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ma riconosci che nessun altro paese gli avrebbe permesso di assoldare 500 ragazze per impartire loro una lezione sull' Islam, pronosticando che l' Islam diventerà la prima religione d' Europa ? Come mai una cosa del genere sarebbe inconcepibile negli Stati Uniti o in Francia ? La cosa curiosa è che a permetterglielo è stato il governo che inneggiava alle "radici cristiane dell' europa" con un partito, la Lega, che si appella un giorno sì e uno no a una non meglio precisata "identità cristiana" che sarebbe insidiata appunto dall' islamismo. Ora io so quanto tu sia disinteressato al fenomeno religioso ma ciò non toglie che dovremmo tutti pretendere dai nostri governanti una certa coerenza tra le dichiarazioni e le azioni. E' possibile che Tremonti faccia a Rimini un discorso incentrato sulla sobrietà e poi organizzi un pranzo per 800 persone per festeggiare la fine del Ramadan ? E non parlarmi di affari, gli affari, quelli seri, lo sai meglio di me, da che mondo e mondo si fanno in silenzio non in mezzo al carnevale.
Fammi capire, tu stai dicendo che negli Usa o in Francia avrebbero impedito a delle loro cittadine di frequentare un corso di Islam? Secondo me ti sbagli
certo che non avrebbero impedito a delle cittadine di participare ad alcunchè però avrebbero impedito a Gheddafi di organizzare un evento del genere, credo. E' chiaro che un Capo di Stato non può fare quello che vuole quando è in visita ufficiale, non è che p. es. Obama va in Russia e organizza autonomamente un meeting sulla democrazia oppure il nostro premier va in Inghilterra e invita i cristiani inglesi a rientrare nell' alveo della Chiesa Cattolica. Semplicemente non "possono" farlo.
E credi male, malissimo anzi; in America possono manifestare anche i nazisti con tanto di croci uncinate, questo significa libertà di opinione, Ahmadinejad potrebbe tranquillamente tenere un comizio a Times Square, niente potrebbe impedirglielo non parliamo della Francia poi ( che poi se le cose degenerano in violenza si possa anche sparare ad alzo zero è un altro discorso ). Il fatto che tu possa anche solo pensare che potrebbe essere impedito a qualcuno di organizzare incontri dove si cerca di fare proselitismo la dice molto molto lunga su cosa intendi tu quando ti autodefinisci insistentemente ( direi talmente insistentemente che sembra quasi che cerchi di autoconvincertene ) liberale.
Caro DiGirolamo, non vuoi sentirti chiamare comunista? allora smetti di dire e pensare cose comuniste, altrimenti non ci resta che prenderne atto.
lungi da me il volermi definire "liberale", lo trovo francamente sciocco nel 2010. Secondo me sbagli a dividere le persone in liberali e comunisti, se proprio non puoi fare a meno di etichettare ti suggerisco di adottare le categorie piu' moderne e universali di destra e sinistra.
Sul fatto che non ci sia nulla di più antico di un comunista mi trovi perfettamente daccordo, ma i comunisti ci sono ancora e non è colpa mia se, dopo 20 anni che hanno cambiato nome, non hanno combiato testa.
Non ho mai capito cosa significhi esattamente "essere" liberale, della cosa devi chiedere a Pannella e, scusa, anche a te stesso che in più di un'occasione ti sei definito tale in questo forum. Io il mondo di mio non lo divido proprio, mi limito a guardare quello che c'è in giro. Sono daccordo che le opinioni sono migliaia, ma di queste due costituiscono il 99% del modo di pensare, gli altri mille modi di pensare differente vengono divisi dal restante 1%, Per la legge dei grandi numeri è pertanto del tutto lecito categorizzare, si è meno in errore in questo modo che cercando delle sfumature in pensieri fondamentalmente uguali, la differenziazione in questo caso potrebbe essere data da un semplice artefizio retorico.
Destra e sinistra sono , a mio parere ovviamente, affermazioni che alla nostra epoca generano solo confusione. A parte il fatto che ognuno gli attribuisce il senso che vuole, anche attribuendo a queste distinzioni un senso " progressista-conservatore " si ingenera caos. Non è un mistero infatti che in molti luoghi ( tra cui l'Italia ) la sinistra sia fondamentalmente conservatrice e talvolta reazionaria mentre la destra può essere progressista. Chiaramente in Italia la sinistra si rifà ( si rifaceva ) alla lotta di classe ( ma solo in Italia, in America ad esempio non è così ), per non parlare poi di persone ( se permettete come il sottoscritto ) che secondo i canoni comuni sarebbe più a sinistra di Bertinotti nelle libertà personali e più a destra di Berlusconi in campo economico e di responsabilizzazione degli individui... quindi sono due termini del tutto astrusi che sta a noi non usare più.
Meglio usare i termini corrispondenti a quello che c'è sul campo, già il mitico " Camera-Fabietti " non usava mai il termine comunista nemmeno quando parlava dell'Urss, ora tu vorresti continuare pari pari l'ordine delle botteghe oscure agli intellettuali organici ( chiamare stalinista una cosa quando è negativa e comunista quando è positiva ), visto che anche comunista è diventata ( giustamente ) una parola negativa. No, io cerco di essere onesto con me stesso e con gli interlocutori, non odio nessuno ma vedo in giro ancora tantissimi comunisti ( di testa intendo che è quello che conta ) e li chiamo così, vedo in giro qualche fascista e lo chiamo così, vedo in giro dei clericali e li chiamo democristiani... non so cosa significhi essere liberali però, quello non l'ho mai capito nonostante le centinaia di persone che, anche su questo forum, hanno iniziato così: " Essere liberale vuol dire.... "
adesso capisco perchè non capisci niente di politica. Davvero, non è per offenderti, ma non ho mai sentito nessuno fare dei ragionamenti così approssimativi come i tuoi in questo campo. Se prescindi dalla dialettica destra/sinistra hai la stessa possibilità di capire i fenomeni politici di quella che ha di capire i fenomeni naturali un pigmeo che creda in un animismo naturale. Cioè secondo te il fatto che Obama abbia reintrodotto la tassa di successione e abbia promesso di ridurre le tasse ai ceti medio bassi è una cosa assolutamente casuale, vero ? Una mattina Obama si alza e si chiede : "che faccio ? boh ! " , allunga la mano ed estrae dall' urna il biglietto con su scritto :"meno tasse ai poveri ". Accidenti che fortuna, pensa se avesse estratto quello con su scritto "meno tasse ai petrolieri". Lo stesso per Sarkozy, una mattina non sa che fare ed estrae il suo bravo biglietto dall' urna : " espulsione rom ". Che sfiga..: c'è mancato poco che estraesse :" interventi sociali per l' integrazione dei rom ". Falla finita, dai...Tutti i sistemi democratici moderni si basano su questa distinzione fondamentale tra destra e sinistra, essa è assolutamente indispensabile per dare senso, stabilità, consistenza alla democrazia. In tutti i paesi esiste uno schieramento che piu' dell' altro mira alla redistribuzione della ricchezza, che guarda con simpatia all' intervento pubblico nella sanità, istruzione servizi sociali, che propone una politica di inclusione e non di esclusione verso lo straniero, ecc. ecc. Adesso tu vuoi dirmi che non te n' eri mai accorto ? Accipicchia... certo che la fisica quantistica fa dei brutti scherzi !
Questo tuo bisogno di far precedere le tue considerazioni dal dileggio degli altri, ad esempio, è un modo di fare che io definisco comunista ( ma anche fascista ). Fai bene, fai bene perchè per argomentare sei sempre costretto a cambiare punto di vista. Anche in questo caso in perfetto stile comunista per cui " il punto è ( sempre ) un altro ". Io capisco talmente poco di politica da azzecarci sempre e di aver saputo come dire... usare? cavalcare? interpretare? situazioni e personaggi sempre ed unicamente a mio vantaggio personale ( legalmente ma senza alcuna esitazione ); certo non sarei mai eletto da nessuno, ma questo non significa necessariamente intendersi di politica. Ti perdono l'essere ingenuo e anche di non prendermi più di tanto in considerazione ( secondo me fai male perchè sono uno dei pochi che va spudorataemnte al nocciolo delle cose senza tante storie ), non ti perdono la spocchia; la stessa spocchia che i comunisti si portano dietro da 60 anni e che è tipica dei falliti ( perdono sempre ma sono sempre in cattedra ).
Naturalmente, come dicevo prima, i tuoi paragoni con Sarkozy e Obama non hanno ninete a che vedere con il fatto che destra e sinistra, come ti ho invece ampiamente dimostrato io, siano categorie assai fluide al mondo d'oggi. Tu dici che a sinistra si pensi ad una redistribuzione del reddito più che a destra? ma questa cosa poteva dirla mia nonna, mica una persona critica nell'anno 2010, non ti pare? Ti risulta forse che gli stati dominati dalla sinistra redistribuiscano effettivamente più reddito rispetto a quelli dominati dalla destra? a me non sembra affatto; forse a sinistra c'è qualcuno che continua a dire di volere ardentemente questo, ma sono solo nostalgie di un mondo passato, morto e sepolto sotto oceani di condizionali. La politica non esiste in quanto tale, è passato il tempo della montagna e della palude ( sai la convenzione... ), ora esistono solo i politici, uomini il cui impegno è garantire se stessi e dun certo numero di interessi, si da che per far funzionare una democrazia è necessario che siano soddisfatti i desideri diei pochi che contano, no?
Le bandiere si sa, in alcuni fanno ancora palpitare il cuore e quindi vengono sventolate per utilità. Sappiamo bene che ormai la politica è solo un'attività accessoria al governo e, le scelte di governo, in un mondo moderno sono tutte necessariamente simili in quanto detatte da cose molto più forti della politica.
Comunque è bello sapere che c'è ancora qualche romantico che si abbandona ai sogni.
Bacci Bacci ma allora dove andremo a finire? In una palude di cadaveri? Se non si punta ad una unità degli abitantiquesta terra siamo fottuti. Allora diventa un teatro con tristi attori che recitano la parte di appartenenti a piccole tribù. Lo sai che siamo soli in questo universo conosciuto, e dunque non ha nessun senso viaggiare mascherati da carnevale....Ma mi capisci o vaneggio?
Io ti capisco, ma questo non toglie che tu vaneggi ogni tanto.
Prima di tutto l'unità degli abitanti di questa terra è quello che vorrei io, ed è anche uno dei motivi per cui al politica non potrà mai essere il veicolo di questa unità. La politica è per sua stessa definizione, qualcosa che deve difendere gli interessi particolari di un mondo costituito da polis. Senza almeno una polis dirimpettaia le armi della politica sono inutili e alimentano solo se stesse. Se uno non si accontenta di queste spiegazioni auliche, si accontenti almeno della storia. Gli orizzonti della politica sono arcinoti: mediazione, dialogo, compromesso e/o guerra, tutto lì non c'è altro.
Gli ideali più nobili della politica sono essi stessi costruiti in modo tale che, almeno una categoria di umani, dovesse rimetterci. Se ti interessa davvero l'unità degli esseri umani dovresti essere daccordo con me anzichè seguire sempre e solo le strade che portano " contro " un avversario.
La tua seconda frase, invece, fa riflettere ancora di più.
Io so che c'è solo una infinitesima possibilità che noi si sia soli nell'universo, dico nell'universo visibile. Esisteranno probabilmente miliardi di miliardi di civiltà più o meno evolute della nostra. La probabilità di questo fatto è grandissima, molto più grande di molte delle probabilità senza prova che l'uomo ha seguito dall'alba del suo apparire come primo ominide 5 milioni di anni fa. L'uomo ha inseguito la probabilità di un dio ( tremendo, castigatore, misericordioso, etereo... ) ma anche tante altre piccole impossibili probabilità. La democrazia, cioè la possibilità di risolvere i propri problemi quotidiani delegando ad altri il compito di organizzare la società dove questi problemi dovrebbero risolversi, è una di queste probabilità. Che sia improbabile?
Certo che un comunista di testa non spende 9000 euro l' anno di noleggio auto. Si compra un'utiliaria a rate e cerca a di farsela durare minimo 15anni. Spostandosi con cautela per via del costo carburante. Cercando l'assicurazione che meno lo faccia spendere. La lava spesso perchè quella ha e quella deve restare.
Invece ai capitalisti capita diverso, cambiano l'auto due per tre, cilindrate importanti, decappottabili, suv, jeep, fuoristrada e fuoritesta, oppure la noleggiano per averla sempre nuova. e' inutileee, son braviii, sono riusciti a fare quei gradini.....Che ci voi fà?
O che sia il comunista di testa che non capisce un cavolo?
Ti sbagli, conosco un mucchio di comunisti di testa che si prendono a rate il Mercedes, vivono in tuguri, mangiano croste e pagano l'Unipol perchè è comunista. Suv, Fuoristrada e macchinoni sono decisamente troppo in giro per essere tutti di proprietà di capitalisti. Mitizzi ancora un mondo che non c'è, ogni tanto scendi dal carso e fatti una paseggiata in città.
Quei comunisti di testa ce ne hanno una sola e sai bene come si chiama. Un mio collega ha comprato una megaminchia di fuoristrada e quando l'ho visto la prima cosa che miè venuta in mente è stata :" Con questo ti divertirai nei boschi e sulla sabbi." " Ma che sei matto?" " Costa 40000 euro Pardì, mica lo devo rovinare?" "Ha e allora che te lo sei preso a fare?" " Mah, ehm, così, per stare più alto e vederci meglio" Ma vaffanculo ho pensato, cretino di merda che ti sei fatto una miriade di rate per apparire chissà cosa nel tuo cervelletto. Non era un comunista, era uno come tanti che vede il mondo distorto...Ma guai se ti avvicini e gli dici qualcosa di strano, non te lo perdonerebbe mai!
bauscia, l'ITALIA è PIENA DI BAUSCIA....Sborroni allevati a merendine e tv, gente che come imprinting ha avuto la tv statale , e vabbè, ma anche quella commerciale,haimè, e i frutti sono i nuovi Bauscia.
Domanda:" Perchè gli piace Berlusconi?" Risposta:" Perchè è bbbeeellloooo!" Bauscia di cacca!!!!
Bravo ! Hai perfettamente fotografato l'esistente che difendi.
La battuta che hai fatto spiega anche perchè con te non cambieremo mai.
Aver lavorato una vita è un vanto che pochi possi rivendicare. La maggior parte ha buttato nel cesso se stesso e la sua dignità gran parte della sua vita, però almeno tende a vergognarsene. Del resto la cultura nazionale non ha la minima idea di cosa sia il lavoro, da quei fenomeni dei nostri legislatori costituenti che hanno fondato una nazione su una cosa che non conoscevano fino ai giorni nostri in cui spieghi cosa sia il lavoro e vedi sguardi allibiti. Leggendovi sul forum ho il controllo che anche gente teoricamente evoluta non ne ha idea, al massimo avete la cognizione del concetto di posto come elargizione di un beneficio in cui la qualifica identifica la casella retributiva ma affatto il lavoro svolto. Pecatto che la realtà sia implacabile e non puoi scansarla a lungo, adesso siamo alla fine del vostro sogno, e il risveglio è doloroso.
Lo schiavo per definizione non lavora, è costretto all'ubbidienza ma nulla può costringerlo al lavoro. E' una questione di intelligenza, gli intelligenti sanno che lo schiavo non lavora, non hanno abolita la schiavitù per "umanità" o "giustizia" o le altre cazzate per gli stupidi ma perchè hanno capito che toglievano risorse al lavoro. In realtà il lavoro è l'espressione di una potenzialità nel tempo che produce un risultato misurabile. Riferito all'attività umana è qualunque attività che aggiunge valore riconosciuto e accettato. Le piantagioni americane rette da schiavi non producevano nulla, a malapena sopravvivevano, contro fabbriche retta da lavoratori sono state schiacciate dal valore aggiunto.
Il punto qualificante è il riconoscimento del valore, farsi seghe usa energia ed è un processo che non aggiunge nulla che sia riconosciuto come valore da altri, scopare una signora/e è un processo che aggiunge un valore riconosciuto nel penetrato. Per estensione quello che fai ha valore se lo crea e viene riconosciuto, altrimenti è onanismo. Quindi quello che produce billette lavora, quello che spende il suo tempo nel suo piacere è un segaiolo inutile, alla fine anche a se stesso perchè il riconoscimento del valore è un bisogno fondamentale per l'uomo. Non lo è per il gatto che basta a se stesso.
Quindi caro Ian il povero Vasco ha lavorato una vita, attività che gli è stata riconosciuta da tutti quelli che lo circondavano dotati di intelligenza. Non come schiavo, nessuno lo ha costretto al lavoro in senso stretto, ne a questa o quella attività. Ha liberamente scelto come aggiungere valore alla sua vita e, coscienti o meno, gli è stato riconosciuto e quindi ha lavorato una vita. Guardare un tramonto e fare tutte quelle cose che aprono la propria anima e la propria mente per se stessi è masturbazione. Se farsi seghe è intelligente non saprei, a me pare un poco limitativo, e tutto quello che fai a cui non è riconosciuto un valore che serva per vivere è una sega. Non so se raggiungere lo sviluppo mentale di un gatto sia sufficiente o intelligente, noi umani sappiamo e Maslow codificato che ai sapiens sapiens non basta. Poi vedi te.
In effetti non ha senso paragonare il lavoro libero con quello imposto, anche se visivamente appaiono uguali, la produttività e molto differente. La rendita delle piantagioni del sud è stata una sorpresa per tutti, non ti dico per quei faccendieri nordisti che brigarono per impossesarsene e poi scoprire dall'analisi dei libri contabili che erano dei bidoni immensi. Gente abituata a ROI dell'ordine del 20% si trovarono con rendimenti pari quasi a 0, lo schiavo del 1800 costava in pratica quanto un operaio ma rendeva all'incirca la metà. Il lavoro nei campi è stagionale, puoi licenziare un libero bracciante, o pagarlo a giornate mentre uno schiavo lo mantieni tutto l'anno. Se vuoi tenerlo in vita lo devi nutrire, alloggiare, vestire abbastanza bene perchè riesca a fare il duro lavoro agricolo. Mantenere una burocrazia che se ne occupi e in sostanza è come avere dei figli, ne sei sempre responsabile a prescindere dai risultati. Il valore aggiunto delle retribuzioni nei lavoratori agricoli era così basso che oltre la pura sussistenza non avanzava nulla, in pratica costavano meno degli schiavi a cui coprivi i costi senza alcuna garanzia di copertura. In pratica era una immensa unione sovietica, o un apparato statale totale con rendimenti generali pari a zero o meno. In sostanza la rendita agricola era quella del latifondo meridionale, ridicola, per mantenere un "ricco" ci volevano decine di migliaia di persone. Nel 1800 i Litta occupavano circa 800 persone a ovest di Milano e avevano rendite superiori ai loro omologhi meridionali di circa tre volte che impiegavano per quei risultati circa dieci volte risorse. Se vuoi notizie sull'argomento mi hanno riferito che l'analisi migliore è nell'epistolario di Cavour che prima che presidente del consiglio era un agricoltore coi controcazzi, un degno precursore di Berlusconi, che era un esperto di queste cose. L'inganno è facile, vedi gente che spende e spande e sei convnto che alla base ci sia chissà che ricchezza, in realtà non sai con che efficienza e al loro livello vedi solo le spesucce, non i capitali. Dei grandi latifondisti non ne è arrivato uno ricco ai giorni nostri, tranne quelli che si sono riconvertiti all'industria. Del resto è come valutare il reddito di una persona guardandolo uscire il sabato sera, il modo migliore per prendere una cantonata come troppe cacciatrici di rendita hanno amaramente scoperto.
IN generale sia te che altri vi siete occupati solo del lavoro legato alla retribuzione monetaria, il mio contesto era più ampio, anche allevare figli e fare sesso è lavoro. Spendi tempo ed energia che deve dare un valore aggiunto e che deve essere riconosciuto per dare ritorno ed essere reiterato. Persino il sesso se non riconosciuto e apprezzato viene dismesso, figurati lavare il pavimento.
Il concetto di schiavitù che presenti in fondo è legato al bisogno, non alla condizione sociale e politica. L'unica via di fuga è la religione mistica, praticata da pochi adepti cattolici e induisti dove l'eliminazione del concetto di bisogno o la sua forte limitazione li escludono surretiziamente dalla piramide di Manslow che in certo senso è la nostra schiavitù, siamo schiavi del nostro bisogno, Il vero vantaggio è che per scalare la piramide non serve denaro, la sua dannazione la stessa cosa, non si soddisfa il bisogno dell'uomo con il denaro. Il lavoro in senso esteso è il mezzo per scalarla. Cioè spendere tempo ed energia in cambio di riconoscimento del valore aggiunto. Presumo che tu conosca la piramide dei bisogni che puà essere sintetizzata con bisogni primari, aria, acqua, cibo, ambiente; sicurezza; riconoscimento esterno; accettazione di se. Si parte dal basso e si scala, ogni passo richiede lavoro che deve aggiungere valore. Semplificando, il concetto di lavoro che tu hai sopradescritto contiene abbastanza valore da soddisfare il bisogno, ti nutre, ti viene riconosciuto dalla società ristretta (famiglia) ed estesa (comunità) e da te stesso. Si può ottenere lo stesso risultato con un lavoro sciocco e ripetitivo a condizione che soddisfi gli stessi requisiti, se la famiglia accetta un basso reddito monetario e la società riconosce il valore del tuo lavoro puoi aver soddisfatto il tuo bisogno ed essere sereno anche come ordinario in catena di montaggio se tu ti consideri sufficientemente considerato. Perchè questo è il punto, non il denaro come numeratore. I tuoi nemici ti assolgono lungo la piramide, nella più disperata delle ipotesi negandoti il riconoscimento dopo che il resto è inattacabile. Sembra incredibile ma la felicità è cosi a portata di mano eppure ce la neghiamo con feroce stupidità.
Non sono d'accordo nemmeno su una virgola, ovviamente. La penso in modo esattamente opposto. E ne ho la piena libertà. Penso anche che ci sia tanta povertà in un discorso che identifica il diverso da sé come onanista. Capisco anche che ci sono persone che senza la parola "lavoro" non esisterebbero, o quantomeno non riuscirebbero ad immaginare un'esistenza. Questo non significa che abbiano ragione: questo significa che, per fortuna tua e mia, tu sei contento di come sei ed io sono contento di come sono. L'uomo non ha bisogno di valore aggiunto, è già di per sé di valore inestimabile.
In generale, partire dal punto di vista dal quale bisognerebbe smontare un'intera esistenza, la propria, per rapportarsi all'opposto da sé, richiede un fegato e una libertà che persone che tendono a difinirsi e a definire il prossimo - recintando - purtroppo non hanno, per il momento. Sono argomenti molto duri che costringono a ridefinire la comprensione della realtà. Per cui: io seghe, tu schiavo. Che il mondo continui a girare, ho deliberato. The show must go on e buon lavoro ;-)
Perdonami ma il tenore della tua risposta mostra che non hai risposto a me ma ad altri, non mi sono spiegato bene evidentemente.
Il lovoro è l'espressione di una energia nel tempo, la definizione farebbe inorridire un fisico ma sembrava più semplice e speravo che capissi. Su cosa non sei d'accordo in questo punto ? Hai una definizione diversa ? sarebbe curioso ma non impossibile.
Naturalmente non tutti i lavori sono espressione umana ma tutti producono un risultato che ha valore, dal fiume che demolisce un argine al gatto che uccide il topo. L'essere umano ha un ulteriore livello di complessità, desidera un riconoscimento del valore prodotto. Altrimenti smette, o lo riduce al minimo. Su cosa non sei d''accordo su questo concetto ? E' il livello minimo del vivere per animali sociali, il lupo che abbatte il cervo compie un lavoro che viene riconosciuto dal branco, aumenta nel valore sociale ma soprattutto viene gratificato dal riconoscimento che gli viene attribuito. Se fai una smorfia a un bambino hai impegnato tempo e risorse, se non ti paga con un sorriso ti incazzi e lo ignori. Vuoi sostenere che non sia così ? Invero il comunismo tenta di dimostrare il disvalore del concetto di valore e riconoscimento ma sappiamo tutti che è una scemenza. Anche il motivo per cui in quei sistemi non lavora nessuno, manca l'incentivo, il riconoscimento.
Su questo punto può esistere una discussione, nata malata perchè ormai è dimostrato che senza incentivo non si muove nessuno e che quello autoprodotto non funziona, almeno nelle persone sane. Il denaro non fa parte del ragionamento, ne come mezzo ne come fine. Il valore del lavoro umano è legato al suo riconoscimento e all'attribuzione che gli viene data senza diretto corrispettivo con il valore misurabile del lavoro svolto. Siamo animali complessi mica per dire. Se poi definisci questo come essere schiavo è un problema tuo, l'autosufficienza è propria del gatto non dell'animale sociale. A proposito ogni uomo è un potenziale inestimabile, il valore può anche essere negativo.
ll denaro non fa parte del ragionamento, ne come mezzo ne come fine. Il valore del lavoro umano è legato al suo riconoscimento e all'attribuzione che gli viene data senza diretto corrispettivo con il valore misurabile del lavoro svolto.
Secondo te su 100 persone quante lavorano per passione e quante per soldi?
.... in nome di che scusa?
In nome del cosi fan tutti.
ma riconosci che nessun altro paese gli avrebbe permesso di assoldare 500 ragazze per impartire loro una lezione sull' Islam, pronosticando che l' Islam diventerà la prima religione d' Europa ? Come mai una cosa del genere sarebbe inconcepibile negli Stati Uniti o in Francia ? La cosa curiosa è che a permetterglielo è stato il governo che inneggiava alle "radici cristiane dell' europa" con un partito, la Lega, che si appella un giorno sì e uno no a una non meglio precisata "identità cristiana" che sarebbe insidiata appunto dall' islamismo. Ora io so quanto tu sia disinteressato al fenomeno religioso ma ciò non toglie che dovremmo tutti pretendere dai nostri governanti una certa coerenza tra le dichiarazioni e le azioni. E' possibile che Tremonti faccia a Rimini un discorso incentrato sulla sobrietà e poi organizzi un pranzo per 800 persone per festeggiare la fine del Ramadan ? E non parlarmi di affari, gli affari, quelli seri, lo sai meglio di me, da che mondo e mondo si fanno in silenzio non in mezzo al carnevale.
Fammi capire, tu stai dicendo che negli Usa o in Francia avrebbero impedito a delle loro cittadine di frequentare un corso di Islam? Secondo me ti sbagli
certo che non avrebbero impedito a delle cittadine di participare ad alcunchè però avrebbero impedito a Gheddafi di organizzare un evento del genere, credo. E' chiaro che un Capo di Stato non può fare quello che vuole quando è in visita ufficiale, non è che p. es. Obama va in Russia e organizza autonomamente un meeting sulla democrazia oppure il nostro premier va in Inghilterra e invita i cristiani inglesi a rientrare nell' alveo della Chiesa Cattolica. Semplicemente non "possono" farlo.
E credi male, malissimo anzi; in America possono manifestare anche i nazisti con tanto di croci uncinate, questo significa libertà di opinione, Ahmadinejad potrebbe tranquillamente tenere un comizio a Times Square, niente potrebbe impedirglielo non parliamo della Francia poi ( che poi se le cose degenerano in violenza si possa anche sparare ad alzo zero è un altro discorso ). Il fatto che tu possa anche solo pensare che potrebbe essere impedito a qualcuno di organizzare incontri dove si cerca di fare proselitismo la dice molto molto lunga su cosa intendi tu quando ti autodefinisci insistentemente ( direi talmente insistentemente che sembra quasi che cerchi di autoconvincertene ) liberale.
Caro DiGirolamo, non vuoi sentirti chiamare comunista? allora smetti di dire e pensare cose comuniste, altrimenti non ci resta che prenderne atto.
lungi da me il volermi definire "liberale", lo trovo francamente sciocco nel 2010. Secondo me sbagli a dividere le persone in liberali e comunisti, se proprio non puoi fare a meno di etichettare ti suggerisco di adottare le categorie piu' moderne e universali di destra e sinistra.
Sul fatto che non ci sia nulla di più antico di un comunista mi trovi perfettamente daccordo, ma i comunisti ci sono ancora e non è colpa mia se, dopo 20 anni che hanno cambiato nome, non hanno combiato testa.
Non ho mai capito cosa significhi esattamente "essere" liberale, della cosa devi chiedere a Pannella e, scusa, anche a te stesso che in più di un'occasione ti sei definito tale in questo forum. Io il mondo di mio non lo divido proprio, mi limito a guardare quello che c'è in giro. Sono daccordo che le opinioni sono migliaia, ma di queste due costituiscono il 99% del modo di pensare, gli altri mille modi di pensare differente vengono divisi dal restante 1%, Per la legge dei grandi numeri è pertanto del tutto lecito categorizzare, si è meno in errore in questo modo che cercando delle sfumature in pensieri fondamentalmente uguali, la differenziazione in questo caso potrebbe essere data da un semplice artefizio retorico.
Destra e sinistra sono , a mio parere ovviamente, affermazioni che alla nostra epoca generano solo confusione. A parte il fatto che ognuno gli attribuisce il senso che vuole, anche attribuendo a queste distinzioni un senso " progressista-conservatore " si ingenera caos. Non è un mistero infatti che in molti luoghi ( tra cui l'Italia ) la sinistra sia fondamentalmente conservatrice e talvolta reazionaria mentre la destra può essere progressista. Chiaramente in Italia la sinistra si rifà ( si rifaceva ) alla lotta di classe ( ma solo in Italia, in America ad esempio non è così ), per non parlare poi di persone ( se permettete come il sottoscritto ) che secondo i canoni comuni sarebbe più a sinistra di Bertinotti nelle libertà personali e più a destra di Berlusconi in campo economico e di responsabilizzazione degli individui... quindi sono due termini del tutto astrusi che sta a noi non usare più.
Meglio usare i termini corrispondenti a quello che c'è sul campo, già il mitico " Camera-Fabietti " non usava mai il termine comunista nemmeno quando parlava dell'Urss, ora tu vorresti continuare pari pari l'ordine delle botteghe oscure agli intellettuali organici ( chiamare stalinista una cosa quando è negativa e comunista quando è positiva ), visto che anche comunista è diventata ( giustamente ) una parola negativa. No, io cerco di essere onesto con me stesso e con gli interlocutori, non odio nessuno ma vedo in giro ancora tantissimi comunisti ( di testa intendo che è quello che conta ) e li chiamo così, vedo in giro qualche fascista e lo chiamo così, vedo in giro dei clericali e li chiamo democristiani... non so cosa significhi essere liberali però, quello non l'ho mai capito nonostante le centinaia di persone che, anche su questo forum, hanno iniziato così: " Essere liberale vuol dire.... "
adesso capisco perchè non capisci niente di politica. Davvero, non è per offenderti, ma non ho mai sentito nessuno fare dei ragionamenti così approssimativi come i tuoi in questo campo. Se prescindi dalla dialettica destra/sinistra hai la stessa possibilità di capire i fenomeni politici di quella che ha di capire i fenomeni naturali un pigmeo che creda in un animismo naturale. Cioè secondo te il fatto che Obama abbia reintrodotto la tassa di successione e abbia promesso di ridurre le tasse ai ceti medio bassi è una cosa assolutamente casuale, vero ? Una mattina Obama si alza e si chiede : "che faccio ? boh ! " , allunga la mano ed estrae dall' urna il biglietto con su scritto :"meno tasse ai poveri ". Accidenti che fortuna, pensa se avesse estratto quello con su scritto "meno tasse ai petrolieri". Lo stesso per Sarkozy, una mattina non sa che fare ed estrae il suo bravo biglietto dall' urna : " espulsione rom ". Che sfiga..: c'è mancato poco che estraesse :" interventi sociali per l' integrazione dei rom ". Falla finita, dai...Tutti i sistemi democratici moderni si basano su questa distinzione fondamentale tra destra e sinistra, essa è assolutamente indispensabile per dare senso, stabilità, consistenza alla democrazia. In tutti i paesi esiste uno schieramento che piu' dell' altro mira alla redistribuzione della ricchezza, che guarda con simpatia all' intervento pubblico nella sanità, istruzione servizi sociali, che propone una politica di inclusione e non di esclusione verso lo straniero, ecc. ecc. Adesso tu vuoi dirmi che non te n' eri mai accorto ? Accipicchia... certo che la fisica quantistica fa dei brutti scherzi !
Questo tuo bisogno di far precedere le tue considerazioni dal dileggio degli altri, ad esempio, è un modo di fare che io definisco comunista ( ma anche fascista ). Fai bene, fai bene perchè per argomentare sei sempre costretto a cambiare punto di vista. Anche in questo caso in perfetto stile comunista per cui " il punto è ( sempre ) un altro ". Io capisco talmente poco di politica da azzecarci sempre e di aver saputo come dire... usare? cavalcare? interpretare? situazioni e personaggi sempre ed unicamente a mio vantaggio personale ( legalmente ma senza alcuna esitazione ); certo non sarei mai eletto da nessuno, ma questo non significa necessariamente intendersi di politica. Ti perdono l'essere ingenuo e anche di non prendermi più di tanto in considerazione ( secondo me fai male perchè sono uno dei pochi che va spudorataemnte al nocciolo delle cose senza tante storie ), non ti perdono la spocchia; la stessa spocchia che i comunisti si portano dietro da 60 anni e che è tipica dei falliti ( perdono sempre ma sono sempre in cattedra ).
Naturalmente, come dicevo prima, i tuoi paragoni con Sarkozy e Obama non hanno ninete a che vedere con il fatto che destra e sinistra, come ti ho invece ampiamente dimostrato io, siano categorie assai fluide al mondo d'oggi. Tu dici che a sinistra si pensi ad una redistribuzione del reddito più che a destra? ma questa cosa poteva dirla mia nonna, mica una persona critica nell'anno 2010, non ti pare? Ti risulta forse che gli stati dominati dalla sinistra redistribuiscano effettivamente più reddito rispetto a quelli dominati dalla destra? a me non sembra affatto; forse a sinistra c'è qualcuno che continua a dire di volere ardentemente questo, ma sono solo nostalgie di un mondo passato, morto e sepolto sotto oceani di condizionali. La politica non esiste in quanto tale, è passato il tempo della montagna e della palude ( sai la convenzione... ), ora esistono solo i politici, uomini il cui impegno è garantire se stessi e dun certo numero di interessi, si da che per far funzionare una democrazia è necessario che siano soddisfatti i desideri diei pochi che contano, no?
Le bandiere si sa, in alcuni fanno ancora palpitare il cuore e quindi vengono sventolate per utilità. Sappiamo bene che ormai la politica è solo un'attività accessoria al governo e, le scelte di governo, in un mondo moderno sono tutte necessariamente simili in quanto detatte da cose molto più forti della politica.
Comunque è bello sapere che c'è ancora qualche romantico che si abbandona ai sogni.
credo sia inutile risponderti...
Bacci Bacci ma allora dove andremo a finire? In una palude di cadaveri? Se non si punta ad una unità degli abitantiquesta terra siamo fottuti. Allora diventa un teatro con tristi attori che recitano la parte di appartenenti a piccole tribù. Lo sai che siamo soli in questo universo conosciuto, e dunque non ha nessun senso viaggiare mascherati da carnevale....Ma mi capisci o vaneggio?
il carso e le apuane.....
Io ti capisco, ma questo non toglie che tu vaneggi ogni tanto.
Prima di tutto l'unità degli abitanti di questa terra è quello che vorrei io, ed è anche uno dei motivi per cui al politica non potrà mai essere il veicolo di questa unità. La politica è per sua stessa definizione, qualcosa che deve difendere gli interessi particolari di un mondo costituito da polis. Senza almeno una polis dirimpettaia le armi della politica sono inutili e alimentano solo se stesse. Se uno non si accontenta di queste spiegazioni auliche, si accontenti almeno della storia. Gli orizzonti della politica sono arcinoti: mediazione, dialogo, compromesso e/o guerra, tutto lì non c'è altro.
Gli ideali più nobili della politica sono essi stessi costruiti in modo tale che, almeno una categoria di umani, dovesse rimetterci. Se ti interessa davvero l'unità degli esseri umani dovresti essere daccordo con me anzichè seguire sempre e solo le strade che portano " contro " un avversario.
La tua seconda frase, invece, fa riflettere ancora di più.
Io so che c'è solo una infinitesima possibilità che noi si sia soli nell'universo, dico nell'universo visibile. Esisteranno probabilmente miliardi di miliardi di civiltà più o meno evolute della nostra. La probabilità di questo fatto è grandissima, molto più grande di molte delle probabilità senza prova che l'uomo ha seguito dall'alba del suo apparire come primo ominide 5 milioni di anni fa. L'uomo ha inseguito la probabilità di un dio ( tremendo, castigatore, misericordioso, etereo... ) ma anche tante altre piccole impossibili probabilità. La democrazia, cioè la possibilità di risolvere i propri problemi quotidiani delegando ad altri il compito di organizzare la società dove questi problemi dovrebbero risolversi, è una di queste probabilità. Che sia improbabile?
Certo che un comunista di testa non spende 9000 euro l' anno di noleggio auto. Si compra un'utiliaria a rate e cerca a di farsela durare minimo 15anni. Spostandosi con cautela per via del costo carburante. Cercando l'assicurazione che meno lo faccia spendere. La lava spesso perchè quella ha e quella deve restare.
Invece ai capitalisti capita diverso, cambiano l'auto due per tre, cilindrate importanti, decappottabili, suv, jeep, fuoristrada e fuoritesta, oppure la noleggiano per averla sempre nuova. e' inutileee, son braviii, sono riusciti a fare quei gradini.....Che ci voi fà?
O che sia il comunista di testa che non capisce un cavolo?
il carso e le apuane.....
Ti sbagli, conosco un mucchio di comunisti di testa che si prendono a rate il Mercedes, vivono in tuguri, mangiano croste e pagano l'Unipol perchè è comunista. Suv, Fuoristrada e macchinoni sono decisamente troppo in giro per essere tutti di proprietà di capitalisti. Mitizzi ancora un mondo che non c'è, ogni tanto scendi dal carso e fatti una paseggiata in città.
Quei comunisti di testa ce ne hanno una sola e sai bene come si chiama. Un mio collega ha comprato una megaminchia di fuoristrada e quando l'ho visto la prima cosa che miè venuta in mente è stata :" Con questo ti divertirai nei boschi e sulla sabbi." " Ma che sei matto?" " Costa 40000 euro Pardì, mica lo devo rovinare?" "Ha e allora che te lo sei preso a fare?" " Mah, ehm, così, per stare più alto e vederci meglio" Ma vaffanculo ho pensato, cretino di merda che ti sei fatto una miriade di rate per apparire chissà cosa nel tuo cervelletto. Non era un comunista, era uno come tanti che vede il mondo distorto...Ma guai se ti avvicini e gli dici qualcosa di strano, non te lo perdonerebbe mai!
il carso e le apuane.....
Ma cari...ancora con 'sta roba?
Ma dove sono tutti questi comunisti, liberali, capitalisti etc etc?
La moneta costringe tutti a recitare un ruolo in base alle proprie risorse finanziarie. Il ruolo cambia a secondo della propria disponibilità.
Pensa che viviamo in un mondo nel quale alcune persone si vantano di aver lavorato una vita :-))))))))
bauscia, l'ITALIA è PIENA DI BAUSCIA....Sborroni allevati a merendine e tv, gente che come imprinting ha avuto la tv statale , e vabbè, ma anche quella commerciale,haimè, e i frutti sono i nuovi Bauscia.
Domanda:" Perchè gli piace Berlusconi?" Risposta:" Perchè è bbbeeellloooo!" Bauscia di cacca!!!!
il carso e le apuane.....
Bravo ! Hai perfettamente fotografato l'esistente che difendi.
La battuta che hai fatto spiega anche perchè con te non cambieremo mai.
Aver lavorato una vita è un vanto che pochi possi rivendicare. La maggior parte ha buttato nel cesso se stesso e la sua dignità gran parte della sua vita, però almeno tende a vergognarsene. Del resto la cultura nazionale non ha la minima idea di cosa sia il lavoro, da quei fenomeni dei nostri legislatori costituenti che hanno fondato una nazione su una cosa che non conoscevano fino ai giorni nostri in cui spieghi cosa sia il lavoro e vedi sguardi allibiti. Leggendovi sul forum ho il controllo che anche gente teoricamente evoluta non ne ha idea, al massimo avete la cognizione del concetto di posto come elargizione di un beneficio in cui la qualifica identifica la casella retributiva ma affatto il lavoro svolto. Pecatto che la realtà sia implacabile e non puoi scansarla a lungo, adesso siamo alla fine del vostro sogno, e il risveglio è doloroso.
Qual è secondo te l'esistente che difendo? Attendo fremente la tua risposta, eh ;-)
Io mi vanto di aver lavorato una vita e di lavorare ancora e capisco che a te possa sembrare strano: è un problema di intelligenza.
E' stato Marco Pannella ad affossare i 20 referendum rifiutandone l'accorpamento elettorale con le amministrative e la conseguente garanzia di quorum.
Io mi vanto di aver lavorato una vita e di lavorare ancora e capisco che a te possa sembrare strano: è un problema di intelligenza.
Grazie Vasco, non finirò mai di ringraziarti. L'importante comunque è che tu paghi le tasse.
E adesso torna a lavorare sù, non stare qui a perder tempo che il sol magna le ore......
il carso e le apuane.....
Sì, confermo, è un problema di intelligenza, schiavo :-)
Lo schiavo per definizione non lavora, è costretto all'ubbidienza ma nulla può costringerlo al lavoro. E' una questione di intelligenza, gli intelligenti sanno che lo schiavo non lavora, non hanno abolita la schiavitù per "umanità" o "giustizia" o le altre cazzate per gli stupidi ma perchè hanno capito che toglievano risorse al lavoro. In realtà il lavoro è l'espressione di una potenzialità nel tempo che produce un risultato misurabile. Riferito all'attività umana è qualunque attività che aggiunge valore riconosciuto e accettato. Le piantagioni americane rette da schiavi non producevano nulla, a malapena sopravvivevano, contro fabbriche retta da lavoratori sono state schiacciate dal valore aggiunto.
Il punto qualificante è il riconoscimento del valore, farsi seghe usa energia ed è un processo che non aggiunge nulla che sia riconosciuto come valore da altri, scopare una signora/e è un processo che aggiunge un valore riconosciuto nel penetrato. Per estensione quello che fai ha valore se lo crea e viene riconosciuto, altrimenti è onanismo. Quindi quello che produce billette lavora, quello che spende il suo tempo nel suo piacere è un segaiolo inutile, alla fine anche a se stesso perchè il riconoscimento del valore è un bisogno fondamentale per l'uomo. Non lo è per il gatto che basta a se stesso.
Quindi caro Ian il povero Vasco ha lavorato una vita, attività che gli è stata riconosciuta da tutti quelli che lo circondavano dotati di intelligenza. Non come schiavo, nessuno lo ha costretto al lavoro in senso stretto, ne a questa o quella attività. Ha liberamente scelto come aggiungere valore alla sua vita e, coscienti o meno, gli è stato riconosciuto e quindi ha lavorato una vita. Guardare un tramonto e fare tutte quelle cose che aprono la propria anima e la propria mente per se stessi è masturbazione. Se farsi seghe è intelligente non saprei, a me pare un poco limitativo, e tutto quello che fai a cui non è riconosciuto un valore che serva per vivere è una sega. Non so se raggiungere lo sviluppo mentale di un gatto sia sufficiente o intelligente, noi umani sappiamo e Maslow codificato che ai sapiens sapiens non basta. Poi vedi te.
Non sono in disaccordo con tutto il pensiero di Garoglio.
Mi sembra alto il concetto di lavoro e la sua estraneità dalla opera bruta prestata dagli schiavi.
Il lavoro è creatività, piena espressione dell' uomo e del suo essere.
Ma si può paragonare una fabbrica con lavoratori ad una piantagione schiavista?
E ' come sommare pere con mele.
O no?
E poi perché dice che le piantagioni degli stati del sud non producevano nulla?
Quegli stati erano ricchi e prosperi la loro produzione di tabacco e cotone era formidabile.
Furono il primo motore della ricchezza americana.
Persero la guerra di secessione per tanti motivi ma non perché più poveri.
E quando il lavoro è seriale e ripetitivo?
Si può parlare di vero lavoro o non si tratta di una schiavitù?
sabatino di martino
In effetti non ha senso paragonare il lavoro libero con quello imposto, anche se visivamente appaiono uguali, la produttività e molto differente. La rendita delle piantagioni del sud è stata una sorpresa per tutti, non ti dico per quei faccendieri nordisti che brigarono per impossesarsene e poi scoprire dall'analisi dei libri contabili che erano dei bidoni immensi. Gente abituata a ROI dell'ordine del 20% si trovarono con rendimenti pari quasi a 0, lo schiavo del 1800 costava in pratica quanto un operaio ma rendeva all'incirca la metà. Il lavoro nei campi è stagionale, puoi licenziare un libero bracciante, o pagarlo a giornate mentre uno schiavo lo mantieni tutto l'anno. Se vuoi tenerlo in vita lo devi nutrire, alloggiare, vestire abbastanza bene perchè riesca a fare il duro lavoro agricolo. Mantenere una burocrazia che se ne occupi e in sostanza è come avere dei figli, ne sei sempre responsabile a prescindere dai risultati. Il valore aggiunto delle retribuzioni nei lavoratori agricoli era così basso che oltre la pura sussistenza non avanzava nulla, in pratica costavano meno degli schiavi a cui coprivi i costi senza alcuna garanzia di copertura. In pratica era una immensa unione sovietica, o un apparato statale totale con rendimenti generali pari a zero o meno. In sostanza la rendita agricola era quella del latifondo meridionale, ridicola, per mantenere un "ricco" ci volevano decine di migliaia di persone. Nel 1800 i Litta occupavano circa 800 persone a ovest di Milano e avevano rendite superiori ai loro omologhi meridionali di circa tre volte che impiegavano per quei risultati circa dieci volte risorse. Se vuoi notizie sull'argomento mi hanno riferito che l'analisi migliore è nell'epistolario di Cavour che prima che presidente del consiglio era un agricoltore coi controcazzi, un degno precursore di Berlusconi, che era un esperto di queste cose. L'inganno è facile, vedi gente che spende e spande e sei convnto che alla base ci sia chissà che ricchezza, in realtà non sai con che efficienza e al loro livello vedi solo le spesucce, non i capitali. Dei grandi latifondisti non ne è arrivato uno ricco ai giorni nostri, tranne quelli che si sono riconvertiti all'industria. Del resto è come valutare il reddito di una persona guardandolo uscire il sabato sera, il modo migliore per prendere una cantonata come troppe cacciatrici di rendita hanno amaramente scoperto.
IN generale sia te che altri vi siete occupati solo del lavoro legato alla retribuzione monetaria, il mio contesto era più ampio, anche allevare figli e fare sesso è lavoro. Spendi tempo ed energia che deve dare un valore aggiunto e che deve essere riconosciuto per dare ritorno ed essere reiterato. Persino il sesso se non riconosciuto e apprezzato viene dismesso, figurati lavare il pavimento.
Il concetto di schiavitù che presenti in fondo è legato al bisogno, non alla condizione sociale e politica. L'unica via di fuga è la religione mistica, praticata da pochi adepti cattolici e induisti dove l'eliminazione del concetto di bisogno o la sua forte limitazione li escludono surretiziamente dalla piramide di Manslow che in certo senso è la nostra schiavitù, siamo schiavi del nostro bisogno, Il vero vantaggio è che per scalare la piramide non serve denaro, la sua dannazione la stessa cosa, non si soddisfa il bisogno dell'uomo con il denaro. Il lavoro in senso esteso è il mezzo per scalarla. Cioè spendere tempo ed energia in cambio di riconoscimento del valore aggiunto. Presumo che tu conosca la piramide dei bisogni che puà essere sintetizzata con bisogni primari, aria, acqua, cibo, ambiente; sicurezza; riconoscimento esterno; accettazione di se. Si parte dal basso e si scala, ogni passo richiede lavoro che deve aggiungere valore. Semplificando, il concetto di lavoro che tu hai sopradescritto contiene abbastanza valore da soddisfare il bisogno, ti nutre, ti viene riconosciuto dalla società ristretta (famiglia) ed estesa (comunità) e da te stesso. Si può ottenere lo stesso risultato con un lavoro sciocco e ripetitivo a condizione che soddisfi gli stessi requisiti, se la famiglia accetta un basso reddito monetario e la società riconosce il valore del tuo lavoro puoi aver soddisfatto il tuo bisogno ed essere sereno anche come ordinario in catena di montaggio se tu ti consideri sufficientemente considerato. Perchè questo è il punto, non il denaro come numeratore. I tuoi nemici ti assolgono lungo la piramide, nella più disperata delle ipotesi negandoti il riconoscimento dopo che il resto è inattacabile. Sembra incredibile ma la felicità è cosi a portata di mano eppure ce la neghiamo con feroce stupidità.
Tutto vero però dimentichi he la libertà è poter scegliere tra un lavoro e una schiavitù lavorativa.
Essere felici per il lavoro che si svolge può voler dire anche non guadagnare tantissimo.
Non credo che il solo metro di misura del livello di soddisfazione sia il denaro.
sabatino di martino
Non sono d'accordo nemmeno su una virgola, ovviamente. La penso in modo esattamente opposto. E ne ho la piena libertà. Penso anche che ci sia tanta povertà in un discorso che identifica il diverso da sé come onanista. Capisco anche che ci sono persone che senza la parola "lavoro" non esisterebbero, o quantomeno non riuscirebbero ad immaginare un'esistenza. Questo non significa che abbiano ragione: questo significa che, per fortuna tua e mia, tu sei contento di come sei ed io sono contento di come sono. L'uomo non ha bisogno di valore aggiunto, è già di per sé di valore inestimabile.
In generale, partire dal punto di vista dal quale bisognerebbe smontare un'intera esistenza, la propria, per rapportarsi all'opposto da sé, richiede un fegato e una libertà che persone che tendono a difinirsi e a definire il prossimo - recintando - purtroppo non hanno, per il momento. Sono argomenti molto duri che costringono a ridefinire la comprensione della realtà. Per cui: io seghe, tu schiavo. Che il mondo continui a girare, ho deliberato. The show must go on e buon lavoro ;-)
Perdonami ma il tenore della tua risposta mostra che non hai risposto a me ma ad altri, non mi sono spiegato bene evidentemente.
Il lovoro è l'espressione di una energia nel tempo, la definizione farebbe inorridire un fisico ma sembrava più semplice e speravo che capissi. Su cosa non sei d'accordo in questo punto ? Hai una definizione diversa ? sarebbe curioso ma non impossibile.
Naturalmente non tutti i lavori sono espressione umana ma tutti producono un risultato che ha valore, dal fiume che demolisce un argine al gatto che uccide il topo. L'essere umano ha un ulteriore livello di complessità, desidera un riconoscimento del valore prodotto. Altrimenti smette, o lo riduce al minimo. Su cosa non sei d''accordo su questo concetto ? E' il livello minimo del vivere per animali sociali, il lupo che abbatte il cervo compie un lavoro che viene riconosciuto dal branco, aumenta nel valore sociale ma soprattutto viene gratificato dal riconoscimento che gli viene attribuito. Se fai una smorfia a un bambino hai impegnato tempo e risorse, se non ti paga con un sorriso ti incazzi e lo ignori. Vuoi sostenere che non sia così ? Invero il comunismo tenta di dimostrare il disvalore del concetto di valore e riconoscimento ma sappiamo tutti che è una scemenza. Anche il motivo per cui in quei sistemi non lavora nessuno, manca l'incentivo, il riconoscimento.
Su questo punto può esistere una discussione, nata malata perchè ormai è dimostrato che senza incentivo non si muove nessuno e che quello autoprodotto non funziona, almeno nelle persone sane. Il denaro non fa parte del ragionamento, ne come mezzo ne come fine. Il valore del lavoro umano è legato al suo riconoscimento e all'attribuzione che gli viene data senza diretto corrispettivo con il valore misurabile del lavoro svolto. Siamo animali complessi mica per dire. Se poi definisci questo come essere schiavo è un problema tuo, l'autosufficienza è propria del gatto non dell'animale sociale. A proposito ogni uomo è un potenziale inestimabile, il valore può anche essere negativo.
Secondo te su 100 persone quante lavorano per passione e quante per soldi?
Io lavoro ed ho sempre lavorato per passione.... e sono arrivati anche i soldi.
E' stato Marco Pannella ad affossare i 20 referendum rifiutandone l'accorpamento elettorale con le amministrative e la conseguente garanzia di quorum.