Dal Corriere di ieri
Riti satanici sui minori Presi gli «angeli del male»
Riti con droghe e sangue, adescati e violentati 14 ragazzini
DAL NOSTRO INVIATO PESCARA - L' orrore abitava in una casa qualunque, alla periferia di una piccola città stretta fra le colline e il mare. Lì approdavano ragazzi troppo fragili, attirati da un mondo che avevano imparato a conoscere attraverso le sug gestioni della musica. Il mondo del satanismo, delle messe nere, dei riti foschi partoriti da menti malate. «Angeli di Sodoma», così il loro messia voleva si chiamassero. Charles Bukowski era il loro idolo. Giovanni Carbotti, il cupo sacerdote. Nessu n mestiere alle spalle, una casa a Roma e una a Chieti Scalo, piene di teschi, pugnali, pupazzi trafitti da spilloni, libri dai titoli inquietanti «Scelti dalle tenebre», «Droghe e magia», «La setta del suicidio», «I segreti della magia». Si guadagn ava da vivere accudendo serpenti a domicilio, per quanto inverosimile possa sembrare. L' hanno arrestato assieme al suo compare - Gaetano De Carne, 23 anni, occhi spiritati e aria da prestigiatore di provincia - il «bello» che irretiva le vittime da sacrificare. Agli arresti domiciliari invece i due fotografi di Chieti, Italo Diodato e Amleto De Cesare, incaricati di immortalare le terrificanti imprese dei due. Foto e riprese che sarebbero servite anche come arma di ricatto, per impedire alle vi ttime di denunciarli. Sono 14 i ragazzi finora individuati, ma secondo la polizia sono certamente molti di più quelli caduti sotto le grinfie dei due adoratori di Satana. Il loro sodalizio andava avanti dal ' 96, e a Chieti erano in molti a sapere de lla sua esistenza. Cecilia Gatto Trocchi, antropologa dell' università di Chieti li ha studiati per anni, lanciando inutilmente l' allarme. «Hanno coinvolto centinaia di minori - dice adesso - inducendoli all' uso di stupefacenti e schiavizzandoli». Fino a quando qualcuno dei ragazzi non ha trovato il coraggio di denunciarli. La polizia ha chiesto aiuto alla comunità di don Oreste Benzi, che ha messo a disposizione padre Donaldo Bonaiuto, un giovane sacerdote esperto di satanismo. E don Bonaiuto , nominato sul campo ufficiale di polizia giudiziaria, ha guidato i poliziotti nei meandri oscuri dei riti dedicati al demonio. Riti sessuali, violenze. Ma non solo. Agli adepti, fermati fuori dalle scuole e allettati con inviti a concerti di musica rock satanica, venivano offerte ostie imbevute di Lsd. La «comunione di Satana», viene chiamata nei manuali di satanismo. E a quel punto, inebetiti dal potente allucinogeno, ben pochi riuscivano a sfuggire dalle grinfie dei due. Carbotti raccontava d i aver frequentato a San Francisco la «Chiesa di Satana» fondata da Anton Szandor LaVey, una «istituzione» formalmente riconosciuta che vanta migliaia di adepti. E di ispirarsi a Charles Manson, l' assassino dell' attrice Sharon Tate (moglie di Roman Polanski, trucidata nella sua villa di Bel Air l' 8 agosto 1969 quando era incinta di otto mesi). Si faceva chiamare Jan Ash (Ash in inglese significa cenere) come la protagonista di un celebre film «nero» degli anni ' 30, «A free soul», un' anima l ibera. E si faceva ritrarre con un cappuccio in testa, un pitone sulla spalla (il serpente è adorato dai satanisti come simbolo del male assoluto) e in mano un teschio rubato in qualche cimitero. Magari proprio in quel cimitero di Caramanico, un paes ino in provincia di Chieti, dove conduceva le sue vittime per i foschi riti di iniziazione. Ai ragazzi, dopo essersi inferto delle leggere ferite, imponeva di bere il suo sangue, mentre le ragazze venivano stese sulle lapidi con le braccia incrociate sul petto. Vergini da sacrificare al demonio. Ma il demonio era lui, il «reverendo». Nei cimiteri venivano a volte rubati anche brandelli di cadaveri, che il messia dell' orrore impiegava nei suoi rituali. C' è il sospetto, finora non confermato, ch e costringesse le sue vittime a cibarsene. «Dagli scritti, dalle poesie e dai libri trovati a casa di Carbotti si capisce che il cannibalismo non è da escludere», dice don Bonaiuto. Il questore di Pescara Angelo Lo Scalzo invita le vittime rimaste ne ll' ombra a farsi avanti, a denunciare senza paura i due persecutori. Perché fra le pieghe di un paese smarrito ci sono probabilmente centinaia di altri «sacerdoti» come Carbotti, in agguato. Giuliano Gallo ggallo@corriere.it
Il killer
LA STRAGE Charles Manson è nato a Cincinnati, Ohio, il 12 novembre 1934. È detenuto nella Corcoran State Prison della California per l' eccidio di sette persone tra l' 8 e il 9 agosto ' 69, tra cui Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, incinta di otto mesi 8.500 I PROMOTORI e gli organizzatori in Italia, secondo l' Ispes, di sette sataniche. Molte di queste sono presenti su Internet, dove hanno una pagina Web 650
I GRUPPI satanici in Italia, 104 solo in Lombardia e 73 nel Lazio. Uno dei principali è l a Chiesa Luciferina, iscritta presso il Tribunale dal 1984 lo scrittore È vittima di un equivoco Mai in lui violenza gratuita (an.t.)
Aggiunge una nota di infinita tristezza scoprire che a Pescara, oltre alle terribili azioni commesse, tra gli adepti degli «Angeli di Sodoma», Charles Bukowski (1920-1994) venisse eletto come un idolo. Scrittore fuori dagli schemi, imprevedibile, anarchico, Bukowski è stato per lungo tempo vittima di un equivoco. Un equivoco creato e diffuso dalla lettura dei critici. Bukowski è così diventato sinonimo di scrittore violento, alcolizzato, ossessionato dal sesso. I protagonisti dei suoi libri - è vero - sono spesso uomini e donne ai margini della società prostitute, omosessuali, falliti, criminali. Eppure quas i mai si trova la violenza gratuita. C' è l' esagerazione, mai la cattiveria. La notizia di Pescara arriva paradossalmente mentre i libri più belli di Bukowski (Storie di ordinaria follia, Post Office, Pulp) e più ancora le raccolte di versi, vengono riscoperte dai giovanissimi. Sedotti dal cuore, dalla passione, dal romanticismo di questo maltrattato poeta.
Modificato da - Paolo Tatti il 17/10/2002 105725
VERGOGNA..
Link
Modificato da - Marco Senatore il 20/10/2002 162018
Bologna 19 Ottobre 2002
Le dichiarazioni personali di un parroco, forse supportate da una forma istrionica di fanatismo religioso, sta tenendo in carcere quattro ragazzi la cui unica colpa è quella di avere una filosofia dannosa per gli organi vaticani e i relativi affari.
E' tornata la caccia alle streghe, con metodi feroci e sistematici.
Pur non conoscendo il gruppo "Angeli di Sodoma" apprendiamo dai giornali che, le persone oggi detenute in carcere in regime di isolamento, si proclamano innocenti e "vittime di una montatura".
L'argomento "satanismo" è diventato di nuovo un calderone ove tutte le accuse e i casi insoluti finiscono per prassi.
Nessuno si vuole "sporcare" a difendere i diritti di chi oggi è massacrato psichicamente, socialmente, economicamente.
Ricordiamo che non vi sono prove alle dichiarazioni sostenute da un prete della Curia, Don Bonaiuto, il quale ha tutti gli interessi per costituire un nuovo organo composto da un lato potente della Chiesa Cattolica e lo Stato.
Nelle vesti di rappresentanti di una filosofia ancora oggi sotto accusa, come cittadini indignati, come ente a favore della libertà di pensiero e di espressione non possiamo che dichiarare il nostro dissenso.
Non passerà la nuova inquisizione, lotteremo con tutti i mezzi legali possibili perchè di nuovo non accada quello che successe nel 1996.
Il nostro gruppo fu sotto inchiesta con accuse terribili del tutto analoghe a quelle che oggi vedono come imputati gli "Angeli di Sodoma" sacrifici umani, violazione di sepolcro, sequestro di minori, connubio con organi della malavita.
Ovviamente nessun cadavere fu mai trovato, nessuna tomba profanata, nessuna sostanza stupefacente, nulla di nulla mentre numerosi cittadini finivano giorno per giorno sotto accusa.
Un'attesa di 400 giorni in carcere, "esperti" della Curia che pilotavano l'inchiesta gonfiando le teste degli inquirenti con deliri da medioevo. Solo alla fine di una lunga e sofferta carcerazione fatta di botte, scherni e isolamento il Tribunale sentenziò l'assoluzione da tutte le accuse "perchè il fatto non sussiste".
Non basta, ci fu un processo di appello chiesto dal pubblico ministero, di nuovo assolti "perchè il fatto non sussiste".
"Lasciate che i bimbi..." un libro di Luther Blissett che denunciava socialmente l'accaduto, fu messo sotto inchiesta "perchè il pubblico ministero si sentiva offeso". Oggi ne è stata chiesta la distruzione.
Distruzione e ritiro dalle librerie proprio mentre il pubblico ministero, anni dopo la chiusura del caso, si mostrava al "Maurizio Costanzo Show" sostenendo le stesse accuse.
Chiediamo il supporto di tutti gli organi in lotta per la libertà di pensiero
Bambini di Satana
Presidente Marco Dimitri
INFATTI..
GUARDA CHE CURIA..
..
Link
..se solo pensaste a lavorare..
Caro Luigi
Io non sono un satanista, intendevo porre il problema della libertà di espressione anche per le Sette sataniche che non sono altro che libere associazioni che non fanno del male a nessuno.
Come si è dimostrato i pedofili non vanno ricercati tra i seguaci di Marco Dimitri ma all'interno della Curia.
Ehi, Tatti, noi siamo una Setta Angelica...
Come cazzo pretendi di essere trattato, se porti argomenti alla Andraghetti? Vuoi ritrovarti con una spada di fuoco tra le chiappe?
Amen
TATTI
complimenti anche per la tua educazione, che è ulteriore prova della tua buona fede e della tua onestà intellettuale..
X DORA
Spero che ti stia rivolgendo a Don Benzi & Company
Caro SENATORE
Se hai qualcosa da dire sull'argomento fallo pure, ma non rompermi le palle se a qualche minuto dall'invio nessuno ha commentato ciò che ho inviato sul Satanismo e sulla sua repressione.
spero che con il tempo, siate consapevoli del male che avete fatto e speriamo che Dio vi perdoni.
per me , siete dei fuori di mente!
TATTI
vivissimi complimenti per
a) la capacità di suscitare interventi;
b) la propensione a riportare il parere di più fonti e parti di una vicenda..
CHI SONO I BAMBINI DI SATANA
Il nome “Bambini di Satana” vuole significare “purezza dell'ideale satanista” ed è riferito al "bambino interiore" ovvero la "creazione propria" in simbiosi con l'universo circostante eretta tramite un'opera gestita dalla Volontà.
Il satanismo che professiamo, studiamo, divulghiamo è puro, disinquinato siamo gli eterni bambini. Bambini di Satana perché Satana è l’anti-morale par-excellence, tutto ciò che è stato castrato, nascosto, nel nome e nella violenza di false religioni e moralismi.
Il gruppo è nato nel 1982 fondato da Marco Dimitri. Lo scopo è quello di studiare, praticare, diffondere il satanismo, mettere in risalto i diritti dell’uomo e della donna e non i diritti di un qualsiasi dio esteriore. La Grande Opera dei Bambini di Satana è l’arte di elevare l’universo dal suo stato pietoso e di renderlo piacevolmente estetico e libertino. La materia, l’energia (volgarmente chiamata “spirito”) si fondono in un’unica essenza di gioia, forza e potere... a quest’essenza è dato il nome di Satana. Questo satanismo è l’unica possibilità materiale di realizzare i propri desideri. Satana è l’Uomo, Satana è la Donna. E la sola voce che inciti a non adorare nessuno, una fiamma interiore e personale, una passione che scuote i sentimenti, traversa le carni, spinge a non strisciare davanti a nessuna forma di divinità ma a contare solamente su se stessi, su quell’antico dio che è dentro ognuno di noi, potenziando le proprie forze espandendo le possibilità fino ad abbattere i limiti. L’arte di godere fino in fondo la propria esistenza nello splendore della materia la nostra materia!
E’ l’unico gruppo satanista che agisce allo scoperto e si propone al pubblico tramite i più comuni mezzi d'informazione. L’iscrizione al gruppo è gratuita. Le pratiche rituali svolte all’interno del gruppo usano l’energia personale gestita dalla Volontà, in pratica s'insegna a riconoscere la propria Volontà Vera e ad usarla per arrivare ad un fine voluto.
La Vera persona divinizzata arriva sempre dove veramente vuole.
Non siamo quindi seguaci di Satana, predicatori di fede maligna, non siamo un gruppo di stile fideistico, non lodiamo divinità all’infuori di noi stessi. Siamo artisti, creatori, persone che vivono di se stesse, persone libere che si uniscono sotto il nome dell’Arte, della Bellezza, della Gioia, perché arte bellezza e gioia son state negate, distrutte uccise per scopo di comodo. La mancanza dei valori fondamentali che la società non è stata in grado di dare spinge noi ad avere un ruolo, ed oggi manca quel qualcosa che ci rende felici, belli, luminosi, abbiamo tutto ma non abbiamo noi stessi; questi sono i “Bambini di Satana”, un gruppo di persone che vuole esser se stesse, usare la propria energia, divinizzarsi siamo Satana perché al posto di Dio abbiamo messo noi stessi. La Conoscenza porta ad essere Dio e noi ci siamo eretti nella Conoscenza. Satana è quindi Forza, Bellezza, Arte, Volontà, Creatività, Energia. Perché la mancanza di valori personali ha generato la morte e noi la morte la vogliamo cavalcare così come vogliamo cavalcare i nostri istinti i nostri limiti. Noi non siamo quindi Gran Maestri, Santoni, Marco Dimitri è soltanto colui che ha fondato un gruppo con un obiettivo ben preciso essere Satana, vivere Satana, rappresentarlo. Vale più una persona che crede in se stessa che cento coglioni che seguono un divo. Un patto firmato col proprio sangue in cui ci si riconosce divinità, ci si riconosce Satana, questa è la maniera per aderire al gruppo.
Satana che attraverso noi cammina sulla terra, Satana sorto dal suo sonno, questo siamo noi. Il nostro universo deve danzare al ritmo della nostra musica, quando il pensiero diviene Volontà, la Volontà diviene Legge, l’universo ti segue per inerzia. Siamo qua per riaccendere la scintilla divina, ci siamo fatti strada fra mille ostacoli, con le nostre forze, non sempre è stato facile ma abbiamo lottato per i nostri ideali e ancora lottiamo contro l’ignoranza ma soprattutto contro chi, col sorriso e braccia aperte ti ha tolto la voglia d'essere ciò che sei, il male, il vero male è andar contro se stessi. Non facciamo nuove religioni o filosofie, tutto ciò é Satana, tutto quello che è partorito dalla mente umana è Diabolico, dalla notte dei tempi ad oggi, tutto ciò non è altro che il nostro universo che si trasforma per migliorare, cambiare per stabilizzarsi, raggiungere la perfezione, il massimo, l’esaltazione suprema del proprio essere. Satana come spiegazione, come concetto di tutto ciò che è l’universo umano e solamente umano. No, non dobbiamo diventare un prodotto, un risultato di esperimenti politici giuridici e religiosi. Imparare dagli altri è importante, utile e anche bello. Essere NOI, solo NOI stessi è FONDAMENTALE.
da www.bambinidisatana.com
Dimitri, il capo e la fine di un incubo
DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA - «Laggiù qualcuno ci ama», con questa citazione cinematografica, riveduta e corretta, un gruppo di ragazzi presenti in aula hanno ringraziato il Maligno e salutato la scarcerazione di Marco Dimitri, 34 anni, fondatore de lla setta i «Bambini di Satana». Eppure Dimitri, in arte «Bestia 666», qualche timore ce l'aveva «Ho una paura maledetta, ieri non sono riuscito a dormire» aveva confessato in mattinata ai suoi compagni. E poi dopo la sentenza ha ripetuto «Avevo pa ura, avevo una paura terribile, ma avevo anche grande fiducia nella giustizia, non potevano condannarmi, non potevano. E' la fine di un incubo». Anche Rino Luongo si è unito al coro «Sono innocente ed ero certo che avrebbero creduto alla mia verità. Non abbiamo fatto mai nulla di male, tantomeno violentato bambini». Anzi, ha aggiunto, «in questa vicenda ad essere danneggiati siamo stati proprio noi. Io ho 24 anni, ho perso il mio lavoro da rappresentante, ho perso la stima di tante persone, ade sso devo ricominciare. Non sarà facile. Anche se fortunatamente molta gente ha capito che noi non eravamo dei mostri. Però, tutto quel tempo in carcere peserà a lungo». E proprio in carcere, Pier Giorgio Bonora, 20 anni, il più giovane del gruppo, ha ricevuto la notizia dell'assoluzione. Da tempo aveva deciso di non seguire più le udienze. Tutti gli avvocati della difesa hanno sottolineato che il processo aveva man mano dimostrato l'innocenza di tutti gli imputati e l'infondatezza del teorema costruito dalla pubblica accusa. In serata il pm Lucia Musti ha ribadito che non dirà «nulla fin dopo la lettura delle motivazioni della sentenza», per rendersi conto di che tipo di assoluzione si tratta. Ieri nessuno ha voluto sollevare polemiche, gli avvocati si sono goduti la vittoria e il pm ha scelto il silenzio. Ma già da oggi è probabile che scoppieranno le polemiche, per una vicenda in cui comunque molti aspetti restano poco chiari. L'avvocato Roberto Bellogi, difensore di Emanuela Fer rari e prima di Bonora, ha parlato di storia fatta di «bugie e fantasie», con tre ragazzi finiti in carcere. E ha spiegato che potrebbero anche pensare ad una causa per indennizzo da ingiusta detenzione. Insomma, quella che doveva essere la prima con danna in un processo per satanismo si è trasformato in un confuso processo per abusi sessuali, con una assoluzione e tanti dubbi. Sullo sfondo resta lui, Marco Dimitri, una ex guardia giurata innamorato del demonio. Con una passione per le tavolett e di Tavor e Prozac «Sono ansioso - ripete - a volte non riesco proprio a mantenere la calma». La sua biografia ha una linea di demarcazione ben precisa il 1982, quando non ancora ventenne decise di fondare la setta dei «Bambini di Satana», poi reg olarmente iscritta alla Camera di commercio come Spa. Soltanto qualche anno più tardi prenderà la decisione di mollare il suo lavoro da guardia giurata e dedicarsi alla diffusione in Italia della setta. «Continuerò a fare questo per tutta la vita. Qu i o altrove», ripete Dimitri.
19 Settembre 1996
LA SETTA DI DIMITRI
La sacerdotessa di Satana rivela
BOLOGNA - «Mi sono inventata tutta questa storia del satanismo per farmi pubblicità, per ottenere un lavoro in teatro». Cristina Bagnolini, 25 anni, cesenate, da due anni a Roma, ha soddisfatto la passione per il palcoscenico, è diventata famosa, ma il prezzo da pagare, in sede penale, è troppo alto. E allora è disposta rivelare il trucco si è concessa alle voglie di Lucifero, ben più potente di qualsivoglia presentatore, per ottenere spazio nel difficile mondo dello spettacolo. Anzi - sostiene - ha fatto finta di farlo. Lo confessa il giorno dopo che i suoi guai giudiziari sono diventati più seri. E' lei, secondo Simonetta (la testimone di 16 anni che ha mandato in carcere i capi della setta «Bambini di Satana»), la «sacerdotessa del ma ligno» che in lugubre compagnia, l'anno scorso, avrebbe partecipato a un rito diabolico, all'interno di una tomba, ai danni di un bimbo di tre anni. Un'accusa che Simonetta ha confermato durante un faccia a faccia, l'altro ieri, nel quale la «strega» ha negato di aver mai fatto riti a Bologna lei, Marco Dimitri, il leader della setta, manco lo conosce. Un confronto pieno di tensione, concluso con la furibonda reazione del fidanzato che, fuori dalla porta del pm, sentiva tutto. Antonio Spera nza, 27 anni, di Locri ma residente a Cesena, non ci ha visto più ha aperto l'uscio, ha insultato il magistrato, Lucia Musti, e s'è lanciato addosso alla testimone, Simonetta, bloccato appena in tempo da un maresciallo. Ora è in carcere. Cristina, i n lacrime, commenta «Con tutte le bugie che ho detto, ho messo nei guai anche Antonio. Ma non sono io la "strega dei castelli"».
10 Giugno 1996
Gli incontri nei cimiteri e le violenze sessuali particolari raccapriccianti dal racconto della bolognese che accusa Dimitri
BAMBINI DI SATANA c'e una superteste
Una diciassettenne ha svelato i riti. Il piccolo di tre anni fu introdotto nella setta da una cugina
di Antonio Troiano
DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA - C'è una supertestimone. Da alcuni mesi ha deciso. Racconterà tutto quello che sa su Dimitri, Bonora e Luongo, i tre «Bambini di Satana» arrestati sabato mattina. Dirà tutto su quegli incontri nei cimiteri, nelle chiese sconsacrate, nei casolari diroccati sparsi nella Bassa bolognese. Racconterà anche degli abusi sui minori. Storie di sesso e di perversione nel nome di Satana. La supertestimone è una minorenne Lidia, 17 anni compiuti da poco. In passato, lei stessa , una ragazza di buona famiglia, fu al centro di una vicenda che portò Marco Dimitri, Piergiorgio Bonora e Rino Luongo in carcere. La storia. Lidia incontra Rino, 24 anni, rappresentante. Un bel ragazzo, con la passione segreta per le messe nere. R ino convince Lidia a entrare nel gruppo. Lei cede e diventa satanista. Ma una sera la situazione precipita. Secondo la versione della ragazza viene drogata e poi sottoposta a ripetuti stupri. La madre si insospettisce, capisce che c'è qualcosa di st rano e sporge denuncia. Ma dopo 20 giorni i tre tornano in libertà. Lidia, forse per paura, tenta un misterioso suicidio. E' salvata da un camionista. Ma da quel momento parla, racconta i suoi segreti al pm e dà molte informazioni. I racconti di Li dia, comunque, non convincono tutti. Qualche dubbio c'è. «E poi - si commenta - perché quei tre sono fuori». Le indagini continuano. Lidia racconta anche di Federico (nome di fantasia), il bimbo di 3 anni che, introdotto da una cugina-baby sitter nel la setta, pare sia stato sottoposto a riti raccapriccianti dai tre adepti dei «Bambini di Satana». Per tre mesi, dal giugno all'agosto del '95, utilizzato come un oggetto di perversioni. Aiutato dagli psicologi Federico diventa alleato di Lidia. No nostante la tenerissima età il piccolo racconta, cita episodi, dettagli. Ricorda anche i nomi. Il nome di un cadavere nella cui bara sarebbe stato costretto a giacere «E' vecchia, brutta, ha gli occhi bucati e i dentoni in fuori. Si chiama Margherit a». Gli inquirenti registrano, annotano, verificano e tutto corrisponde. Anche il nome della morta, il cui cadavere pare sia stato trafugato in un cimitero della zona. Lidia decide di raccontare proprio tutto. E ammette di aver partecipato anche a quel rito satanico, quello in cui Federico viene sottoposto a violenze. Di averlo anche trattenuto per i piedini. Pare che qualcuno, nell'occasione, abbia violentato il piccolo con una matita. La perizia disposta dalla magistratura, spiega il pm Luci a Musti, non ha permesso di accertare segni evidenti di lesioni fisiche, ma c'è la certezza che il bimbo subì attenzioni particolari. Forse fu costretto a bere intrugli con sangue umano. Il bimbo, comunque, non ha subìto violenze carnali, ma fu costr etto ad assistere a rapporti sessuali. Episodi che hanno traumatizzato il piccolo e che hanno provocato nel bimbo una «malattia psicologica». La supertestimone, adesso, promette altre rivelazioni. Altre storie raccapriccianti. Però, questa rateizza zione sorprende non poco. Il pm difende la ragazza «E' un teste importante, rischia molto». Ma il ruolo della ragazza nei riti? Per gli inquirenti Lidia fu plagiata e costretta ad agire in un certo modo. Oggi Dimitri e i suoi adepti dovrebbero esser e interrogati dal magistrato. E Bologna, travolta dalla vicenda, chiede un po' di chiarezza.
Corriere della Sera, 9 Giugno 1996
Bologna, tornano in carcere il della setta Marco Dimitri e due suoi adepti
Bimbo accusa i Bambini di Satana
Il piccino di tre anni chiuso in una bara con un cadavere
Non pensavano che potesse raccontare tutto
Nel registro degli indagati altre 3 persone
DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA - Un errore imperdonabile. Pensare che un bimbo di appena tre anni non fosse in grado di ricordare, raccontare un rito, fare nomi. Un errore che rischia di mettere seriamente nei guai i «Bambini di Satana». Il «president e» della setta assai diffusa nella Bassa bolognese è quel Marco Dimitri, trentaduenne, ex guardia giurata, esoterista, satanista, nel mirino della giustizia da molti anni, già arrestato con l'accusa di violenza ma poi scarcerato. Ieri mattina alle 7. 30 per Dimitri le manette sono scattate di nuovo, con lui sono finiti in carcere il «vicepresidente» della setta Piergiorgio Bonora, 20 anni e un adepto Gennaro Luongo, detto Rino, 24 anni. Durissime le accuse sequestro di persona a fini di libidin e, atti sessuali su minorenni, violazione di sepolcro e sottrazione di cadavere. Si parla di episodi raccapriccianti con ripetuti abusi su più di un minore, violenze, riti svolti con resti di ossa umane. Nel registro degli indagati pare siano finite almeno altre tre persone. La storia di Dimitri e dei «Bambini di Satana» parte da lontano. L'ex guardia giurata, conosciuta nella setta con il nome di «Bestia 666», scopre sin da ragazzino le sue passioni per la magia nera. Capisce che è quella la sua strada e raccoglie attorno a sé, a Bologna, fanatici e sprovveduti. Colleziona rapidamente accuse e denunce. Da sfruttamento della prostituzione a quella più pesante di violenza sessuale. Siamo verso la fine dello scorso anno quando Ornella N. ac cusa il terzetto Dimitri, Bonora, Luongo di aver drogato la figlia sedicenne Lidia e averne abusato. A gennaio i tre vengono arrestati. La ragazza tra l'altro è fidanzata con uno di loro Rino Luongo, rappresentante di Minerbio, a pochi chilometri da Bologna. Grazie al Tribunale della Libertà i «Bambini di Satana» dopo venti giorni vengono scarcerati e Lidia, pare per paura di una vendetta, tenta un misterioso suicidio cercando di lanciarsi da un ponte. Così, questa storia di messe nere, riti satanici e cappucci alla Ku Klux Klan, spuntata un po' per caso e mai presa troppo sul serio, diventa giorno dopo giorno più inquietante. Non spaventano i nomi, a volte buffi, delle sette, i ceri e le cappelle sconsacrate. Ma si teme per la psiche de i più deboli e la forza di persuasione che questi mondi sommersi riescono a sprigionare. Qualche mese fa arriva una notizia dai risvolti macabri. Per i genitori di un bimbo di tre anni è uno shock il piccolo avrebbe raccontato di essere stato chiu so in una bara con un cadavere. In mano doveva reggere un teschio. A «offrire» il bambino alla setta, una parente anche lei adepta dei «Bambini di Satana». Si stenta a credere che il racconto sia vero. «Non è possibile, solo dei mostri potrebbero ar rivare a tanto con una creatura», è il commento della gente. Ma i genitori decidono di sottoporre il bimbo a una sorta di esorcismo. Dimitri poi viene descritto come un ragazzo strano «con quelle magliette su Lucifero e il furgoncino della setta, a g irare come un pazzo per la Romagna a organizzare messe nere». «Ma poi - dicono - sappiamo tutti che queste cose finiscono in orgie». Il pm che segue il caso, Lucia Musti, però, è convinta che dietro queste avventure boccaccesche si nascondano realt à pericolose. Insiste, va avanti nelle indagini e ieri ha nuovamente chiesto e ottenuto la custodia cautelare per Dimitri e i suoi compari. Dice poco il pm ma ammette che l'accusa è proprio legata al bambino di tre anni. «C'è stata un perizia psicolo gica sul piccolo e si è appurato che le parole del bimbo non possono essere frutto di fantasia ma nascono da una esperienza diretta, di vissuto. L'errore dei tre è stato quello di non prevedere che di fronte potessero avere un bimbo molto più maturo dei suoi tre anni. Il piccolo si comporta come se avesse 5 o 6 anni». E qui arriva il particolare macabro. E stato proprio il baby-testimone a fare un nome che sarebbe risultato essere quello di un defunto, nella cui bara il piccolo è stato costretto a giacere. E probabile che il bambino abbia memorizzato il nome durante uno dei riti cui è stato sottoposto (sicuramente tra giugno e agosto del '95) e che poi lo abbia riferito. La perizia degli psicologi parla di abusi (non è chiaro se anche sessu ali) che hanno sconvolto il piccolo ha cominciato ad avere difficoltà con i genitori e a rifiutare il cibo. Ma non sarebbe l'unico bambino coinvolto. Altri avrebbero subito violenze. Adesso si cerca con insistenza un quarto uomo. Un esponente dell a setta con gravi responsabilità. «Purtroppo - ammette il pm Musti - il mondo del satanismo è regolato da una omertà di tipo mafioso». Tuttavia, altri partecipanti ai riti avrebbero confermato i racconti del baby testimone e aggiunto importanti detta gli per le indagini. I carabinieri di Medicina (Bologna), guidati dal capitano Andrea Pacchiarotti, adesso stanno controllando a tappeto vecchi casolari e cimiteri. I luoghi preferiti per i riti. Pare siano riusciti a individuarne diversi. Almeno u na villa teatro di violenze e perversioni. E un cimitero in cui sono state trafugate alcune bare. Intanto, dal carcere, Marco Dimitri ha ribadito che contro di lui è in atto una vera persecuzione. «Io non ho fatto assolutamente nulla - ha detto al suo legale, l'avvocato Nicola Chirco -. Noi dei "Bambini di Satana" non facciamo del male a nessuno». Ma a Bologna si cominciano ad avere molti dubbi. E gli inquirenti sperano che, adesso, qualcuno finalmente cominci a parlare.
dal Corriere del 24 Gennaio 1994
PRIMA DI FINIRE IN CELLA, PONTIFICAVA
Dimitri
I magistrati molte le ragazze a rischio. L'esperto la dominante e sempre il sesso
Marisa Fumagalli
DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA - «Genitori, svegliatevi. Osservate i vostri figli, cercate di capire se attorno a loro sta accandendo qualche cosa di strano. La mia Lidia non era più la stessa; poi ho scoperto che era finita in un giro di riti satanici . Io ho denunciato. Se avete lo stesso problema, fatelo anche voi». Ornella N. è una mamma distrutta. Eppure trova il coraggio di unirsi all'appello delle forze dell'ordine e dei magistrati «Se ci sono altre ragazze coinvolte in storie di violenza n era, occorre che le famiglie ne parlino. Bisogna muoversi, prima che sia tardi». Ormai è allarme sociale. Il caso della sedicenne di Granarolo, un centro di 15 mila abitanti della Bassa bolognese, violentata da un gruppo di adoratori di Satana (all a presenza, pare, di altri che hanno assistito allo stupro collettivo), è solo la spia di un fenomeno più vasto e preoccupante. Le cronache, sempre più spesso, registrano episodi dai contorni oscuri, drammatici e perfino tragici (basti ricordare la m orte misteriosa a Creta dei due vicentini appassionati di esoterismo e magia nera) i cui protagonisti sono giovani. E anche giovanissimi. Come Lidia una ragazza difficile, insofferente. «Sbandata», dicono gli inquirenti che si stanno occupando del c aso. Belloccia, appariscente, un fisico più maturo dei suoi anni, Lidia comincia presto a dare del filo da torcere alla famiglia. Sorda ai richiami e ai consigli di mamma Ornella, è poco più che una bambina quando prende a uscire di casa senza il p ermesso, e a rientrare tardi la sera. Ed è nel suo vivere senza regole, turbinio di incontri casuali, che, assieme all'amico del cuore, si ritrova una notte a Villa Spaggiari, un antico palazzotto cadente, sperduto nelle campagne di Armarolo di Budri o, luogo sinistro dove si consumano messe nere e riti satanici. Spesso a sfondo sessuale. Lidia da quel momento entrò, forse inconsapevolmente, nel tunnel. E c'è voluta la denuncia della madre per porre fine ad un incubo. Lucia Musti, il procurator e di Bologna che ha interrogato la ragazza, racconta «Non è stato facile farla parlare, Lidia è psicologicamente scossa. Ma, piano piano, guadagnando la sua fiducia, sono riuscita a ricostruire la drammatica vicenda che ha vissuto. Ora metteremo sot to torchio i tre arrestati. Bisogna vederci chiaro e capire se, al di là del singolo fatto, c'è dell'altro». Ritenete che possano emergere nuovi episodi di violenza con rituali neri? «Elementi precisi non ce ne sono, ma i segnali dicono che il fe nomeno si va allargando. Speriamo che questo metta in guardia altri genitori». «Le persone che aderiscono alle sette - continua il magistrato - spesso hanno caratteri deboli, o hanno problemi psicologici che pensano di risolvere attraverso pericolose scorciatoie. I giovani sono un soggetto a rischio». Del resto, sono giovani anche i leader delle congreghe demoniache. Ha solo 20 anni Piergiorgio Bonora, il vice di Marco Dimitri, 32 anni, fondatore de «I Bambini di Satana», la setta al centro de lla storia di Lidia. Al momento dell'arresto, il primo, capelli rasati alla «mohicano», portava una maglia con la scritta «Terror»; il secondo, capelli lunghi e incolti, indossava una felpa quasi pubblicitaria «Bambini di Satana Corporation». Dimi tri viene descritto come un giovanotto che sa il fatto suo. Scaltro e persino avveduto. Fino all'arresto di ieri, è sempre riuscito ad uscire pulito dalle inchieste che già sono state aperte sul suo conto. Pontificava, solo poco tempo fa «Fa bene la magistratura a interessarsi dei casi i cui rituali violano la legge. Noi pratichiamo il principio filosofico del satanismo, ma non siamo adoratori di Satana. Non siamo vandali o metallari, come altri...». Insomma, il giovane, alleato col diavolo, ha sempre saputo gestirsi e gestire la sua setta. Che conta, nel Bolognese, centinaia di adepti, e sembra abbia un buon giro d'affari. La magistratura sta indagando per scoprire anche eventuali reati di truffa. «Ma non ci sono soltanto i "Bambini di Satana" - spiega Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del Gris (Gruppo di ricerca sulle sette), fondato nel 1987 -. In questi anni, a Bologna come in tutta Italia, i gruppi si sono moltiplicati. Di solito, uno stacca dalla setta, mette su un suo mo vimento, e così via. Questo è il caso, per esempio, dei Seguaci di Hades». «Il fenomeno delle sette pericolose - aggiunge - è ancora numericamente marginale, ma va incrementandosi. E perciò bisogna tenerlo sotto controllo, attivando una sorta di al larme sociale. Soltanto nella nostra zona, sono almeno una decina i luoghi, sperduti nelle campagne, dove vengono ufficiati riti satanici e messe nere. E l'elemento sessuale è dominante. Specialmente quando ci sono di mezzo i ragazzi, è difficile sta bilire dove finisce il consenso e dove comincia la violenza».
Questa la dichiarazione dei Bambini di Satana, anche loro vittime qualche anno fà di una crociata giudiziaria infame
16 ottobre 2002
Quello che sta attualmente accadendo a Pescara deve richiamare l'attenzione di tutti i cittadini.
Ad essere in pericolo, oggi come un tempo, è la libertà di pensiero.
Oggi a Pescara si sta forse celebrando l'ennesimo rito di devastazione della realtà pagana.
Una fotocopia dell'inchiesta del 1996 sui Bambini di Satana? Inchiesta dagli stessi ingredienti e che ci guidò verso due assolizioni "perchè il fatto non sussiste".
Gli elementi ci sono, ci sono tutti e sono inquietanti
"esperti" della Curia affiancano le forze dell'ordine stimolandole, pilotandole verso teoremi che NON appartengono al satanismo culturale. Teoremi già ampiamente riconosciuti inverosimili da anni di inchieste della Magistratura.
Nell'inchiesta che oggi interessa un gruppetto di Pescara denominato "Angeli di Sodoma" appaiono, armati d'acqua santa, Don Oreste Benzi, Don Donaldo Bonaiuto. I due preti cattolici sono stati convocati come "esperti" nientemeno che dalla Polizia di Stato che ha la premura di nominare Don Bonaiuto ufficiale di polizia giudiziaria.
Il mix è terribile. Oggi quattro persone sono tenute in carcere con ipotesi di reato terribili, sostenute da antagonisti religiosi.
Un'occhiata ai giornali e ho appreso che, nelle perquisizioni domiciliari, la polizia ha rinvenuto libri e oggetti di culto. Ad oggi non risulta siano state trovate sostanze stupefacenti.
Di nuovo Magistratura e Chiesa si affiancano in una lotta alla libertà di pensiero e di associazionismo. Con le nostre tasse stiamo sostenendo l'ennesima crociata in un Paese che ormai sta andando sempre più indietro.
Voglio, con questo comunicato, dare tutta la nostra solidarietà al gruppo "Angeli di Sodoma". Pur non condividendone le filosofie e il modos operandi.
Bambini di Satana
Marco Dimitri, Presidente
www.bambinidisatana.com