Il tuo difetto genetico, ossia la demenza ma anche altro, si acclara meglio come leggi di seguito:
1) Ami prenderlo nel culo
2) sei amico di Andraghetti: Rivoltante.
3) Spari palle e vacuità sempre ed a caso.
4) Sei una caricatura di uomo.
5) Puzzi di merda, sempre.
Garoglio sorpreso dopo una furibonda sega... un'immagine rivoltante, degna di un rifiuto sociale.
Fanne tesoro, segaiolo, e parlane con il tuo neurologo con la massima urgenza.
Coglione, ringrazia, visto che mi preoccupo di te del tuo amico maniaco Caghetti.
...ah.... aspettiamo tutti che ve ne andate fuori dai coglioni.
CURA DELLA DEMENZA
MALATTIE E DISTURBI MENTALI > DEMENZA E ALZHEIMER
Le persone affette da demenza devono essere seguite regolarmente da un medico, che tenga sotto controllo l'avanzamento della malattia e curi le eventuali altre malattie. Inoltre, medici e altro personale sanitario possono aiutare e assistere i pazienti e le loro famiglie.
Le cure non farmacologiche hanno lo scopo di aiutare i pazienti e le persone che se ne prendono cura (caregiver) a gestire la progressiva riduzione delle capacità dei pazienti e lo stress che ciò provoca; ad esempio suggerendo il modo di gestire i problemi comportamentali, quali il girovagare senza meta e l'agitazione. È importante fornire il supporto necessario ai caregiver, perché il carico dell'assistenza col tempo comporta rischi di depressione, ansia e malattie fisiche. Queste terapie possono migliorare le condizioni sia dei pazienti sia dei caregiver.
Aiutare i pazienti a gestire i problemi di memoria e intellettivi può migliorare le loro capacità negli stadi iniziali della malattia. Ad esempio, prendere l'abitudine di usare 'aiuti' per la memoria (quali pro-memoria e appunti scritti) può aiutare le persone affette da demenza lieve.
La psicoterapia (terapia con colloqui) si è rivelata utile per i pazienti che sono anche depressi. Un tipo di psicoterapia tenta di aiutare i pazienti ad affrontare la depressione, alleviando le loro difficoltà nei confronti del mondo esterno. Un altro tipo, la terapia comportamentale, aiuta i caregiver a identificare, pianificare e incoraggiare le attività piacevoli per i pazienti (come fare una passeggiata) per migliorarne l'umore. La terapia comportamentale consente di alleviare i sintomi depressivi sia nei pazienti sia in coloro che li assistono.
Nessuna cura è in grado di fermare la progressione della demenza. Tuttavia, la scoperta che l'acetilcolina è deficitaria nel cervello dei malati di Alzheimer ha condotto alla possibilità di compensare questo deficit con i farmaci. Esistono oggi le prospettive di ritardare la comparsa della malattia, rallentarne la progressione e alleviare i sintomi cognitivi dei pazienti nelle fasi iniziali e intermedie della malattia. Negli ultimi anni sono stati ottenuti risultati soddisfacenti con alcuni farmaci, noti con il nome di inibitori delle colinesterasi (fisostigmina, tacrina, metrifonato, donezepil, rivastigmina e galantamina). Questi farmaci bloccano l'azione dell'enzima che scompone l'acetilcolina. Il trattamento basato su questi farmaci riesce a ridurre i problemi cognitivi (concentrazione, memoria e ragionamento) e quelli relativi allo svolgimento delle attività della vita quotidiana.
Alcuni farmaci possono aiutare a tenere sotto controllo i sintomi comportamentali della malattia di Alzheimer come l'insonnia, l'agitazione, il girovagare, l'ansia e la depressione. Curare questi sintomi rende la vita dei pazienti più tollerabile e facilita il compito alle persone che li assistono. I sintomi comportamentali vengono curati soprattutto con farmaci utilizzati in altri disturbi psichiatrici, come gli antipsicotici e gli antidepressivi.
FONTE: CE.SI.D.EA 2009
A cura del dott. Vito Fabio Paternò consulente presso l'Ospedale San Raffaele di Milano