Ricevo in mail (non so bene perche’) il bollettino che Stefano Surace si autoproduce da Parigi. Si chiama ABC Flash. Vi giro l’ultimo numero, nonostante la lunghezza (non e’ possibile fare un link). Non che valga un granche’, credo nemmeno il tempo di una risposta, ma per l’archivio penso sia ottimo.
Buona lettura
Stefano Surace da Parigi Certi radicali italiani hanno tradito i detenuti
Certi personaggi del partito radicale italiano (Daniele Capezzone e Sergio D'Elia) si lamentavano continuamente del silenzio generale di cui si sentivano circondati
Hanno allora cercato di inserirsi nel movimento in difesa dei cittadini detenuti (che fra l'altro aveva visto negli anni 70 l'azione leggendaria di Stefano Surace) sperando così che qualcuno parlasse di loro
Sennonché si sono ridotti ora a chiedere quella caricatura di indultino, mentre perfino Roberto Castelli e l'alta magistratura ammettono che gli unici provvedimenti sensati sono l'amnistia e l'indulto, come predicato anche dal Papa
Fra l'altro l'indultino è perfettamente incostituzionale, come sottolineato da autorevoli giuristi, poiché non è che un tentativo di aggirare una norma vigente della Costituzione
Basterebbe dunque che un giudice sollevi un'eccezione di incostituzionalità per bloccarlo subito dopo... Ennesima beffa che non potrebbe che provocare gravi disordini nelle carceri, come paventato dalle direzioni e dal personale di custodia, direttamente a contatto con quella realtà
I suddetti radicali si sono anche inseriti, buoni ultimi, nella battaglia contro il 41 bis (che in pratica legalizza in certe carceri situazioni di tortura fisica e psichica) intrapresa dall'avv.Vittorio Trupiano col suo movimento per i diritti umani
Così, hanno pubblicando un libretto sull'argomento, presentandolo come frutto di loro assidui contatti coi detenuti, mentre si tratta in genere di materiale ricevuto proprio dal Trupiano, che i contatti li ha davvero, e che nel libretto ovviamente non è neppure citato
Del resto certe caratteristiche della coppia Capezzone-D’Elia si erano ampiamente illustrate in occasione del Suracegate
Dopo essersi inseriti, sempre buoni ultimi, nella campagna a favore di Surace che era già largamente in atto su scala internazionale, e dopo aver fatto un pò di chiasso che ha loro consentito di uscire dal silenzio e dall'isolamento che tanto paventavano, a un certo momento hanno tentato di pugnalare proditoriamente alle spalle Surace, cercando di far desistere chi si batteva per lui
Ma non sempre funziona
Con Surace, ai due è andata malissimo
"Non c’è da sorprendersi di costoro" dice Surace "Cosa ci si può aspettare da gente che si fa finanziare, fra l'altro, da personaggi come Soros, abituato a pugnalare l’economia di interi paesi pur di far quattrini ?
"E poi si lamentano che ormai non prendono voti, e sono rigettati, per esempio, da entrambi i poli. Che affidamento possono dare ? Credono proprio che la gente sia così idiota da votare tranquillamente per loro ?"
Dopo il Suracegate e quel che n'è seguito, sembra sia venuto al pettine il nodo dei provvedimenti cosiddetti di clemenza per i cittadini detenuti nelle carceri italiane.
Provvedimenti che - come ha recentemente ribadito da Parigi Stefano Surace, presidente dell' "Observatoire européen sur la justice et la liberté de presse" - in realtà costituiscono un pieno diritto di quei cittadini, le pene essendo eseguite nella Penisola con modalità infinitamente più gravi di quelle prescritte dalla legge e dalla Costituzione della repubblica, per cui lo Stato italiano si trova in una situazione di pesante illegalità nei loro confronti.
Ebbene in questo quadro certi radicali, Daniele Capezzone e Sergio D'Elia, dopo essersi inseriti nel movimento in difesa dei cittadini detenuti (che aveva già visto negli anni 70 l'azione leggendaria di Stefano Surace) si sono ora ridotti a chiedere quella caricatura di "indultino", quando perfino Roberto Castelli e l'alta magistratura ammettono che gli unici provvedimenti sensati sono l'amnistia e l'indulto, come predicato anche dal Papa.
Abbiamo dunque voluto conoscere che ne pensa Surace, che abbiamo incontrato a Parigi.
ABCflash – Che ne dici di questa storia dei radicali che, dopo essersi presentati come grandi difensori dei diritti dei detenuti, si sono ridotti a schierarsi per l' "indultino" ? Che, essendo fra l'altro incostituzionale, sarebbe poi facile bloccare ?
Surace - Cosa vuoi, ogni botte dà il vino che ha. E il loro vino ha un pesante profumo di voltagabbana.
Del resto, cosa ci si può aspettare da gente che si fa finanziare, fra l'altro, da personaggi come Soros, abituato a pugnalare proditoriamente l’economia di interi paesi pur di far quattrini ?
E poi si lamentano che ormai non prendono voti, e sono rigettati, per esempio, da entrambi i poli. Che affidamento possono dare ? Credono proprio che la gente sia così idiota da votare per loro ?
Tutto ciò si era già visto, del resto, alcuni mesi fa, quando si erano inseriti nel mio caso.
ABCflash - Cioè ?
Surace - Furono buoni ultimi ad occuparsene, e solo dopo aver visto che le cose volgevano decisamente a mio favore, quando la mobilitazione per me era ormai largamente in atto, su scala internazionale.
Cioè dopo che da tempo se ne occupava il quotidiano "Libero" di Vittorio Feltri con un’assidua campagna di stampa, e poi l’intera stampa e televisione italiane e molti giornali stranieri a tutti i livelli, Corbelli coi suoi "Diritti civili", Trupiano col suo movimento per i diritti dell'uomo, la Federazione della stampa, l’Ordine dei giornalisti, numerosi uomini politici e intellettuali di ogni orientamento che venivano anche a visitarmi nel carcere, Ciampi che si era dichiarato favorevole a un provvedimento di grazia (che io peraltro rifiutai in partenza, pur apprezzando il gesto) Berlusconi che mi offrì il suo avvocato, e così via.
I radicali furono in ritardo perfino rispetto alla burocrazia istituzionale. Basti dire che Sergio D'Elia venne a farmi visita in carcere addirittura dopo che l'aveva fatto una commissione ufficiale inviata dal ministero presieduta dal senatore Borea.
Insomma, solo dopo aver visto che le cose volgevano decisamente a mio favore i radicali si inserirono con digiuni sia pure brevissimi, e conferenze stampa che comunque permettevano loro di togliersi da quella cappa di silenzio da cui erano circondati, e di cui continuamente si lamentano.
ABCflash - Comunque, anche se per ultimi, si sono battuti per te...
Surace - Già... Finché le cose andavano a mio favore. A un certo momento però la situazione sembrò diventare sfavorevole, per me.
Infatti dopo la trasformazione della mia carcerazione in detenzione domiciliare molto larga, molto vicina alla libertà assoluta, disposta da Andrea Pirola, un giudice milanese onesto (incredibile, ne esistono ancora in Italia) nella prevista imminenza di ridarmi la libertà completa cui avevo ovviamente più che diritto, ci fu l'ormai celebre intervento del tribunale di sorveglianza di Napoli presieduto da Angelica Di Giovanni detta "la ballerina".
La quale, ritenedosi superiore ad ogni legge, "ordinò" che non dovevo aver contatti con nessuno, non dovevo più uscire di casa neanche un secondo, e bloccò addirittura le mie due linee telefoniche (la fissa e il cellulare).
« Ordinò », inoltre, che… non dovevo più scrivere.
La poverina aveva deciso di sopprimere la libertà di stampa.
Insomma un provvedimento delirante, oltre che illecito, con cui si pretendeva di isolarmi totalmente da chicchessia… Molto peggio che stare in prigione, addirittura peggio del regime cosidetto del "41 bis".
Un vero ordine di tortura, fisica e psicologica.
Per di più il tribunale di Milano (presieduto da Fabrizio Poppi e con P.M. Giulio Benedetti) non riconobbe, benché vi fosse tenuto per legge, la nullità delle "condanne" per pretesa diffamazione a mezzo stampa che erano state emesse in mia assenza oltre 20 anni prima, per miei articoli pubblicati oltre trent'anni prima....
Condanne che erano state prese a pretesto per la mia detenzione dopo che era venuto fuori l'imbroglio della condanna per spaccio do droga risultata mai emessa...
Questa serie di abusi plateali facevano apparire di colpo ben difficile la mia situazione. Sicché gli sforzi a mio favore andavano evidentemente raddoppiati...
ABCflash - E invece ?
Surace - E invece i radicali se la "squagliarono" di colpo, e andarono addirittura a scodinzolare da Roberto Castelli, l'unico e solo uomo politico che non aveva mostrato sollecitudine per il mio caso.
Non solo, ma si diedero da fare per scoraggiare quelli che invece continuavano a sostenermi... compresi i miei avvocati.
ABCflash - Ah !
Surace – Insomma, pareva che si fossero inseriti nella mia battaglia pronti, nel caso, a pugnalarmi alle spalle.
ABCflash - Beh, non dev’essere comunque molto facile pugnalare un gran maestro di Arti Marziali !
Surace – Ah, ah ! (ride). Così si dice. Comunque le cose andarono un pò diversamente da come costoro le avevano previste.
Non ebbi infatti difficoltà a spazzar via i suddetti abusi, semplicemente aprendo la porta e passando da casa mia a Napoli a casa mia a Parigi, mia felice residenza da quasi trent'anni, con grande ulcerazione dei volenterosi che aveva creduto di potermi mettere il sale sulla coda… E che ora paventavano che da Parigi avrei potuto metterli alla gogna.
E in effetti dalla mia casa parigina, circondato come sono dalla massima stima fin dalle più alte autorità - la Francia, a differenza dell'Italia, è un Paese dalle istituziioni civili, comprese quelle giudiziarie - ebbi la più ampia possibilità di rispondere alle domande dei media provenienti da mezzo mondo.
E di spiegare come e perché la giustizia italiana è diventata la vergogna dell'Italia, dell'Europa e del mondo civile.
Nell'occasione definii esplicitamente "a caratteristiche criminali" i magistrati implicati nel mio caso.
Insomma, questa gente ebbe a subire una bruciante lezione di fronte al mondo intero.
E pensare che la "ballerina" aveva « ordinato » di isolarmi da tutti... Mica male come risultato.
ABCflash - Eppure Capezzone dice di essere uno che studia a fondo le questioni prima di aprire bocca, che dorme solo 4 ore su 24, mentre gli altri italiani sono in gran parte « mandolinisti »…
Surace - Cosa studierà ? Come inserirsi in una situazione per poi sabotarla , pugnalandone gli esponenti ?
Ma ha voglia di studiare, non sempre basta. Alla fine infatti sono rimasti, lui e D’Elia, come sul dirsi « con una mano davanti e una mano di dietro ».
Chi più mandolinista di questo Capezzone, così facile a voltar gabbana ?
Se non riesce a dormire più di 4 ore su 24 sarà che non può avere il sonno del giusto (ride).
D’altronde cosa ci si può aspettare, ripeto, da gente che si fa finanziare da personaggi come Soros ?
ABCflash – Senti, vorrei approfittare di questo nostro incontro per chiederti alcuni chiarimenti sul Suracegate.
Surace - Cioè ?
ABCflash – Quali sono, precisamente, i magistrati che vi sono implicati ?
Surace - Ah ! Vuoi che te ne faccia l'elenco ? Proverò ad accontentarti.
Primo, Gerardo D'Ambrosio, il Procuratore della Repubblica di Milano messo in pensione alcune settimane fa.
Denunciato da me per abuso di potere ed altro, dopo appena qualche ora che avevo presentato personalmente quella denuncia mi fece arrestare e rinchiudere abusivamente nel carcere di Poggioreale.
E non avendo trovando il minimo appiglio per farlo legalmente, inventò l'esistenza di una condanna "definitiva" a mio carico per… traffico di droga.
Condanna che in realtà non era mai stata emessa. Non solo, ma non ero mai stato mininimamente accusato di cose del genere.
Venuto fuori l’imbroglio, invece di affrettarsi a rimettermi in libertà, cercò di « giustificare » comunque la detenzione adducendo quattro miei articoli pubblicati… oltre 30 anni prima, e per i quali erano stati erogate, oltre 20 anni prima, quattro condanne per pretesa diffamazione a mezzo stampa.
E inventò che quelle condanne erano « definitive ed esecutive » mentre erano nulle, e comunque non definitive, appunto perché emesse in mia assenza.
Secondo quanto sancito con estrema chiarezza dalla Corte Costituzionale, dalla Corte di Cassazione italiane, nonché dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.
ABCflash - E questo è uno. E gli altri?
Surace - Un altro è il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Ormanni.
Costui fece eseguire materialmente l'ordine di D'Ambrosio di arrestarmi.
Perfino il Consiglio superiore della magistratura, noto per la sua « distrazione » su troppe cose, ha dovuto ora sospenderlo dalle funzioni e dallo stipendio, implicato com’è in una faccenda troppo gossa di distrazione di fondi.
ABCflash - Di bene in meglio. E poi ?
Surace - Ovviamente la "ballerina", per quanto ho già detto.
Nonché Donatella Ventra, sua coautrice nella volenterosa decisione di isolarmi dal mondo…
La stessa che è poi arrivata ad « ordinare » di non curare un detenuto che, entrato in carcere con 94 chili di peso per un metro e ottanta di altezza, in poche settimane si era ridotto a 50 chili per anoressia a base depressiva, riducendosi a uno scheletro tipo Mathausen.
ABCflash - E poi ?
Surace - E poi ci sono, dulcis in fundo, Giulio Benedetti e Fabrizio Poppi, l'uno membro della Procura di Milano e l’altro presidente di una sezione del Tribunale della stessa città.
I quali, ritendosi evidentemente al di sopra di tutto e di tutti (sembra sia in atto una vera epidemia di deliri di onnipotenza in certi magistrati della penisola) avevano ritenuto di infischiarsi dalle leggi italiane, dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, dalla Cassazione, dalla Corte Costituzionale, della Corte europea, e così via.
Così avevano potuto affermare come definitive quelle quattro "condanne" per miei articoli di oltre 30 anni fa che erano invece nulle, gettando ulteriore vergogna sulla giustizia italiana.
ABCflash - Questi dunque i principali protagonisti del « Suracegate ».
Surace - Appunto. E tutti costoro, quando me ne andai a Parigi non poterono trattenersi di esprimere la loro rabbia impotente. Sicché, per tirarli un pò su di morale, inviai loro delle cartoline con tanto di torre Eiffel…
Così, ti ho dato un piccolo spaccato di cos’è la nostra magistratura. E non è che la punta di un iceberg.
Quanto ai suddetti radicali, rimasti ormai spiazzati per essere passati troppo precipitosamente dall'altra parte, non restò che unirsi ai lamenti di costoro, e cercare di trascinare altri nella loro defezione.
Ma siccome il loro voltafaccia suscitava ovviamente non poche perplessità, cercarono di giustificarlo affermando che era perché erano contrari a quel mio ritorno a Parigi !
ABCflash - E come mai ?
Surace - Perché, secondo loro, dovevo restare a Napoli, e subire quelle decisioni dell' "autorità giudiziaria" stile tortura medievale, anche se insensate e illecite.
Cioè il Capezzone, che viola abitualmente le leggi facendosi condannare per propaganda al consumo di droga, per il mio caso cercava di recitare la parte del legalitario oltre ogni limite dell'assurdo... Pur di « giustificare » l’ingiustificabile, cioè il fatto che avevano voltato gabbana.
Fortunatamente i più avveduti li trattarono come meritano.
Per esempio l’avvocato Vittorio Trupiano, che Capezzone aveva tentato di convincere a "mollarmi", espresse loro rudemente tutto il suo disprezzo, moltiplicando anzi le sue iniziative a mio favore.
E « Reporters sans frontières » a Parigi organizzò un « petit-déjeuner de presse » (colazione per la stampa) per i rappresentanti dei più importanti giornali e televisioni francesi e italiani e delle agenzie giornalistiche internazionali, con me ospite d'onore.
Nell'occasione i colleghi di varie nazioni ebbero ampia possibilità di pormi una vera massa di domande sul mio caso. Fra l'altro vi ribadii la definizione di « magistrati a caratteristiche criminali » per i malcapitati protagonisti dell’affare.
Perfino l'ANSA di Parigi e l'americana Associated Press diffusero circostanziati servizi al riguardo. E in Italia perfino quotidiani locali come « Cronache di Napoli » tennero ad occuparsi a fondo dela cosa.
Così, visti frustrati i suoi tentativi di boicottaggio, al Capezzone non restò che chiudersi nel più assoluto mutismo, su di me.
ABCflash - Ma neanche Franco Corbelli di « Diritti civili » aveva apprezzato che tu fossi partito per Parigi…
Surace - Corbelli, ben diversamente dal Capezzone, è stato corretto. Mi ha lanciato un appello accorato, esortandomi a rientrare in Italia, sennò compromettevo il provvedilmento di grazia che riteneva imminente poiché Ciampi si era dichiarato favorevole.
Evidentemente non sapeva che avevo rifiutato in partenza qualsiasi ipotesi di grazia, dichiarandolo esplicitamente fin da quando era venuta a trovarmi in carcere la commissione Borea.
Inoltre, Corbelli non si è adoperato proditoriamente contro di me come ha fatto il Capezzone.
ABCflash - Ma alcuni radicali sostengono che se non fossi partito per Parigi ti avrebbero messo come capolista del loro partito alle prossime elezioni.
Surace - Non dubito che era effettivamente l’intenzione di alcuni di essi. Resta da vedere se avrei accettato.
Fra l’altro, tengo molto alla mia autonomia di uomo libero.
Laas ritengo il mio bene più prezioso.
ABCflash - Ma insomma i radicali sono tutti da buttare ?
Surace - Non tutti, non tutti. Ho stima, per esempio per la Bonino, che fra l'altro ha lasciato un buon ricordo di sé nel periodo in cui era nella Commissione della Comunità europea. Peccato davvero che non è stata riconfermata. E per il deputato europeo Maurizio Turco. E anche Rita Bernardini mi ha fatto una buona impressione. Ma capirai, con un Capezzone e un D'Elia finiscono per squalificarsi anch'essi.
ABCflash - E di Pannella, che ne pensi ?
Surace - Pannella a suo tempo lo lanciammo noi del settimanale "ABC" all'epoca del famoso referendum sul divorzio.
Talvolta però mi dà l'impressione di una specie di soldato di ventura.
Adesso si è messo anima e corpo con gli americani.
Ma, malgrado tutti i suoi difetti, è un "unicum". Qualsiasi definizione nei suoi riguardi sarebbe riduttiva, e fuorviante. E dunque me ne astengo. In attesa di capirlo meglio.
ABCflash - Ma allora è vero o non è vero che i radicali si battono per i diritti civili ? O si battono solo per lo spinello ?
Surace - Te ne dico una. Sergio D'Elia è l'esponente di un movimento il cui scopo dichiarato è di battersi per i diritti dei detenuti.
Gli ha dato il nome di... "Nessuno tocchi Caino" (!!!) o cose del genere.
Ebbene, ha sempre evitato con cura di parlare di una gravissima situazione che in Italia vede oltre 5000 persone tenute indebitamente nelle carceri italiane per farveli stare per anni ed anni, a seguito di condanne emesse in loro assenza (cioé in contumacia) e tuttavia dichiarate definitive ed esecutive da tribunali italiani.
Senza che costoro abbano mai potuto difendersi, e senza che possano farlo neppure ora.
Tutto ciò in piena violazione delle leggi italiane, dei dettati dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione (a sezioni unite) oltre che delle Convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia.
Insomma in Italia numerosissimi magistrati violano abitualmente e gravemente le leggi italiane su questo punto, trovandosi dunque in una posizione di illiceità sistematica.
Ebbene, il D'Elia si è sempre ben guardato di denunciare tutto ciò... Nè è a dire che non ne fosse a conoscenza, lui che afferma di occuparsi specificamente di carceri e carcerati.
Tanto che dovetti occuparmene proprio io - quando, dopo venticinque anni, tornai in Italia da Parigi per mia madre 92enne - con una serie di articoli diffusi di alcune agenzie e riportati da vari quotidiani.
ABCflash - E tu non gliel'hai fatto notare ?
Surace - E come no. Quando D'Elia venne a trovarmi nel carcere gli chiesi perché non si occupava di questa situazione così macroscopica.
Mi disse che l'avrebbe fatto, ma se ne guardò bene.
Al comitato centrale dei radicali qualcuno gli chiese spiegazioni. Balbettò penosamente qualcosa e svicolò.
ABCflash - E costui sarebbe il difensore dei diritti dei carcerati ?
Surace - Già. Pensa che Capezzone si è dichiarato addirittura favorevole a quella caricatura di "indultino"... Quando perfino Roberto Castelli nonchè l'alta magistratura ammettono che gli unici provvedimenti sensati sono l'amnistia e l'indulto, come predicato anche dal Papa.
Pensa che il Capezzone, richiesto da un giornalista su qual’era secondo lui il problema dei magistrati, ha risposto che è che lavorano poco. Però si è affrettato ad affermare che se anche andassero al lavoro regolarmente, non troverebbero sedie e tavoli per tutti… Così il loro assenteismo è giustificabile !
Quanto invece agli abusi macroscopici di cui si rendono quotidianamente autori, e di cui ti ho dato qualche piccolo esempio, al di là del mio caso, neppure una parola…
ABCflash – Ah, dimenticavo… Lo sai che qualcuno su un quotidiano ha scritto che avrebbe preferito che tu, come « eroe civile », ti si fossi comportato come Socrate, che accettò la decisione del tribunale ateniese benché ingiusta ?
Surace - Ingiusta ? Era stato condannato come corruttore dei giovani. Non bisogna dimenticare che Socrate - facendo salvo il suo genio - era pedofilo.
Se accettò quel verdetto, era perché sapeva di essere colpevole.
Io invece (sorride) ho preferito fare come il suo discepolo Platone. Che, perseguitato nella sua "libera" Atene, si rifugiò a Siracusa, divenendo Siracusano d’adozione.
Tanto più che sono Siracusano anch'io, di nascita. Non potevo dunque non seguire l'esempio di quel mio più che illustre concittadino adottivo…
Così dalla « libera » Italia me ne son venuto a Parigi, divenendo parigino di adozione.
Dove posso disporre di tutti i miei mezzi per metterne in chiaro, di cose.
Spiacente, ohibò, per la povera “ballerina” e simili…
C’est la vie.
Per quell'articolo gli avranno promesso l'indulto, o l'amnistia, o la grazia ... ad personam.
John
Vai Daniele!!! Felicitá a momenti e futuro incerto!
Il ragionamento di Capezzone non fa una piega, secondo me.
G.C.
B"H__Impediamo alla mafia di suicidare RadioRadicale!
La figlia non dice niente?
Che sia come il padre?
Una bella querela da parte nostra è obbligatoria.
Eggià.
i nostri nonni dicevano
"un calcio a un can
o un favor a un vilàn
xé la stesa roba"
Solo per la cronaca, vi informo del fatto che ho chiesto all'avvocato Giuseppe Rossodivita di sporgere querela nei confronti di Stefano Surace e di Vittorio Trupiano.
Sempre per la cronaca, una precisazione quando Surace e il suo legale mi comunicarono l'avvenuta fuga dagli arresti domiciliari, con la conseguente scelta della latitanza, spiegai che rispettavo quella decisione -così come rispetto ogni decisione di altri-, ma che, a partire da quel momento, la collaborazione con i radicali doveva ritenersi conclusa.
Da qui, il "resto". Dopo il resto, la querela.
P.S.
Si tratta di un episodio interessante c'è un tale che marcisce in galera perché vittima di una grande ingiustizia. Tu ti mobiliti, digiuni, lo tiri fuori dalla galera e gli fai ottenere gli arresti domiciliari. Morale lui non solo si dà alla latitanza, ma inizia pure a calunniarti. Una bella pagina italiana...
Ohibò, gira di mail in mail la lieta novella di questo Surace... di rimbalzo ricevo e riporto "senza filtri"....
Si commenta da sè
In italiano
Fra uno spinello e l'altro, certi radicali ricevono da Surace una rude lezione
Nei giorni scorsi Daniele Capezzone, segretario dei radicali, aveva dichiarato, anche a chi non lo voleva sentire, che lui era per l' "indultino"
E questo mentre perfino il ministro Castelli e l'alta magistratura ammettono che gli unici provvedimenti sensati sono l'amnistia con indulto, come predicato anche dal Papa
E mentre, come sottolineato da autorevoli giuristi, l'indultino è perfettamente incostituzionale poiché non è che un tentativo di aggirare una norma vigente della Costituzione, sicché potrebbe essere subito dopo bloccato da un qualunque giudice?
Ma il Capezzone arrivava ad accusare coloro che sono per l'amnistia e l'indulto di farlo per ostacolare in realtà ogni concessione di provvedimenti di clemenza
A questo punto però, da Parigi, Stefano Surace ha denunciato, nell'intervista diffusa il 15 gennaio da ABCflash, che il Capezzone aveva semplicemente tradito i cittadini detenuti
Ed ecco il Capezzone lanciarsi subito, dopo poche ore appena, a una repentina virata di bordo, diffondendo un comunicato - firmato anche da due altri esponenti radicali, Sergio D'Elia e Rita Bernardini - in cui affermava che anche a lui, e agli altri due, andava bene qualunque provvedimento di clemenza (quindi anche l'indulto e l'amnistia...)
Incredibile come la stampa possa essere pedagogica? perfino per elementi non molto dotati.
Il bello è poi che, sempre in questo comunicato, i tre auto-attribuiscono ai radicali un "monopolio pluridecennale" ("non ricercato", beninteso !) di "attenzione per la realtà dei detenuti"...
In effetti erano stati talmente attenti che gli era del tutto sfuggito l'insignificante fenomeno che in Italia oltre 5000 persone sono tenute indebitamente in carcere per farcele stare per anni ed anni, a seguito di condanne emesse in loro assenza (cioé in contumacia) e tuttavia dichiarate definitive ed esecutive da tribunali italiani.
Senza che costoro abbano mai potuto difendersi, e senza che possano farlo neppure ora.
Tutto ciò in piena violazione delle leggi italiane, della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, delle decisioni della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione (a sezioni unite) italiane, della Corte europea di Strasburgo... E scusate se è poco.
Insomma in Italia numerosissimi magistrati violano abitualmente e gravemente le leggi italiane su questo punto, trovandosi dunque in una posizione di illiceità sistematica, autori di una vera deportazione in massa di cittadini nelle galere.
Ebbene, questo fenomeno macroscopico è sfuggito evidentemente alla "viva attenzione" del coppia Capezzone-D'Elia, tanto che dovette occuparsene proprio Stefano Surace quando, dopo 25 anni, da Parigi fece un salto in Italia (salto che, è stato un vera iattura per certa magistratura italiana fino allora "imperante"; che, si è vista inchiodata dal Suracegate alle sue atroci malefatte, subendo colpi su colpi su scala mondiale fino a cadere in pieno stato confusionale).
Né i due sono intervenuti per Umberto Galasso, che quando è entrato in carcere pesava 94 chili (per un metro e ottanta di altezza) ma nel giro di poche settimane si è ridotto a 50 chili perdendone dunque ben 44 nel carcere, riducendosi a un vero scheletro.
E nonostante ciò la Donatella Ventra, giudice cosiddetta "di sorveglianza", già pesantemente implicata nel Suracegate, ha ordinato di non curarlo stile Mathausen.
A proposito dov'erano i radicali quando Surace fece, come giornalista, un'inchiesta strepitosa sulle carceri italiane, nel corso della quale trovò modo di entrare ben 18 volte in nove galere grandi e piccole (San Vittore a Milano, Poggioreale a Napoli, e Monza, Firenze, Arezzo, Legnano, Voghera, Cicciano, Desio) condividendo la vita dei detenuti, mangiando e dormendo con essi ogni volta per alcune settimane?
E fondando l"AIDED" (Associazione italiana cittadini detenuti, ex detenuti e loro familiari) che « La Nazione », « Il Tempo » e il « Corriere della Sera » definirono "il primo sindacato per i detenuti" ?
Ciò in un'epoca in cui, per un giornalista, entrare in un istituto penitenziario italiano anche solo per una mezz'oretta, non diciamo per farci un'inchiesta ma giusto per darvi un'occhiata e farci un articolo, era pura utopia?
Per cui le carceri erano un mondo totalmente sottratto al controllo del pubblico attraverso la stampa, e dove dunque tutto poteva succedere, e restare ignorato?
Fu una di quelle inchieste "impossibili" di questo eroe civile, che han fatto la sua leggenda.
Il libretto dei « monopolisti »
In tutto ciò dov'eravano i radicali, col loro... « pluridecennale monopolio di attenzione per i detenuti » ?
Bisogna però riconoscere che certi radicali sono sempre disposti ad inserirsi fra chi le battaglie le fa davvero... nonché pronti a pugnalarli alle spalle al momento da essi ritenuto più opportuno (come han tentato con Surace, ma con questo gran maestro di Arti Marziali gli è andata male).
E sempre pronti ad appropriarsi dei meriti altrui. Si sono per esempio inseriti, buoni ultimi, nella battaglia contro il 41 bis (che in pratica "legalizza" in certe carceri situazioni di tortura fisica e psichica) intrapresa dall'avv.Vittorio Trupiano col suo movimenti per i diritti umani.
Così, hanno pubblicando un libretto sull'argomento, il cui contenuto affermano frutto di loro assidui contatti coi detenuti, mentre si tratta in genere di materiale ricevuto proprio dal Trupiano, che quei contatti invece li ha davvero, e che nel libretto ovviamente si guardano bene dal citare.
Trupiano in precedenza aveva addirittura promosso un referendum sull'argomento, che per un soffio non ha raggiunto il numero di firme necessarie proprio per la mancata collaborazione dei radicali, i sedicenti grandi amici dei detenuti.
I quali radicali, anche lì, dov'erano ? A fumarsi gli spinelli ? A contare i denari che gli elargisce Soros ?
Nessuna meraviglia che non riescono a prendere voti e sono rigettati da entrambi i poli, malgrado il chiasso che tentano di fare.
Dov'è la loro affidabilità ?
Credono proprio che la gente sia idiota al punto da votare per loro ?
Il comunicato dei sedicenti
Ora, insieme al suddetto comunicato firmato dai tre, ne è stato diffuso un altro, rigorosamente anonimo, indirizzato al giornale on line "Legno storto" (www.legnostorto.com) che aveva riportato integralmente l'intervista di ABCflash a Stefano Surace sui radicali.
In esso, sempre evidentemente a causa degli spinelli, gli anonimi autori svolazzano abbondantemente fuori della realtà... al punto di affermare di non aver trovato sul Web l'agenzia giornalistica ABCflash (eppure non ci voleva molto... bastava fare ) di essere un partito "piccolo ma che combatte grandi battaglie contro la pena di morte, per l'eutanasia, per le coppie di fatto" e che "non dipende da gruppi di potere"?
E, basandosi appunto sul fatto che non erano riusciti a trovare sul Web "ABCflash" ? carenza attribuibile esclusivamente alle loro deficienti capacità di navigatori, certo singolari in chi, come loro, ama tanto i "viaggi" - si sono dati trionfalmente a bollarla come... "sedicente" !
Quando invece i "sedicenti" sono, purtroppo, loro sedicente "partito che non dipende da gruppi di potere" (mentre si fa finanziare fra l'altro da personaggi come Soros abituato, pur di far quattrini, a colpire proditoriamente l?economia di interi paesi, compresa l'Italia).
Sedicenti difensori a suo tempo di Surace (che hanno invece cercato a un certo punto di pugnalare alle spalle, sia pure senza fortuna).
Sedicenti detentori di un "decennale monopolio di attenzione per i detenuti" (!!!).
Con sedicenti meriti per le loro "grandi battaglie" contro "la pena di morte, per l'eutanasia, per le coppie di fatto" (si starebbe freschi se si contasse su di loro per quelle battaglie, non essendo altro, costoro, che mosche cocchiere che per di più molestano i cavalli che effettivamente tirano il cocchio).
Sempre certo a causa dei loro spinelli (o "dosi") rifiutano ovviamente ogni realtà scomoda per loro, al punto da ipotizzare che l'intervista di ABCflash a Surace su di essi non era autentica....
Eppure in calce a quell'intervista era indicato ben chiaramente un numero telefonico francese (0033 6 15 06 36 22) per eventuali ulteriori informazioni.
Bastava chiamare quel numero per esser messi a contatto proprio con Surace come han fatto, da mezzo mondo, decine di giornalisti, politici, operatori del diritto e semplici cittadini.
Là dove spunta la coda
Smascherati dunque i suddetti radicali da Surace in quella sua intervista ad ABCflah, agli anonimi autori di quel comunicato non è restato che esprimere la propria profonda ulcerazione, scagliandogli tutto un repertorio di insulti impotenti.
Dandogli addirittura del "velenoso", dell'... "illiverito", e perfino del "latitante volontario" (ma non è proprio il povero (?) Pannella latitante volontario, che se ne resta il Belgio per paura di farsi pochi mesi di galera per propaganda all'uso di droga ? Il che gli darebbe finalmente occasione di stare un pò insieme ai detenuti che dice di amare tanto ? Oppure bersi la pisciazza sì, ma fare quattro mesetti di galera no ? Decisamente, dei gusti raffinati).
Mentre Surace in galera c'è andato volontariamente appunto 18 volte...
Senza contare la recente "puntata", non volontaria ma proprio per questo esiziale per certa magistratura italiana, messa letteralmente in ginocchio e ridotta in pieno stato confusionale, con la sua « rispettabilità » ed « autorevolezza » del tutto disintegrate, oggetto di generale ludibrio.
Essendo stata colta in flagrante, al cospetto del mondo intero, mentre consumava il crimine spregevole di seppellire Surace in galera adducendo una condanna "definitiva" per traffico di droga che invece non era mai stata emessa, per un reato di cui Surace non era mai stato minimamente accusato...
Ed è così scoppiato il Suracegate, scoperchiando su scala mondiale il vaso di Pandora degli infiniti abusi di certa giustizia italiana.
«Se esser latitante significa aver nullificato un provvedimento delirante emesso dalla « ballerina », cioè da una donnaccola il cui livello in un tribunale serio le permetterebbe al massimo di pulire i corridoi o di scopare nei cessi » ha dichiarato Surace « con la mia decisione di passare da un Paese a magistratura incivile ad un Paese a magistrature civile, mi onoro di essere latitante ».
Parole dure e sprezzanti ma, aggiunge Surace, « bisogna trattare questa gente per quella che è, senza ipocrisie. Il pubblico deve sapere chi sono realmente questi omuncoli a caratteristiche criminali travestiti da magistrati, che hanno riempito di vergogna la nostra giustizia e il nostro Paese, per sapersi regolare ».
In effetti la « ballerina » e il suo collega Gerardo D?Ambrosio avevano cercato di far passare per delinquente, facendo pervicacemente carte false, uno dei giornalisti e uomini più degni che il Paese abbia mai avuto.
Che da quasi mezzo secolo fa onore all'Italia anche all'estero, un intellettuale e filantropo dalle innumerevoli battaglie civili in cui non ha mai esitato ad esporsi in prima persona.
Un eroe civile, come più volte sottolineato anche dalla stampa italiana.
Tanto per fare una citazione fra le più recenti, il quotidiano «Il Giorno » ebbe a scrivere il 7 agosto 2002 "Anche in Italia Surace non veniva dimenticato sia il ?Corriere della Sera? che il settimanale ?Vie Nuove?, sia i colleghi della stampa napoletana lo definirono 'un eroe civile, un maitre à penser non violento ma micidiale quando si tratta di difendere la libertà e i diritti civili' ".
La Corte d'appello di Napoli, presieduta da Vincenzo Schiano di Colella Lavina, insigne magistrato, tenne a sottolineare, in una sentenza confermata dalla Cassazione, "i motivi di alto valore sociale delle attività di Surace, i riconoscimenti ottenuti".
Fra i quali riconoscimenti, innumerevoli e provenienti da mezzo mondo, ci limitiamo a ricordare che è stato decorato da Jacques Chirac per i suoi « meriti di giornalista, scrittore, maestro di arti marziali di rinomanza mondiale, educatore dei giovani e creatore di campioni ».
Gli anonimi autori di quel comunicato, frutto evidente di fumi « spinelliani », capitavano dunque male con Surace.
Così, non era restato loro che fare "cai cai", come dei botoli che abbiano ricevuto da Surace un calcio ben assestato là dove spunta la coda ai cani.
E non c'è da sorprendersi che siano anonimi... Si sa che i botoli non brillano per coraggio.
Bisogna comunque riconoscere che certi radicali alla Capezzone, o alla D'Elia, grazie ai vari Soros riescono a stare a galla.
Come gli escrementi.
Ad maiora!
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Si sarebbe dovuto fare trent'anni di galera per far piacere a Pannella? Ma pensa!
E qui, casca l'asino. Non condivido il parere di Walter che giudica Toni negri uno stronzo. Stronzo e' chi pretente che a fronte di un rischio di ergastolo per far piacere alla politica pretende la vita o l'ergastolo. Ha fatto benissimo e la sua storia di fuggitivo gli da' ragione. Tortora infatti e' morto e non ha ottenuto giustizia, negri invece e' vivo per cui non e' affatto stronzo, anzi , preveggente.
Ma questo signore si è ciucciato il cervello?
Si vede che andando a latitare a Parigi ha avuto l'illuminazione ed ha partorito la bella pensata "Cosa ci si può aspettare da gente che si fa finanziare, fra l'altro, da personaggi come Soros, abituato a pugnalare l’economia di interi paesi pur di far quattrini ?"
La riconoscenza non è d'obbligo, però fare certe affermazioni dopo che qualcuno si è occupato del suo caso, senza avere granchè da guadagnarci, non mi sembra elegantissimo.
Ma i radicali mi sa che sono un po' masochisti -))
Anche Toni Negri si comportò da stronzo; ma fu ugualmente giusto candidarlo.
E pensare che ho pure aperto un thread per segnalare il caso Surace (che Massimo L. già conosceva bene). Che roba da radicali! -)))
Ma la figlia cosa dice?
Dio bon, che disastro. ma chi e' questo Surace?
Siamo tanto "voltagabbana" che continuiamo.
Potrei mai Antonio dopo la stoica condivisione di bolliti e aglio?
si', ma avresti dovuto leggere il numero del bollettino dedicato all'"esule" Lino Jannuzzi, con tanto di foto ricordo del loro incontro parigino. Da schiantare dal ridere. Vedrai, tra poco i francesi lo cacciano a pedate per avanzato stato di mitomania perniciosa.
Gran bel livello di volgarità
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Giovanna, per un attimo ho pensato che dicessi a me. -))))
sottoscrivo
(i mecojoni, non il bollettino)
Gran bel livello di volgarità e faccia di cartone. Da manuale. Ma perchè non perdonarglieli, in fondo a suo tempo lanciò Pannella, no?
Surace - Pannella a suo tempo lo lanciammo noi del settimanale "ABC" all'epoca del famoso referendum sul divorzio.
e dunque...
g
Solo una parola mecojoni!