In Primo Piano
Frattini ha infangato la diplomazia italiana. E Schifani dovrebbe dimettersi
Fli: «Dossier di Santa Lucia? Il mandante è Silvio Berlusconi»
di Francesco De Palo
No, non c’è rimasto più nulla di “consono alle istituzioni”, allo Stato, al Paese. Di rispetto verso il bene pubblico, verso qualcosa che non può essere neanche lontanamente declinato in termini privatistici. E un rappresentante delle istituzioni, responsabile della diplomazia italiana, non ha avuto “il carattere di rifiutarsi”, per parafrasare Italo Bocchino. “Rifiutarsi” di utilizzare un ruolo pubblico per fini diversi, rifiutarsi di “distrarre l’attenzione dalle indagini milanesi con un dossieraggio ad orologeria, di cui il mandante è Silvio Berlusconi”.
Nel giorno in cui spuntano altre telefonate compromettenti nell’ambito dell’inchiesta che vede il Premier indagato per abuso di potere e prostituzione, scatta come un’operazione “di marca Goebbelsiana” (copyright di Benedetto Della Vedova) la questione dei documenti di Santa Lucia. Inviati per posta ordinaria, e non invece per via diplomatica, al Ministro degli Esteri Frattini sin dallo scorso 20 dicembre. Il quale anziché inoltrarli alla magistratura o renderli pubblici, li ha chiusi in cassaforte, “per poi tirarli fuori all’occorrenza”.
Insiste l’on. Bocchino nello stigmatizzare l’atteggiamento del titolare della Farnesina, che autonomamente entra anch’egli in quella sfera di appartenenza privata che sta investendo l’intero tessuto istituzionale italiano. Con un Parlamento considerato uno strumento privato, in una fase dove ormai Silvio Berlusconi, che la signora Lario definì “uomo malato”, sta dando sfogo ad un’ira cieca e controproducente, utile solo a spargere ancora più fango di quello che già, copioso, sta inondando il Paese.
“Non è uno scoop ma un flop”, riflette Della Vedova, dal momento che i documenti così scottanti e compromettenti provenienti dai Caraibi altro non sono se non ciò che ha già pubblicato il sito del Fatto Quotidiano, una lettera scritta dal ministro di Santa Lucia il 16 settembre, pubblicata già il 22 dal Giornale di Berlusconi. Quindi la notizia non c’è, oppure è nascosta. In atteggiamenti da basso medioevo, in tendenze padronali che poco o nulla hanno di decoroso, di rispettoso verso il ruolo di prestigio che si ricopre.
Si è trattato di un’operazione di “dossieraggio mediatico e ad orologeria - prosegue Bocchino - che è stata posta in essere contro il Presidente Fini al solo scopo di distrarre l’attenzione dai gravissimi episodi che stanno emergendo dall’inchiesta milanese sul caso Ruby”.
Vicende inquietanti, che si stanno arricchendo di dettagli e rivelazioni imbarazzanti, con il ritrovamento di dodici chili di cocaina nell’auto della consigliera del Pdl Minetti, con commenti che lasciano sgomenti, con denaro e sesso che si incrociano in una vergogna generalizzata. E allora l’invito rivolto dai parlamentari di Fli al ministro Frattini è che spieghi: perché non ha attivato i canali del ministero della Giustizia, perché non ha usato mezzi diplomatici ma la posta ordinaria, perché li ha tenuti in cassaforte per poi andare al Senato a “fare quella sceneggiata, dicendo di non poter far vedere i documenti. Certo che non poteva farli vedere, sono pubblici”, continua Bocchino, secondo cui Frattini si è dimostrato inadeguato a guidare la diplomazia italiana.
Ma non solo il ministro degli Esteri è stato “padronalizzato” in modo così evidente dal Premier, dal momento che anche il Presidente del Senato ha dimostrato una condotta parziale allorquando ha messo all’ordine del giorno un’interrogazione urgente “per prestarsi (vista la sua scarsa autonomia) a fare operazioni di dossieraggio. A chi chiede le dimissioni di Fini, noi rispondiamo: diteci un solo atto che Fini avrebbe fatto in modo parziale. Oggi noi indichiamo un atto certamente parziale in ciò che è stato fatto da Schifani, quindi se c’è un presidente che deve dimettersi quello è proprio Schifani”, chiude Bocchino.
La preoccupazione che serpeggia è come uomini delle istituzioni vengano asserviti da chi quelle istituzioni dovrebbe rappresentare per “un disegno personale di interesse privatistico”. È vero, ha proprio ragione l’ex ministro Andrea Ronchi: oggi il Parlamento italiano ha vissuto una delle pagine più tristi della sua storia. La politica, quella con la p minuscola, ha preso il sopravvento.
27 gennaio 2011
Frattini reo confesso di dossieraggio
3 febbraio 2011
Signor Presidente, per certi versi, signor Ministro, posso dirmi soddisfatto della sua risposta, perché lei con il suo intervento adesso è reo confesso come complice di una operazione di dossieraggio.
Noi avevamo annunciato che presto si sarebbe saputo di un suo incontro informale e riservato che ha taciuto con il Premier di Santa Lucia e che oggi ha comunicato all’Aula semplicemente perché da giorni stiamo dicendo che presto avremmo reso noto che incontri ha avuto il 24 settembre dello scorso anno a New York.
Quando un Ministro incontra un Primo Ministro di un altro Paese c’è un verbale di questo incontro, c’è un verbale di quello che si sono detti, ma lei ha incontrato il Presidente di Santa Lucia per conto terzi. Rispondo anche all’onorevole Corsaro: non l’ho accusata di essere il fattorino del Premier; ho detto semplicemente che per gli americani lei è il fattorino del Premier, è una cosa diversa.
Per l’ambasciata degli Stati Uniti in Italia lei è ritenuto il fattorino del Premier.
Signor Ministro, lei non solo ha confessato di essere andato, senza averne titolo, dal Premier di Santa Lucia, che è un paradiso fiscale che utilizza la propria legislazione per consentire l’aggiramento delle norme dei Paesi come il nostro, del mondo occidentale, ma ha confessato di essere andato a chiedergli la documentazione perché, come è ovvio e come tutti sanno, qualcuno glielo aveva chiesto.
Non si capisce a che titolo. Lei dice che c’era il dubbio dell’intervento dei servizi segreti, ma le ricordo che lei da anni non ha più la delega ai servizi segreti. Dei servizi segreti in questo Paese se ne occupano il DIS, attraverso il prefetto De Gennaro, e non è lei il prefetto De Gennaro, la Presidenza del Consiglio attraverso un’autorità delegata che è il dottor Gianni Letta, e non è lei il dottor Gianni Letta, e il COPASIR, attraverso l’organismo collegiale nominato dai Presidenti delle Camere. Se aveva questo dubbio doveva scrivere a De Gennaro, a Letta e all’allora presidente del COPASIR e dire: guardate, ho questo dubbio da Ministro degli esteri e quindi attivatevi per capire.
Poi, le chiedo, mi scusi signor Ministro, ma lei si affretta a New York ad incontrare il Premier niente meno di Santa Lucia per avere notizie sui documenti della casa di Montecarlo e quando la povera nipote di Mubarak viene arrestata per furto non chiama nemmeno l’ambasciatore d’Egitto in Italia per dire: «Avvisate immediatamente il Presidente Mubarak che la nipote è qui, ma sta intervenendo il Presidente del Consiglio per farla rilasciare e per farla dare in affido ad un consigliere regionale. State tranquilli». Lì si dimentica di fare il Ministro degli esteri; all’improvviso si dimentica di fare il Ministro degli esteri.
Lei dice che ha mandato il 6 ottobre una lettera per i canali diplomatici, ma innanzitutto i canali diplomatici con Santa Lucia li teniamo attraverso l’ambasciata in Venezuela, a me risulta, e ci spieghi perché l’ha mandata all’ONU. Ci faccia vedere il protocollo, la lettera protocollata del 6 ottobre e poi ci spieghi perché, se si è messo d’accordo con il Premier di Santa Lucia di scambiarsi lettere per via diplomatica attraverso la nostra rappresentanza all’ONU, il Premier di Santa Lucia le ha scritto per posta ordinaria con il corriere Fedex.
Ci spieghi queste cose, oggi che lei è reo confesso. Ci dica anche una cosa: qualche giorno prima che le arrivasse la lettera, il Presidente del Consiglio, nella conferenza stampa di fine anno, disse che il Presidente della Camera si sarebbe dovuto dimettere per ragioni che allora non poteva dire, ma che sarebbero state presto rese note.
Quindi, già sapeva e aveva già avvisato lei il Presidente del Consiglio che nella conferenza stampa di fine anno ha utilizzato quelle parole? La verità è che lei si è adoperato – ed oggi è reo confesso – travalicando le sue funzioni e offendendo il ruolo della diplomazia italiana, perché le era stato chiesto di procurarsi la documentazione affinché si potesse andare all’assalto del Presidente della Camera per chiederne le dimissioni. Lei ha fatto uno sgarbo istituzionale gravissimo e si è reso protagonista di una vicenda torbida per la quale lei oggi è indagato.
In questa vicenda torbida ci sono faccendieri senza reddito formale in Italia che giravano con aerei privati tra Panama, Brasile (dove organizzavano feste con ballerine per il Presidente del Consiglio) e Santa Lucia. Si tratta di faccendieri che lei ben conosce, con i quali ha rapporti personali. Da Ministro degli esteri vorrei sapere da lei come fanno questi signori italiani a girare per i Caraibi con aerei privati dicendo che sono alla ricerca di documentazione contro il Presidente della Camera? Perché si è dimenticato di intervenire in questi casi come Ministro degli esteri?
Oggi lei ha dimostrato di essere reo confesso, ma soprattutto è molto grave il fatto che lei abbia violato il galateo istituzionale. Ha messo la Farnesina in maniera impropria a disposizione di una strategia contro la terza carica dello Stato nel tentativo di occupare anche questo ruolo istituzionale per piegarlo alla logica con cui si è piegato lei – mi dispiace anche per il nostro rapporto personale, signor Ministro – e si è piegato anche il Presidente del Senato mettendo all’ordine del giorno immediatamente la risposta all’interrogazione.
Lei dichiara di non entrare nel merito, di avere trasferito le carte alla Procura e, quindi, di non poter dire che cosa c’è scritto. Io ho visto i documenti. Non c’è scritto nulla. C’è una lettera del 16 settembre nella quale è scritto che il Ministro di Santa Lucia si è informato dal notaio che ha fatto il rogito a Montecarlo e, secondo quanto si dice a Montecarlo, risulterebbe che… È questa la prova di Santa Lucia? Sono questi documenti di Santa Lucia? Perché non hanno tirato fuori i documenti a Santa Lucia? In quel documento hanno scritto che avrebbero fatto un’inchiesta e che vi avrebbero fatto sapere le risultanze, ma le risultanze sono scomparse.
Lei ha taciuto il merito della lettera proprio per far credere che chissà che cosa ci fosse. La verità è che si è prestato – lo ribadisco e concludo – ad una operazione di dossieraggio dissennata con un obiettivo anti-istituzionale teso a colpire la terza carica dello Stato e lo ha fatto piegando a questa logica i mezzi della diplomazia italiana, senza averne titolo, senza utilizzare le vie formali e poi, cosa ancor più grave, si è conservato in cassaforte tutto ciò fino al momento opportuno nel quale il documento sarebbe servito al Presidente del Consiglio per distrarre l’attenzione dal caso Ruby.
Nel momento nel quale il Presidente del Consiglio era sotto scacco, avete aperto la cassaforte della Farnesina e avete tirato fuori i documenti! Così non si servono le istituzioni, signor Ministro! Questo è un fatto gravissimo del quale per ora sta rispondendo dinanzi alla magistratura italiana e di cui oggi risponde in Parlamento, ma è molto grave che una persona come lei, che viene dalla magistratura, che ha sempre detto che si sarebbe mai messo a disposizione della «macchina del fango» si sia messo a disposizione di un atto così grave contro le istituzioni di questa Repubblica!
Luigi il Grande
l.gasparini (citazione):
"Ma noi siamo il Futuro." Da un punto di vista anagrafico è sicuro..
Credi a me Luciano: il futuro è ciò che tu, io e moltissimi come noi hanno saputo costruire con il loro lavoro e la loro passione.
I cani randagi, buoni solo a latrare per rubare l'osso, vanno riconosciuti per quello che sono: cani randagi.
E' stato Marco Pannella ad affossare i 20 referendum rifiutandone l'accorpamento elettorale con le amministrative e la conseguente garanzia di quorum.
Vecchietto, hai cominciato la cura che ti ho suggerito per affrontare la tua demenza senile?
Mi pare di no e ti invito ancora, con rinnovata comprensione, ad accedere al trattamento che ti ho suggerito.
Ti ricordo ancora che la sola medicina per un demente della tua gravità è (per la tua gioia) andare a prenderlo vibratamente* e ripetutamente nel culo... ;-) Hai già l'acquolina in bocca vero? Vecchio golosone...
* vibratamente avv.
Luigi il Grande
Però Vasco credo sia inconfutabile che i giovani abbiano un futuro.
Mio nonno diceva che di giovani, qualcuno si salva,di vecchi no.
Noi ,intendendo la nostra generazione, ha sicuramente fatto fare un certo percorso che ha portato fuori e lontano dalle conseguenze della guerra,ma quello che a mio avviso aspetta i giovani domani è qualcosa di molto diverso rispetto a quello che abbiamo conosciuto noi e se mi dici che i Fini ,i Casini,I Rutelli non abbiano,ne le idee ne la capacità di afrontare un "futuro"in quanto conoscono solo la gestione dell'esistente,inteso come spartizione di una torta che non hanno mai contribuito a fare,sono pienamente d'accordo con te. In questo senso dicevo con Luigi che non basta scrivere sul simbolo futuro,perche penso che sia da riscrivere tutto di sana pianta,mentre questi soggetti che ho citato ,sanno solo spartire.
Gli auguri però,vanno fatti,poi vedremo o meglio,vedranno.
"Gli auguri però,vanno fatti,poi vedremo o meglio,vedranno."
Hai ragione e condivido tutto ciò che hai scritto. Ciò che obiettavo di quel tuo commento era il destinatario (o almeno quello/i che nel contesto a me sembrava tu avessi scelto)
:-))
Ciao.
E' stato Marco Pannella ad affossare i 20 referendum rifiutandone l'accorpamento elettorale con le amministrative e la conseguente garanzia di quorum.
Vecchietto, hai cominciato la cura che ti ho suggerito per affrontare la tua demenza senile?
Mi pare di no e ti invito ancora, con rinnovata comprensione, ad accedere al trattamento che ti ho suggerito.
Ti ricordo ancora che la sola medicina per un demente della tua gravità è (per la tua gioia) andare a prenderlo vibratamente* e ripetutamente nel culo... ;-) Hai già l'acquolina in bocca vero? Vecchio golosone...
* vibratamente avv.
Luigi il Grande
Dopo l’intervento di Frattini in Senato la risposta di FLI in conferenza stampa
di Generazione Italia
Silvio Berlusconi “mandante dell’operazione di dossieraggio” ai danni di Gianfranco Fini sull’appartamento di Montecarlo svoltasi oggi nell’aula del Senato (e progettata “al solo fine di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dai gravissimi episodi che lo coinvolgono in vicende inquietanti”, quelle del caso Ruby), Valter Lavitola “manovale” (nello stesso giorno in cui l’interrogazione sull’immobile monegasco veniva presentata al Senato, l’editore dell’Avanti! Compieva una visita serale al premier). Mentre “il fattorino si chiama Franco Frattini”. Cosi’ Italo Bocchino, capogruppo Fli alla Camera, inquadra in conferenza stampa le novita’ odierne sull’affaire Montecarlo, riferite nell’aula di Palazzo Madama da Frattini. Le novita’ in realta’ non erano tali, denuncia Bocchino, visto che il documento di Santa Lucia attestante che Gian Carlo Tulliani (fratello della compagna di Fini) e’ il reale proprietario dell’appartamento di Montecarlo ereditato da An e ceduto a una societa’ offshore, risale al 16 settembre ed e’ stato pubblicato dal “Giornale” (mentre la conferma da Santa Lucia di cui ha dato conto Frattini non aggiungerebbe nulla di rilevante). Con la “sceneggiata” di Palazzo Madama, Frattini “ha infangato il ruolo e il prestigio della diplomazia italiana”, scandisce Bocchino, al cui fianco siedono in conferenza stampa Benedetto Della Vedova, Andrea Ronchi e Carmelo Briguglio.
Luigi il Grande
Ho visto l'intervento di Frattini e effettivamente le ricostruzioni di Bocchino coincidono e le valutazioni di Della Vedova sono giuste.
Coincidono con cosa effettivamente ? I dati sono ormai noti, il genietto si è fregato la casa del partito e anzichè dirlo con, non dico onestà ma almeno senza menarla al mondo intero con quanto sia bravo e onesto. La ricostruzione di Bocchino è insensata, esiste un documento infamante emesso dal presidente della camera, che cavolo, non si vende il bene di un partito a una società off shore al mattino e al pomerggio si va in consiglio dei ministri a lottare contro l'evasione fiscale. Ora il dubbio è piuttosto fastidioso, solo che alla magistratura non interessa, può usare centomila intercettazioni per sapere cosa il presidente del consiglio faccia dopo cena ma un aiutino all'evasione fiscale e una truffina del presidente della camera che combinazione sta litigando con l'altro non interessa per nulla. Che strane persone, c'è un piccolo problema nella ricerca della verità, le leggi di Santa Lucia prevedono che per sapere chi opera si debba chiedere al goveno, le rogatorie dei tribunali non sono accolte ed è reato per chiunque altro che il governo rispondere. Un parlamentare chiede al governo italiano di verificare, è sua facoltà e lo fa, il resto è dietrologia di comodo, o meglio come Bocchino e magistratura si sono accordati di impapocchiare. Nessuno ha chiesto al presidente Fini di dimettersi se la casa era del cognato, è stata una sua solenne dichiarazione pubblica, ora dal pulpito più alto in terra è solenne dichiarazione di stato sovrano che è proprio del cognato.
Perchè vedi, se andiamo in punto di diritto, la magistratura milanese dopo quindici giorni doveva chiedere l'autorizzazione a procedere in parlamento ma con un sacco di scuse ha montato il caso, di sicuro gli onesti sono tristi, i disonesti incazzati neri, non c'è più religione. E che cazzo, i buoni pestati si incazzano e rispondono a tono, le carogne vengono indagate dall'iniziativa privata, gli eletti dalla magistratura e la minoranza si incarta da sola brogliando le primarie che si è organizzata. E follia ma non vedo cosa ci sia da elogiare.
Perchè vedi, se andiamo in punto di diritto, la magistratura milanese dopo quindici giorni doveva chiedere l'autorizzazione a procedere in parlamento ma con un sacco di scuse ha montato il caso, di sicuro gli onesti sono tristi, i disonesti incazzati neri, non c'è più religione. E che cazzo, i buoni pestati si incazzano e rispondono a tono, le carogne vengono indagate dall'iniziativa privata, gli eletti dalla magistratura e la minoranza si incarta da sola brogliando le primarie che si è organizzata. E follia ma non vedo cosa ci sia da elogiare.
Mauriziooooo... Va raggiunto un accordo, solo nel tuo interesse che sia ben chiaro: da oggi in poi posti nei miei 3d solo e soltanto quando sei lucido.
Hai strarotto il cazzo con i tuoi vaniloqui*.
*vaniloquio [va-ni-lò-quio] s.m. (pl. -qui)
• Discorso privo di sostanza o sconclusionato: i v. dei matti
Luigi il Grande
Per me il ragionier Casoria-GAroglio stavolta ha ragione.
Fini fa finta di non sapere che il giovane Tulliani è il proprietario di un appartamento donato al partito dauna nobildonna che aveva, evidentemente, altri fini che favorire il pappone di turno.
Forse non c'è reato.
Però, che figura di merda che ci fa il presidente della Camera dei Deputati.
sabatino di martino
Potrebbe anche essere, su Fini. Nel senso che potrebbe essere che le società off shore che Frattini dice essere di Tulliani siano le proprietarie degli appartamenti e che Fini lo sapesse. Però potrebbe anche essere - o no? - che un documento richiesto con quelle modalità da Frattini sia tendenzioso. Vorrei vedere se le documentazioni, con le stesse modalità, fossero richieste da qualche magistrato: centinaia di pidiellini in piazza a strapparsi i capelli e a piangere perché Berlusconi è perseguitato. Dai.....
Siamo nel campo del "potrebbe essere". Sai, siamo nel paese nel quale una consigliera regionale da del "pezzo di merda" - e per quali nobili motivi, poi - a chi gli ha procurato il posto in consiglio regionale. Tutto può essere.
Siamo nel campo del "potrebbe essere"
E di cosa ti meravigli?
In questo paesello,si condannano alla galera persone sulla base di un ...."potrebbe essere".
Non ho capito, fammi un esempio.
Ci sono diversi casi che non riguardano vicende politiche,ma cronaca che poggiano più su dati verosimili che prove schiaccianti.Per dire le due che mi vengono per prime alla mente,il caso della Franzoni e l'ultima condanna ,sia pure in primo grado della vicenda di via Poma.
Per questioni politiche ci sono Tortora,Mannino,Gui ,anche se non sono arrivati a una condanna definitiva,ma ci sono voluti comunque parecchi anni prima di arrivarci.
Boh... Saba, non farmi pensare che stai scoprendo anche tu il bottiglione... vabbè, nel caso bevici su compagno... ;-)
L’irrilevanza delle carte di Santa Lucia
di Matteo Palombo
Per i pm romani le carte provenienti da S. Lucia riguardanti la ormai famosa di Montecarlo, sono da considerarsi irrilevanti. Carte inviare in Italia con una procedura assai strana: non fatte pervenire in Procura, ma guarda caso alla Farnesina. Inviate ad un Governo che , ormai paralizzato dalla gigantesca gravità delle ultime rivelazioni sul “Ruby-Gate”, aveva la necessità di screditare il Presidente Fini, (ri) tirando in ballo la bufala delle bufale, la presunta proprietà dell’appartamento monegasco in capo a Giancarlo Tulliani. Fini aveva dichiarato mesi fa, mostrando assoluto rispetto e fiducia nei confronti della magistratura (che di questi tempi non è roba da poco), che si sarebbe dimesso da Presidente della Camera, qualora sarebbe emerso con chiarezza che l’appartamento fosse di proprietà di Tulliani.
E la magistratura ha detto la sua: irrilevanti, quelle carte, confermando l’archiviazione.
La sconfitta per Berlusconi e il Pdl pesa come un macigno. Il Cavaliere invece di invocare a gran voce le dimissioni di Fini (e con che coraggio!), pensi a farsi giudicare e a dimostrare a questo Paese così turbato e sbigottito che tutto questo fango sull’uomo del ghe-pensi-mi consiste in un nulla di fatto. La tesi della maggioranza è chiara: bisogna fare fuori Fini perchè non è più super-partes, ed è stato eletto dal Pdl.
Da ciò emerge la concezione padronale della politica di questo popolo della libertà: ti ho fatto eleggere io, fai come dico io. Poveretti quelli del Pdl, purtroppo per loro il Presidente di Montecitorio non si può sfiduciare, nè cacciare se non apportando delle modifiche al regolamento, e nelle sedi competenti. Nell’esercizio del suo ruolo istituzionale, mi pare che Fini abbia dato una lezione non solo politica, ma anche di stile . Se il problema è la terzietà, faccio notare che la seconda carica dello Stato, il Presidente Schifani, ha autorizzato che fosse messa in calendario a Palazzo Madama la discussione sulle carte “caraibiche”, provocando una frattura fra istituzioni, ignorando di fatto, gli auspici del Presidente Napolitano. Berlusconi pensi a proteggere lui e il suo partito dalla melma in cui è incappato, a dimostrare la terzietà del Presidente Schifani, a dimostrare che non è di fatto ricattato da uno stuolo di prostitute. Intanto, noi la lavoriamo per un Futuro di Libertà.
Luigi il Grande
A Matteo Palombo devono aver detto di avere dei coglioni come lettori e lui si è adeguato:
"...si sarebbe dimesso da Presidente della Camera, qualora sarebbe emerso con chiarezza..."
Appunto, roba per i coglioni (del "futuro", naturalmente)
E' stato Marco Pannella ad affossare i 20 referendum rifiutandone l'accorpamento elettorale con le amministrative e la conseguente garanzia di quorum.
Vecchietto, hai cominciato la cura che ti ho suggerito per affrontare la tua demenza senile?
Mi pare di no e ti invito ancora, con rinnovata comprensione, ad accedere al trattamento che ti ho suggerito.
Ti ricordo ancora che la sola medicina per un demente della tua gravità è (per la tua gioia) andare a prenderlo vibratamente* e ripetutamente nel culo... ;-) Hai già l'acquolina in bocca vero? Vecchio golosone...
* vibratamente avv.
Luigi il Grande
Quanto è eroica e sprezzante la merda anonima, non stiamo mica parlando di un uomo ma di un avatar malato di mente malata e vigliacca. La sua vera tragedia è che anche se secondo lui noi saremmo forti bevitori potremmo facilmente smettere, lui diventare uomo mai. Oltre che chiaramente essere ignorabile, che vale un avatar nel mondo reale, nulla, quanto vale lui, nel mondo reale.
La questione ormai è arrivata alla fine, ci sono tutte le prove possibili. Gianfranco Fini è un idiota a cui non puoi affidare un appartamento da vendere, figurati una nazione da governare, qualunque mediatore immobiliare lo supera per capacità ed onestà. Anche perchè il definito irrilevante sarebbe giusta causa per togliere la licenza di intermediatore a qualunque operatore in ogni parte del mondo. In buona parte che sia stato un perfetto coglione, o un fottuto ladro potremmo anche definirlo irrilevante, fa solo sorridere che possa rivendicare altro che il prepensionamento. Ancora più ridicoli sono i suoi sostenitori, poveri trombati ed esclusi rancorosi. Politicamente è finito, nel suo agitarsi non si capisce se vale 3 o 8, per uno che aspirava al 30 o 40 direi che il fallimento è spettacolare. Come uomo è finito, la sua libertò personale dipende dalla benevolenza dei magistrati, qualunque cosa si dica è colpevole e quello che adesso è irrilevante dopo diventa arresto, come a ben imparato il povero Mastella. Resta da capire se la squinza che lo ha irretito resterà con lui, in questo caso gioca a suo favore l'età della tipa, non più verde, certo non si può parlare di grande successo anche lì.
Quanto è eroica e sprezzante la merda anonima, non stiamo mica parlando di un uomo ma di un avatar malato di mente malata e vigliacca. La sua vera tragedia è che anche se secondo lui noi saremmo forti bevitori potremmo facilmente smettere, lui diventare uomo mai. Oltre che chiaramente essere ignorabile, che vale un avatar nel mondo reale, nulla, quanto vale lui, nel mondo reale.
La questione ormai è arrivata alla fine, ci sono tutte le prove possibili. Gianfranco Fini è un idiota a cui non puoi affidare un appartamento da vendere, figurati una nazione da governare, qualunque mediatore immobiliare lo supera per capacità ed onestà. Anche perchè il definito irrilevante sarebbe giusta causa per togliere la licenza di intermediatore a qualunque operatore in ogni parte del mondo. In buona parte che sia stato un perfetto coglione, o un fottuto ladro potremmo anche definirlo irrilevante, fa solo sorridere che possa rivendicare altro che il prepensionamento. Ancora più ridicoli sono i suoi sostenitori, poveri trombati ed esclusi rancorosi. Politicamente è finito, nel suo agitarsi non si capisce se vale 3 o 8, per uno che aspirava al 30 o 40 direi che il fallimento è spettacolare. Come uomo è finito, la sua libertò personale dipende dalla benevolenza dei magistrati, qualunque cosa si dica è colpevole e quello che adesso è irrilevante dopo diventa arresto, come a ben imparato il povero Mastella. Resta da capire se la squinza che lo ha irretito resterà con lui, in questo caso gioca a suo favore l'età della tipa, non più verde, certo non si può parlare di grande successo anche lì.
Mauriziooooo... Va raggiunto un accordo, solo nel tuo interesse che sia ben chiaro: da oggi in poi posti nei miei 3d solo e soltanto quando sei lucido.
Hai strarotto il cazzo con i tuoi vaniloqui*.
*vaniloquio [va-ni-lò-quio] s.m. (pl. -qui)
• Discorso privo di sostanza o sconclusionato: i v. dei matti
Luigi il Grande
Ma si. Una vicenda penosa. Frattini e Schifani in un paese occidentale normale dovrebbero dimettersi, gli italioti si sa, sono più "originali".
Serve ancora pazienza e comunque nel frattempo ci fanno spanzare dalle risate ... ;-))
Luigi il Grande
Comunque è stata chiesta l'archiviazione perché i documenti sono "irrilevanti". Saranno i soliti magistrati comunisti, gli stessi che hanno archiviato anche alcuni casi di Berlusconi. :-P
Politica
Frattini resta solo in aula con i suoi falsi scoop
Il copione è rozzo, sconclusionato, da Armata Brancaleone della politica, ma pericoloso perché si muove sul filo dello sgarbo (e dello scontro) istituzionale. Il ministro degli Esteri Franco Frattini su mandato di Berlusconi si presenta al Senato per rispondere in tempo record (a soli due giorni dalla presentazione!) a un’interrogazione di un esponente del Pdl sulla casa di An a Montecarlo e certifica personalmente il contenuto di carte arrivate da Santa Lucia oltre un mese fa e tenute nel cassetto fino a ieri: carte che secondo il ministro proverebbero l’appartenenza delle società off-shore al cognato di Fini (ma Frattini non svela le presunte prove), patacche da lui chieste personalmente allo stato caraibico (“a suo tempo”, dice), senza però spiegarne il motivo e facendo riferimento a presunte ingerenze dei servizi segreti (ma anche qui guardandosi bene dal chiarirle).
Ci sarebbe da sorriderne, se non fosse tutto vero, se non emergesse dalla confusa strategia berlusconiana la volontà di procedere a forzature istituzionali in una guerra ormai aperta e senza regole lanciata dal Pdl a Fini. Non a caso dall’entourage finiano trapela un commento amaro del presidente della Camera: «Come nella sua concezione proprietaria delle istituzioni, Berlusconi si vuole impossessare anche di Montecitorio e poi del Quirinale...».
Nelle parole pronunciate da Frattini al Senato, in realtà, non c’è nulla di nuovo, ma appare evidente l’obiettivo di spostare l’attenzione dalla disavventure giudiziarie del premier alla vicenda che riguarda Fini. Ed ecco che per tutta la giornata il Pdl manda in campo un fuoco di fila di dichiarazioni nelle quali si chiede le sue dimissioni dalla presidenza della Camera, mentre nelle stesse ore il soldatino Frattini si reca a Palazzo Grazioli a riferire sulla “missione compiuta”. E dalle stanze di casa Berlusconi arriva l’ordine: insistere, bombardare, scaricare su Fini tutto l’arsenale di veleni possibili. «È incompatibile, si dimetta», è il refrain dei berlusconiani che si mettono in scìa dell’apripista Frattini.
La cronaca del patetico tentativo del governo e della maggioranza di rispolverare “a orologeria” il caso della vendita dell’immobile di An a Giancarlo Tulliani, che tenne banco durante l’estate scorsa, arriva alla vigilia della quasi scontata archiviazione dell’inchiesta, su cui il gip si pronuncerà il 2 febbraio: lo farà anche sulla base di quelle carte inviate ieri da Frattini ai magistrati e che erano già state pubblicate, quasi nello stesso contenuto, dal Giornale di famiglia nel settembre scorso. È da quel 16 settembre che il ministro è impegnato, non si capisce a che titolo, nella ricerca delle prove contro Fini, che peraltro, a quanto pare, non esistono. Ma la linea del premier è quella borbonica del “facimme ammuina” per costringere Fini alle dimissioni. L’iniziativa del titolare degli Esteri – che tra una interrogazione sugli scontri sanguinari in Tunisia e in Egitto inserisce disinvoltamente la risposta su Montecarlo – finisce per mettere in imbarazzo lo stesso presidente del Senato, Renato Schifani, che ieri è stato costretto a chiarire che l’agenda delle risposte agli atti ispettivi della sua assemblea non la decide lui, ma il governo.
La mattinata al Senato, ovviamente, è stata bollente, con l’opposizione che in apertura di seduta ha chiesto al ministro il motivo di tanta fretta. Uno scontro culminato con l’abbandono dell’aula da parte delle minoranze non appena Frattini ha preso la parola, dopo reiterate richieste a Schifani di dichiarare inammissibile l’interrogazione del Pdl sulla documentazione proveniente da Saint Lucia. «Quello che sta per avvenire – ha spiegato Francesco Rutelli – non avrebbe mai dovuto avvenire per la correttezza dei rapporti che dovrebbe esserci tra Camera e Senato. Non è opportuno che il Senato si occupi in maniera trasversale di polemiche politiche della Camera. Mentre nel Nord Africa c’è la crisi il ministro degli Esteri qui ci parla di una casa a Montecarlo. Sarebbe stato troppo perfino un sottosegretario in Commissione», ha concluso. Dura anche Anna Finocchiaro (Pd): «Non è possibile piegare l’aula ad una esigenza di natura politica e del tutto assolutamente insignificante per i problemi del Paese», ha detto, aggiungendo che «questa interrogazione è messa all’ordine del giorno mentre forse migliaia di atti ispettivi giacciono e forse non avranno mai una sede per discuterne o un interlocutore». Una «inusuale solerzia», quella del governo su questa interrogazione, evidenziata da Pasquale Viespoli del Fli, il quale pure non lascerà l’aula quando parla Frattini. «In Senato – ha detto il capigruppo– il governo risponde solo al 29% delle interpellanze. Serve una riflessione sul Senato e sulla dignità delle proprie funzioni».
Ma Frattini decide di parlare lo stesso, precisando di “fare il suo dovere” e di essersi mosso solo per fugare i dubbi di coinvolgimenti di apparati dello Stato in possibili azioni di depistaggio: cioé quello che aveva scritto il quotidiano della famiglia Berlusconi. «Come tutti ricorderanno, la scorsa estate è sorta un’accesa polemica sulla vicenda riguardante la proprietà di un appartamento situato a Montecarlo... Vi fu una polemica che investì anche una presunta manipolazione del documento e quindi la sua autenticità; da alcuni organi di stampa, si era indicato anche un presunto ruolo di organi dello Stato in tali attività. Ecco la ragione per cui, a suo tempo, ritenni di chiedere - non ovviamente una rogatoria - ma un chiarimento puro e semplice alle autorità di Santa Lucia circa la genesi e l’autenticità del predetto documento pubblicato da organi di informazione in Italia, e non solo in Italia, onde fugare dubbi, indiscrezioni, retroscena. Alcune settimane fa, ho ricevuto una risposta dal primo ministro di Santa Lucia, il quale, allegando il documento a suo tempo prodotto a lui stesso dal ministro della giustizia, mi ha certificato l’autenticità e la veridicità dei dati in esso contenuti».
Da quel momento, è scattato un effluvio di richieste di dimissioni di Fini da parte del Pdl, tema lungamente dibattuto nel corso del vertice che il premier ha tenuto con lo Stato maggiore del partito a Palazzo Grazioli. La conclusione a cui si è giunti, secondo quanto riferito da alcuni presenti è che al di là degli aspetti giudiziari ciò che conta è l’aspetto politico della vicenda relativa alla casa di Montecarlo e più in generale rispetto all’incompatibilità del leader di Fli nel ruolo di presidente di un ramo del Parlamento.
Da Fli i commenti sono improntati all’indignazione, ma anche all’ironia per i paradossi di questa messa in scena, con Frattini protagonista. Roberto Menia si dice «basito di fronte alla meticolosità che Frattini riserva alle cartuccelle», osservando che «il ministro ricorderà certo con amarezza la considerazione beffarda riservatagli dai diplomatici americani, quella di “fattorino del premier”». Il deputato Aldo Di Biagio, invece, ha presentato un’interrogazione per chiedere «quali sono le ragioni di straordinarietà e di urgenza che hanno condotto un referente di governo ad esporre in sede istituzionale rilievi già noti sotto il profilo mediatico elargiti da uno Stato estero, senza alcuna rogatoria internazionale, in aperta violazione della normativa vigentetamente quando queste coinvolgono Stati esteri»
Luigi il Grande
In Primo Piano
Luca Palamara
Palamara: «Il metodo Mesiano non riuscirà a intimidirci»
di Manuela Caserta
«Il metodo Mesiano non ci intimidirà»: si apre con queste parole la conferenza stampa dell’Associazione Nazionale Magistrati, tenutasi nella sede ufficiale dell’associazione, al sesto piano del palazzaccio a Roma. Un monito lanciato a chiare lettere dal presidente Luca Palamara, che ha immediatamente espresso solidarietà alla collega Boccassini, fatta oggetto di una campagna denigratoria proprio in questi giorni sulle pagine del quotidiano nazionale Il Giornale. Palamara giudica di «una gravità inaudita” l’attacco rivolto alla collega, che precisa, è solo una dei tre procuratori firmatari dell’inchiesta sul Ruby-Gate, che la procura di Milano sta conducendo, ma è diventata oramai da anni, il nemico da abbattere, la toga rossa, il capro espiatorio di tutti i guai giudiziari piovuti sul premier.
«Non ci scalfiranno, ribadiamo con fermezza che il tentativo posto in essere, già lo scorso anno, con riferimento al caso Mesiano, non ci farà arretrare di un millimetro», il presidente dell’Anm ribadisce più volte il concetto con forza, richiamandosi al caso del giudice della procura di Milano, che emise la sentenza Cir-Fininvest. In seguito al processo, Mesiano fu oggetto di un servizio mandato in onda su un programma di Canale 5, in cui il magistrato veniva ripreso durante momenti di vita quotidiana, e nel quale venivano descritti con morbosa curiosità gossippara il colore dei calzini che indossava, e il modo in cui fumava. Fatto che fu deplorato e denunciato come grave ingerenza nella privacy del magistrato, da parte di molte toghe, oltre che dall’Anm e dal presidente della Federazione Nazionale della Stampa.
La requisitoria dell’Anm ha stigmatizzato a lungo la prassi ormai consolidata da parte di certa stampa, di muovere la macchina del fango con il tentativo di delegittimare la credibilità e la serietà di magistrati di lungo corso, attingendo a fatti di vita privata, «finanche tirando fuori fatti di 30 anni or sono che nulla hanno di attinente con le indagini in corso».
L’altro capo d’accusa lanciato durante la conferenza stampa, è stato rivolto contro la propaganda sull’informatizzazione dei tribunali promossa ad inizio anno dal Ministro Brunetta e dal Ministro della giustizia Alfano, «la politica degli annunci, le continue conferenze stampa, del Ministro Alfano e del Ministro Brunetta - afferma Palamara - che pubblicizzano la piena informatizzazione degli uffici giudiziari si scontrano però con la dura realtà, che svelano la triste verità, ci sono uffici senza personale, senza computer e con i nuovi programmi in uso ancora in pochi circondari.-Palamara conclude - purtroppo dobbiamo usare solo una parola, la parola fallimento».
Giudici sul piede di guerra dunque, in trincea, pronti a smentire con dati alla mano uno per uno tutti i criteri su cui si basa la destrutturazione, in atto da parte di questo governo, del sistema giustizia a colpi di decreti legge. Smentito il costo sulle intercettazioni, smentita l’informatizzazione degli uffici giudiziari, e annuncia la pubblicazione di un Libro Bianco in cui redigerà lo stato degli uffici giudiziari in Italia, rendendo noto tutto quello che sul sito del Ministero della Giustizia non viene pubblicato.
27 gennaio 2011
Luigi il Grande
Roma. Dovevano essere la prova definitiva, e in effetti lo sono state. Solo, non nel senso che auspicava il Pdl. Le carte sulla casa di Montecarlo, richieste da Frattini a Saint Lucia e inviate ieri agli inquirenti romani, infatti, confermano una sola cosa: è stata imbastita con la complicità della Farnesina una bufala funzionale a chiedere le dimissioni del presidente della Camera, magari per spianare la strada a un "amico" del premier, e a distrarre l'opinione pubblica dalle feste di Arcore dove è comparsa un'altra minorenne e chili di cocaina. I documenti, (messi in rete dal sito del "Fatto") infatti sono identici a quelli pubblicati dal Giornale lo scorso settembre sulla casa di rue Princesse Charlotte: c'è la lettera del ministro della giustizia dello stato caraibico, Rudolph Francis, secondo cui Giancarlo Tulliani è il "beneficiario" dell'appartamento della società Jaman directors Ltd, con un messaggio di accompagnamento del primo ministro Stephensson King. Il vero scoop è che Frattini aveva tutto nel cassetto già 40 giorni fa ma lo ha tirato fuori solo ieri, evidentemente su ordine di Berlusconi. La sceneggiata è stata commentata con parole durissime nello studio del presidente della Camera: «nella sua concezione proprietaria delle istituzioni, Berlusconi si vuole impadronire di Montecitorio e poi del Quirinale».
Intanto nella giunta per le autorizzazioni che sta vagliando le carte dei pm di Milano, il Pdl ha cambiato radicalmente strategia. Ieri si è abbandonata la tesi del fumus persecutionis (che richiedeva il voto segreto in aula) e si è sostenuto che il premier fece la famosa telefonata su Ruby in Questura convinto che si trattasse davvero della nipote di Moubarak, quindi ha agito nella funzione di presidente del Consiglio e deve essere giudicato dal Tribunale dei ministri. E in questi casi la Camera decide con voto palese.
Luigi il Grande
Ma certo, lo sanno tutti che la nipote di Mubarak se ne va in giro per Milano rubando mazzette di euro alle coinquiline. Che stanchezza. :-(
:-)) Ma quale tristezza... E' meglio di un film comico...
Luigi il Grande
No, non tristezza: stanchezza, stanchezza.Il gioco delle cazzate degli avvocati, che stanchezza. Ci risiamo, per altri 15 anni di mancate riforme, di decrescita, di sonno. Di sonno.
Stai tranquillo e armati di pazienza. Ci vorrà ancora un po' di tempo certo, ma tu sei un giovane e non puoi non accorgerti che il cambiamento è in corso. Lo stile è quello italiota, ma il nostro paesello è fatto così.
Luigi il Grande
Ovviamente, poi ci ritroveremo a comandare un altro vegliardo della politica che starà attento a non perdere consensi e a lasciare tutto il più inalterato possibile. Luigi, l'avevo già sentita altre 5 o 6 volte.