioni/politica/scalfari-fondi/scalfari-5-agosto/scalfari-5-agosto.html
Per Gaspare: non c'è di che.
Per Vasco: ciò che hai scritto è vero ma non smentisce ciò che ho scritto io. Ho scritto: "i Radicali erano destinati all'1% ma han preso il 2,4% perché son riusciti a strappare spazi televisivi". Sondaggi che tu stesso hai postato li davano all'1% circa.
grazie a Lcheri per gli interessantissimi link postati. Ho ascoltato entrambi gli interventi ( Bordin e di Spadaccia) con molta attenzione : sembra che qualche cosa ( finalmente ! ) si muova e che ci sia quantomeno il tentativo di levarsi dal viso un po' di quell' orrido nerofumo capezzoniano.
Sarebbe però , secondo me, fondamentale soprattutto cambiare l' IMPOSTAZIONE con cui si affronta la questione delle pensioni. Non si puo' , nella maniera piu' assoluta !!!, insistere sull' innalzamento dell' età pensionabile giustificandolo, al solito modo barbino, con la necessità di mantenere equilibri di cassa. Si dovrebbe invece insistere perchè ognuno riceva andando in pensione solo quello che ha versato in termini di contributi. E' una differenza fodamentale, la stessa che passa tra un esproprio e una misura di equità sociale.
A.Licheri (citazione): "i Radicali erano destinati all'1% ma han preso il 2,4% "
Non è vero: a tre giorni dal voto, il giovedì 7 maggio, Marco Pannella e Marco Cappato, violando la legge, comunicarono ufficialmente a tutti gli organi d'informazione i dati dell'ultimo sondaggio Crespi secondo i quali i radicali erano al 3.4 %: "un ultimo sforzo e raggiungeremo il 4% !!" dissero.
E' stato Marco Pannella ad affossare i 20 referendum rifiutandone l'accorpamento elettorale con le amministrative e la conseguente garanzia di quorum.
Mi è piaciuto molto l'intervento di Massimo Bordin ieri sera a Chianciano. Spero che funzioni il file audio qua sotto. Cliccate su "play".
Se devo trovare una cosa che non mi ha convinto è il cenno a Israele: sarà che non ho seguito molto, ma non mi pare che i Radicali corrano o abbiano di recente corso il rischio di diventare "dei sosia di Michael Moore". Ben venga un atteggiamento un po' più critico.
Ho ascoltato con attenzione e, soprattutto, la parte sulla sanità mi trova d'accordo in quanto conosco per testimonianze familiari la situazione statunitense. Francamente continuo, però, a non comprendere le ragioni del considerare le ultime elezioni una vittoria. Davvero, mi sfugge. E' un risultato su cui si può discutere ma non mi pare, onestamente, una vittoria elettorale. Se qualcuno riesce a spiegarmelo seguo volentieri.
Ha detto che il "risultato elettorale ci premia, perché premia un'iniziativa nonviolenta". Ovviamente è un premio relativo: i Radicali erano destinati all'1% ma han preso il 2,4% perché son riusciti a strappare spazi televisivi. Prendere il 2,4% significa dimostrare di esistere, e quindi poter chiedere informazione sulle proprie iniziative senza rischiare che ti venga risposto: "Che vuoi tu? Hai preso l'1%."
Comunque al risultato elettorale ha fatto solo un breve cenno. Non è per quello che ho segnalato l'intervento.
E' un discorso che non capisco perché "che vuoi tu?" te lo dicono anche con il 2,4%. Ma non voglio far polemica perché l'intervento parla di altro.
L'intervento di Gianfranco Spadaccia del 5 Aprile al Comitato:
Gli eredi di Pannunzio? Capezzone e Pera
Sollevo questo thread anche per invitare Angiolo Bandinelli e Massimo Bordin (e non solo loro) a registrarsi nel nuovo forum. Valter Vecellio si è già registrato, ma non è ancora intervenuto.
Intervista ad Angiolo Bandinelli sulla storia del liberalismo italiano
Da Radio Radicale, 27/01/2009
EPPURE IO VI DICO CHE IL PONTE SI PUO' FARE
NON SOLO MA SONO PRONTO A METTERVELO
PURE IN OPERA ANZI SAPETE CHE VI DICO
PRIMA VE LO DESCRIVO IN MUSICA E
POI IN PAN VISION 3D AUTOCAD
I GIAPPONESI HANNO RAGIONE
NON SI PUO' FARE UN PONTE SOLO
ED ESCLUSIVAMENTE IPERSTATICO AUTO
REGGENTE OCCORRE UN PROGETTO DI TIRANTE
INTELLIGENTE H24 MA QUESTO IO L'AVEVO GIA' PREVISTO
ANCORA QUALCHE ISTANTE E PER INTANTO LO VEDRETE SU RETE
NATURALMENTE DOPO CHE RITORNO DA ROMA DAL 1 FEBBRAIO IN POI
COSA INTENDO DIRE QUANDO VE LO DESCRIVO IN MUSICA ? INVECE CHE SPENDERE SOLDI
IN PROGETTI A TAVOLINO PRENDETE CINQUE SEMPLICI CAVI COME INTERCALARE DI UN PENTAGRAMMA VIRTUALE
ED IL PONTE VE LO COSTRUIRANNO GLI ELEMENTI: IL VENTO (ARIA) LA TERRA (SISMA) IL FUOCO (SOLE) ... SENZA DATI
SENZA RACCOGLIERE UNA BANCA DATI DEI VALORI ISTANTANEI DI ALMENO CINQUE ANNI SULLA DIRETTRICE
DORSALE TRA MESSINA E REGGIO LUNGOMARE COME CREDETE DI MISURARE LE ESIGENZE
DI COLLEGAMENTO STABILE DINAMICO IPERSTATICO INTELLIGENTE?
CON LE GARRULE PENNETTE DI GLOBAL SERVICE?
www.pattochiaro.net
la solitudine dei numeri primi ...
i primi 12 articoli della nostra Costituzione
www.pattochiaro.net
la solitudine dei numeri primi ...
i primi 12 articoli della nostra Costituzione
Sollevo questo thread anche per invitare Angiolo Bandinelli e Massimo Bordin (e non solo loro) a registrarsi nel nuovo forum. Valter Vecellio si è già registrato, ma non è ancora intervenuto.
Intervista ad Angiolo Bandinelli sulla storia del liberalismo italiano
Da Radio Radicale, 27/01/2009
CAAAAZZO! Duccio Bandinelli,
s'è rifatto vivo. Significa che su questo nuovo forum, la Direzione radicale, ha investito parecchio e ci crede.
Duccio, pur non avendo letto un'acca del tuo nuovo primo intervento sul nuovo FORO, approvo tutto quello che dici.
Sono pronto a firmarti qualsiasi cambiale in bianco, basta che lavori con noi.
Arnaldo cum peto!
A. coppeto
Ancora non si è rifatto vivo. Quello in alto è il primo intervento del thread.
Per un attimo, Licheri, m'ero illuso, come è accaduto con Oreste del Buono. Chissà quella testadicazzo a che cosa pensa, ora che gli pubblicano gli articoli religiosi sul FOGLIO...
Ebbeh, se lui, non ritorna da noi, ci arrangeremo da soli.
Però ripeto, semplifichiamo al massimo le procedure d'accesso: può darsi che quel povero settantenne, non sia tra di noi, perché non ci ha capito un cazzo.
E, vergognandosi, di essere diventato un inetto, abbia rinunciato all'accesso.
A. coppeto
Bella l'intervista di Radio Radicale a Sumaya Abdel Kader, autrice del libro “Porto il velo, adoro i Queen”.
ASCOLTA L'INTERVISTA
dream on :arrow: (just for today)
"Il 30 novembre 2008 è una data storica: è nato il Partito Protagonisti Per l’Europa Cristiana."
Magdi Allam
http://www.magdiallam.it/node/7725
In un blog anarcocapitalista è stato invitato a collaborare un tizio di sinistra, che ha scritto un post molto divertente, perfetto per questo thread:
Che palle, Al Qaeda
Ai tempi d’oro (?) della War On Terrorism, in cui sembrava che tutti i giornalisti dell’universo avessero contemporaneamente perso il lume della ragione, era mio diletto raccogliere alcune delle notizie più inverosimili e delle veline governative e paragovernative più balzane passate con estrema serietà dal giornalismo mainstream italiano. Ricordo il passaporto del kamikaze ritrovato tra le macerie del WTC e il furgoncino lasciato parcheggiato con dentro un corano e un simulatore di volo (mancava solo la foto delle Torri Gemelle con un cerchio rosso disegnato attorno); ricordo che in 10 minuti su google sono riuscito a trovare cinque articoli che annunciavano l’arresto di cinque diversi “numeri 3 di Al Qaeda”; e si era già (per fortuna) nella fase calante di quella temperie quando alcuni presunti e strombazzati piani terroristici di musulmani residenti in Italia (avvelenamento delle cisterne a Milano, bomba a San Petronio a Bologna) si rivelarono delle sòle eclatanti.
LEGGI TUTTO
E' crollato il Ponte sullo Stretto
Il ponte sullo Stretto è crollato prima ancora di essere costruito. Ha provveduto l’ingegnere Remo Calzona, uno fra i più accreditati tecnici dei lavori pubblici, che da coordinatore del comitato scientifico della società ‘Stretto di Messina’ aveva garantito sulla fattibilità dell’opera. Ma a due anni di distanza l’ingegnere ha cambiato opinione e pubblicato un libro nel quale avanza pesanti interrogativi sulla resistenza della campata unica, sulle condizioni di sismicità, sulla situazione geomorfologia, sull’impatto ambientale e socio-culturale. In pratica siamo a quanto scritto dai geologi e ingegneri giapponesi, che all’inizio degli Anni Novanta, sulla scia delle mirabilie edificate a casa propria, furono incaricati di stendere la prima relazione sul ponte. Affermarono che l’imprevedibilità delle correnti escludeva di poter edificare un ponte sicuro al cento per cento. D’altronde, non sarà un caso se già gli antichi raffiguravano il passaggio fra Scilla e Cariddi alla stregua di una sfida divina. Trenta secoli dopo la situazione è peggiorata. La placca del Mediterraneo è in continuo movimento per le sollecitazioni che dal continente africano coinvolgono la penisola iberica. Il pericolo di un maremoto è in costante agguato. Stromboli ne fu colpita il 30 dicembre 2002: venne giù mezza montagna, ma per non allarmare l’opinione pubblica fu scelta la dizione più tranquillizzante di onda anomala.
LE RESPONSABILITÀ DELLA SINISTRA - Il ponte sullo Stretto resisterebbe a un movimento sismico di quella forza? Nella migliore delle ipotesi, nessuno lo sa. Ed era stata proprio quest’incertezza a dissuadere i giapponesi. Purtroppo non ha dissuaso il potentissimo Pus (Partito unico siciliano). Negli ultimi dieci ha puntato forte sul ponte (sono in ballo almeno 10 miliardi di euro) godendo pure di fortune impreviste. Persino il governo Prodi, che ne aveva escluso la costruzione, ha in fondo tenuto in vita il progetto. Il ministro Di Pietro, infatti, anziché liquidare la società ‘Stretto di Messina’, la mise in naftalina. Sostenne di averlo fatto per non pagare penali ed essendo egli un uomo d’onore (nel senso di Shakespeare, Giulio Cesare, atto III, scena II), va creduto sulla parola. Però è stato questo suo atto a consentire il rilancio dell’opera appena Berlusconi è tornato al governo la scorsa primavera.
CHI LO VUOLE DAVVERO - Il premier sosteneva d’interpretare la volontà dei siciliani. Tesi assai azzardosa: in realtà interpretava la volontà dei suoi amici (Miccichè, Lombardo, Cuffaro…) e ignorava di ripercorrere le strade di tanti che hanno spesso mascherato i propri bisogni con i presunti desideri del popolo isolano. Il primo a comportarsi così fu nel 1945 Andrea Finocchiaro Aprile, leader del separatismo siciliano, benché figlio di un toscano e iscritto a una loggia massonica anti regionalista: garantì ad americani e inglesi, al tempo padroni dell’Italia, che il novanta per cento degli isolani era prontissimo ad impugnare il fucile in caso di mancata indipendenza. Al momento del suo massimo fulgore l’esercito di FinocchiaroAprile arrivò a contare 56 volontari. Anche il ponte è in realtà circondato dalla stessa indifferenza. Lo vogliono i pochi che ne godranno gli ampi benefici economici, sono disinteressati o addirittura contrari tutti gli altri. Messina, la città più coinvolta, si oppone in maniera ormai netta, malgrado l’enorme influenza in città dei fratelli muratori, tra i massimi referenti del progetto.
LEGAMI SOSPETTI - Ha poi provveduto la crisi economica a raffreddare gli entusiasmi e soprattutto i finanziamenti del Cipe per avviare una costruzione dai tempi smodatamente lunghi. Secondo i suoi agiografi potrebbe esser pronta nel 2017 quando in Cina hanno impiegato quattro anni per edificare nella baia di Hangzhou un ponte di 36 chilometri, la stessa distanza che intercorre fra Padova e Venezia. La società capofila del consorzio vincitore è sempre l’Impregilo, della quale le cronache si sono molto occupate per i problemi sorti in Campania sul fronte degli inceneritori. Proprio sugli ottimi rapporti con l’Impregilo puntavano i dirigenti della Calcestruzzi per inserirsi nell’affare. Finché gli inquirenti non l’hanno fermata, la Calcestruzzi ha imperato in Sicilia quasi in regime monopolio – l’80 per cento del mercato era suo - grazie alla protezione delle cosche mafiose. I magistrati della procura di Caltanissetta sostengono che per procurarsi i fondi neri da versare ai boss il suo prodotto avesse fino al 30 per cento in meno di conglomerato cementizio. Da mesi i periti esaminano viadotti, ponti, palazzi, strade, dighe. Esiste il diffuso timore che molti lavori andranno rifatti per non mettere a rischio l’incolumità pubblica. Se la Calcestruzzi avesse usato gli stessi metodi nei suoi interventi sul ponte, avevano anche aperto un ufficio a Messina in vista dei futuri affidamenti, quali sarebbero state le conseguenze per i milioni di clienti con il 30 per cento in meno di calcestruzzo nei pilastri della campata? Operazioni recenti condotte dalla Dia e dall’Fbi hanno raccontato che alcune grandi ‘famiglie’ mafiose americane - i Rizzuto, i Cuntrera, i Caruana, i Bonanno – già nel 2005 avevano pronti 5 miliardi di dollari da investire nel ponte. Irreprensibili ingegneri e finanzieri sono finiti in galera, ma i 5 miliardi sono sempre pronti come sono pronte le ‘ndrine della piana di Gioia Tauro, che furono convinte dagli emissari d’oltre Oceano a chiudere la faida, perdurante dal ’91, per concentrarsi sul “miglior affare di tutti i tempi”.
Alfio Caruso
http://www.giornalettismo.com/archives/12131/e-crollato-il-ponte-sullo-s...
Sui "costi" di funzionamento dell'Europa sembra che oggi sia tutto a posto. "L'UE ci costa come la regione Lombardia e i funzionari sono più o meno pari al numero di funzionari che ha la regione Sicilia." Che fine hanno fatto le denunce esperantiste sui costi di interpretariato e traduzione al PE? Tutto passato in cavalleria?
Nel concreto potrebbe dirci Emma Bonino cosa ha impedito a Prodi di negoziare 1500 lire per 1 euro piuttosto che le 1936,27 lire attuali. Quali erano gli scenari che prefigurava allora Prodi? Pensionati a 500 euro al mese che muoiono di fame e precari a 700 euro al mese che gli tengono compagnia? Ci dica Emma ci dica... Siamo tutt'orecchi... :lol: :lol: :lol:
Un pò come fa Emma Bonino. Per rivoltare la frittata nei confronti degli euroscettici dimentica di dire che la negoziazione fatta sul cambio EURO-Lira l'ha fatta proprio Prodi. E dimentica pure che gli scenari che si sono delineati per quelle 1936,27 lire in cambio di 1 euro sono stati il frutto di 10 anni di analisi in sede CEE in cui l'Italia ha più volte sforato i range previsti dall'ECU. Cosa sarebbe successo se oggi avessimo la lira in Italia? Nulla. A patto che questa rientrasse in quei parametri ECU (indicizzata) e non si ricorresse alle note manovre di svalutazione della moneta nazionale. Al limite un pò più di elasticità e competitività sul fronte delle imprese e qualche arbitraggio in più a livello interbancario tra il cambio denaro e quella lettera.
Nel senso che è Tremonti la vera Musa ispiratrice delle tante giravolte forumistiche del noto cazzaro da Padova? :twisted:
Beh, chiedere a Tremonti coerenza sull'Europa è una bella pretesa. Siccome lui non ci crede, rivolta la frittata come gli pare, anche due volte al giorno.
Avevo riportato in questo thread un'intervista del 2002 in cui Tremonti diceva: "se il modello costituzionale della futura Europa è quello dell’Unione di Stati Nazione, il metodo intergovernativo ne costituisce lo strumento essenziale: non può esserci Unione di Stati senza metodo intergovernativo."
Di recente invece Tremonti ha lamentato che "il Parlamento Europeo non è un vero Parlamento" e ha proposto di fare tutte le mattine l'alzabandiera nelle scuole con la bandiera europea.
Sull'alzabandiera ecco alcune sue precedenti esternazioni tratte dal "Corriere della sera" del 24 Agosto 2007:
"c'è una bella differenza tra un Paese in cui tutte le mattine si fa l'alzabandiera a scuola e uno come il nostro in cui l'idea più prossima all'identità nazionale è quella della nazionale di calcio!".
"Per il senso comune di appartenenza al Paese, perché non introdurre tutte le mattine o almeno all'inizio della settimana l'alzabandiera nelle scuole?"
"Non mi interessa che le bandiere siano una, due o tre. Certo, l'ideale sarebbero tre: quella regionale, quella nazionale e quella europea, ma ognuno faccia come vuole. L'essenziale è che l'alzabandiera nelle scuole è un simbolo di identità e di unità".
Se non scorreggia, il Gran Cazzaro nostro
non è sicuro di essere un gran mostro.