Ottimo il Presidente del Consiglio sulla manovra

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stoccata a Fini «chi dissente ne prenda atto». E SUL terremotO: «IERI STRUMENTALIZZAZIONI»

Berlusconi sulla manovra
«Se non passa andiamo a casa»

«La fiducia atto di coraggio». Bersani: «No. è paura». E il premier difende il ddl intercettazioni: legge sacrosanta

stoccata a Fini «chi dissente ne prenda atto». E SUL terremotO: «IERI STRUMENTALIZZAZIONI»

Berlusconi sulla manovra
«Se non passa andiamo a casa»

«La fiducia atto di coraggio». Bersani: «No. è paura». E il premier difende il ddl intercettazioni: legge sacrosanta

MILANO - La manovra, il ddl intercettazioni, i dissapori all'interno del Pdl, la ricostruzione all'Aquila e le proteste: è un intervento a tutto campo quello di Silvio Berlusconi. Di fronte alle telecamere di Studio Aperto, il premier difende in primo luogo la scelta dell'esecutivo di ricorrere alla fiducia sul provvedimento economico. «È stato un atto di coraggio. Se il governo dovesse andare sotto andiamo a casa» ha detto il presidente del Consiglio. Esternazioni che non trovano d'accordo Pier Luigi Bersani. «Non mi si parli di coraggio dopo 33 voti di fiducia», ha detto il segretario del Pd a margine di un convegno a Roma, «questo significa avere paura non coraggio».

 

«DDL INTERCETTAZIONI? SACROSANTO» - Alla vigilia della giornata del silenzio indetta dalla Fnsi contro la «legge bavaglio», il premier è tornato sul ddl intercettazioni. «È una legge sacrosanta» ha sottolineato Berlusconi. «Ricalca - ha aggiunto - un altro disegno di legge approvato con una maggioranza bulgara nel 2007 quando al governo c'era la sinistra». Allora, ha spiegato ancora il presidente del Consiglio, «nessuno allora parlò di legge bavaglio, di oltraggio alla libertà e alla democrazia, ma per la sinistra democrazia e libertà esistono solo quando al governo ci sono loro».

STOCCATA A FINI - Di fronte alla ipotesi di un 'predellino 2', alla luce degli ultimi dissapori con il cofondatore del Pdl Gianfranco Fini, la posizione del Cavaliere è netta: «Ho in mente di continuare a governare e di andare avanti con passione determinazione e slancio e chi nel Pdl dovesse dissentire da questo impegno assoluto e morale dovrebbe prendere atto di non essere più in sintonia con i nostri elettori», ha spiegato, lanciando una stoccata al presidente della Camera e sottolineando anche di aver fondato il Popolo della Libertà «per mettere insieme tutti i partiti del centrodestra e tutti gli italiani che non si riconoscono nella sinistra ed anche per modernizzare la politica italiana. Questo gli italiani lo hanno capito - è la precisazione del presidente del Consiglio - visto che abbiamo vinto tutte le elezioni a cui il nostro movimento ha partecipato dalla sua fondazione». A questo proposito, il Cavaliere ha anche citato gli ultimi sondaggio che lo riguardano: «Il gradimento del presidente del Consiglio al 63%, un record in Europa. Questo conferma che il popolo dei moderati resta convinto che la linea intrapresa è stata quella giusta».

TERREMOTO - Quanto, infine, alla protesta degli aquilani a Roma e ai disordini, il capo del governo ha spiegato di non aver ancora visto il resoconto delle forze dell'ordine ma, ha aggiunto, «mi pare che ci sia stata molta strumentalizzazione. Noi abbiamo fatto come governo un intervento immediato ed efficace dopo il terremoto». Sulla ricostruzione, Berlusconi non ha dubbi: «Spetta agli enti locali, al comune e alla regione. Il governo doveva dare i finanziamenti, cosa che è stata fatta finora». Per il Cavaliere, l'esecutivo a l'Aquila «ha fatto il miracolo per come è intervenuto subito dopo il terremoto, come nessun altro paese è riuscito a fare dopo una catastrofe naturale. In meno di 10 mesi abbiamo dato una casa a chi l'aveva persa».

Redazione online
08 luglio 2010